Un po’ di coreografia per rendere il mistero più concreto, ma prima di tutto l’impegno sostanzioso.
Durante la messa, i bambini e i ragazzi hanno restituito i salvadanai, distribuiti loro all’inizio dell’Avvento, pieni dei risparmi delle loro rinunce a favore dei bambini bisognosi e meno fortunati. Questo il senso della giornata per l’infanzia missionaria racchiuso dal tema “I bambini aiutano i bambini”.
“Andiamo fino a Betlemme”, ecco l’invito rivolto ai presenti a fine celebrazione, come fecero i pastori e i Re Magi. L’importanza del mettersi in cammino, in quest’anno giubilare, verso Cristo nostra àncora e nostra salvezza. Andare verso Lui e presentargli, come fecero i pastori, non le nostre ricchezze materiali, ma il nostro cuore perché Egli lo venga ad abitare e tornare da questo viaggio inondati di luce, ristorati dal Suo amore e dalla Sua pace e percorrere le vie del mondo annunciando con gioia ciò che abbiamo visto e udito.
Siamo quindi tornati a Betlemme grazie ai piccoli e grandi interpreti e abitando il grande presepe costruito davanti alla chiesa grazie alla collaborazione di alcuni papà e del parroco che si sono improvvisati carpentieri edificando una struttura solida e resistente alle intemperie. Una tradizione giunta al quarto anno che aggrega, che rende visibile il mistero del Natale, bella e originale.
In fila i pastori e, preceduti da una piccola e graziosa stella cometa, i Re Magi. Dopo aver spiegato il significato dei loro doni, si è sottolineato come i Magi rappresentino tutti gli uomini di ogni parte della terra ai quali Cristo si è manifestato come nostra luce, venuto a salvarci e a fare di tutti una sola famiglia, la famiglia di Dio.
“Come i pastori andiamo anche noi fino a Betlemme. L’importante è muoversi. Mettiamoci in cammino per trovare Gesù e, con Lui, la festa del vivere, il gusto dell’amore, il sapore delle cose semplici, la gioia del dialogo, la tenerezza della preghiera, il bandolo della nostra esistenza redenta. Allora dal nostro cuore, non più pietrificato dalle delusioni, strariperà la speranza”, sono le parole di don Tonino Bello, in linea con il tema del Giubileo, che hanno concluso il piccolo pellegrinaggio verso il presepe.
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