Epifania. Una finestra sulle comunità parrocchiali: S. Giacomo

L’arrivo dei magi durante la celebrazione eucaristica e della Befana-Vigile del Fuoco: una bella iniziativa che ha allietato la comunità parrocchiale di S. Giacomo la mattina dell’Epifania. Idee originali che cercano di rendere la parrocchia un luogo simpatico e la messa domenicale un momento desiderabile.

I magi: Franco, Antonio e Giuseppe

La tradizione ci parla di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Quelli di S. Giacomo sono Franco, Antonio e Giuseppe e varcano l’ingresso della chiesa nel mezzo della celebrazione eucaristica delle 11 nel giorno dell’Epifania.

Piombano all’inizio dell’omelia, mentre il parroco, don Marco Di Lucca, sta iniziando a indirizzare la sua riflessione ai bambini, nello stupore grande di qualcuno. Forse tanto quanto quello che Maria e Giuseppe provarono quando quegli uomini dall’oriente “giunsero nella casa, si prostrarono e Lo adorarono” (Mt 2,11).

Vestiti come gli antichi uomini che giunsero a Betlemme guidati da una stella dall’oriente, Franco, Antonio e Giuseppe hanno aiutato la liturgia (e don Marco) a rendere visibile il mistero dell’adorazione dei Magi.

Don Marco ha parlato di loro e con loro per mostrare in modo concreto ai bambini e, nondimeno, alla comunità il significato di questo breve episodio evangelico che da sempre ha destato tanta curiosità. Uno di loro, come tradizione vuole, è nero: i Magi, ha sottolineato don Marco, rappresentano tutta l’umanità, fatta di bianchi e neri, che si mette in viaggio per raggiungere Gesù e, innanzi a Lui, si inginocchia. E con in mano i doni: oro, incenso e mirra. Che a fine omelia hanno deposto ai piedi della Natività.

“Mi sono molto emozionato nel rappresentare un Re che si inchina davanti a Gesù Bambino. Emozione e gioia nei volti dei bambini nel vedere queste figure. Io non ero riconoscibile perché al mio volto è stato dato un colore scuro. Sono sicuro che questi sono ricordi che i bambini porteranno sempre con loro”, racconta Franco.

Invece, testimonia Antonio: “Sono arrivato a 66 anni e fare questa esperienza unica mi ha reso, non lo nascondo, nei giorni antecedenti all’evento un po’ ansioso. Ma dal momento che ho indossato il vestito c’è stata un’emozione interiore che mi ha fatto vivere con serenità e leggerezza d’animo inimmaginabile e indescrivibile. Veramente bellissima esperienza”.

Per Giuseppe, “far parte di uno dei ‘magi della comunità’ è stata un’esperienza gratificante per la mia piccola fede cristiana e penso anche per tutti”.

Le tre befane

Un’altra sorpresa alla fine della celebrazione. L’autoscala messa gentilmente a disposizione dai Vigili del Fuoco e, sul cestello, la befana, anzi un vigile vestito da befana, che si è calato sino a giungere sul sagrato della chiesa.

Tutti i bambini hanno incitato la befana a scendere dal cestello intonando coralmente: “Befana! Befana! Befana!”.

Un bambino, il piccolo Gennaro, ha detto che dalla scala è arrivato il marito della befana, le dimensioni fisiche facevano pensare ad un uomo, perché forse la befana era ammalata e lui ha indossato l’abito della moglie!

Un altro bambino: “Io ho provato l’emozione di vedere per la prima volta la Befana dal vivo! Che bello!”.

Accanto alla befana-vigile del fuoco c’erano a terra altre due “befane” della comunità a distribuire caramelle e cioccolate.

Che divertimento assieme ai bambini che si avvicinavano per avere le caramelle!

Racconta la befana-Rosanna: “Bella esperienza, è stata la prima volta e la rifarei. Ho visto bambini felici con le loro famiglie. Una bambina mi ha chiesto se io partecipo alla Santa Messa, forse per avere conferma che io fossi davvero chi lei conosce. Espressioni di affetto e di generosità che fanno bene a chi dà e chi riceve. Per me, che faccio esperienza di volontariato alla Mensa di don Giovanni Mele, questo evento ha significato la frase: C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

Un’altra parrocchiana, Bice, racconta che anche negli anni passati ha fatto la befana, ma ogni volta è come la prima volta, la stessa emozione, anzi con gli anni che passano l’emozione si fa più sentire, e la gioia dei bambini mi trasmette tanta energia positiva.

“La befana non mi è mai piaciuta perché mi faceva paura, ma questa volta non ha avuto paura perché ho capito che era una persona e sono stata contenta di ricevere caramelle e cioccolate”, ha commentato una bambina.

Tanta allegria, tanti sorrisi, tanti bambini affascinati dalla presenza di tutte queste Befane, di tutti i dolci… Tante foto! Mentre i presenti andavano via, si affrettavano ad arrivare altri, incuriositi dalle parole di chi aveva vissuto questa bella esperienza: “A S. Giacomo è venuta la befana!”.

Il bel tempo ha reso il momento più brillante e caloroso.

Un messaggio è stato posto sulla confezione di caramelle e cioccolate data ai bambini: “A volte per essere felici basta alzare lo sguardo e seguire la stella. Buona Epifania!”.

Nel mentre, anche a Roma, in piazza Navona, come da vecchia tradizione ripresa quest’anno, una befana imbracata scendeva sino al suolo distribuendo dolciumi ai presenti.

Ringraziamo il Signore per quanto vissuto.

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