Elogio dell’inquietudine
Inquietudine vs adattamento. Il confronto disegna due diverse prospettive con cui vivere nel tempo presente. Entrambe interpellano, in modo particolare, quanti si occupano di comunicazione e di informazione. La prima, infatti, è spinta al movimento, al dinamismo, alla relazione. Tornano alla mente le parole di sant’Agostino che ben descrivono questa condizione: “Ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te”. L’adattamento, al contrario, schiaccia sulle questioni, togliendo spazio alla riflessione e alla comprensione. L’inquietudine è il vento che sospinge la nave, l’adattamento è l’ancora che la fa stare ferma. Ci si adatta alle situazioni, perdendo in progettualità e creatività. Inquieti o adattati? La risposta è scelta per costruire un domani di senso.
Vincenzo