Rimini, non solo le spiagge sono gremite ogni estate da turisti di nazionalità diverse: grandi personaggi della politica, manager dell’economia, rappresentanti di religioni e culture, intellettuali e artisti, sportivi e protagonisti dello scenario mondiale, proprio in questi giorni, come ogni estate, stanno popolando gli spazi della Fiera di Rimini per il 45° “Meeting dell’amicizia tra i popoli”. Una cinquantina i “Ciellini” giunti dalla provincia di Matera – ma non ci sono solo loro – fanno parte del “popolo del meeting”, sempre gente curiosa, aperta, capace di giudizio, proveniente da tutto il mondo per questo evento che si ripete dal 1980 ed è volto a mettere in condivisione tutto quello che di bello e buono c’è nella cultura del nostro tempo.
Sua beatitudine il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, già custode di Terra Santa, da 35 anni in quei luoghi – e infatti mostra attraverso le sue parole una piena maturità in fatto di dialogo interreligioso – ha tenuto la relazione iniziale di questa edizione del Meeting che cade proprio in un momento “caldo” del conflitto Israele-Hamas. Potremmo essere ad uno snodo conclusivo, frutto delle negoziazioni, di questa “tragedia senza precedenti”, sono le parole di Pizzaballa. È “l’ultimo treno”, in virtù dei dialoghi in corso, ma probabilmente l’epilogo non sarà la fine del conflitto. “Io e nessun altro” sono le parole di Isaia (cf Is 45, 5) a cui pensa Pizzaballa considerando che né Ebrei né Arabi sembrano capaci di fare un passo indietro. “Urge che il dialogo religioso, oggi in crisi, sia meno di élite e più di comunità”. E S.B. il card. Pizzaballa parlerà anche a Matera alle ore 18 del 23 agosto nella casa di spiritualità “S. Anna” per un incontro con la nostra Chiesa locale. Tante le curiosità e tante le attese: per chi non potesse essere presente, considerando anche il periodo di ferie in cui l’evento cade, l’incontro verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di Logos.
Ma la nostra Chiesa è in fermento anche per l’ordinazione presbiterale del diac. Davide Fusiello, 28 anni, della parrocchia Addolorata di Matera. Un triduo, che si terrà nelle serate dal 25 al 27 agosto nella chiesa dell’Addolorata in Matera, ci preparerà alla celebrazione dell’ordinazione che sarà tenuta in Basilica Cattedrale il giorno 28 agosto alle ore 18.
Inoltre, la Chiesa italiana è in fermento per la prossima celebrazione della 74^ Settimana Liturgica Nazionale, un evento annuale che anche Matera ha ospitato, nel mese di agosto del 2018. Quest’anno l’evento si svolge dal 26 al 29 agosto a Modena, ha per tema “Nella liturgia la vera preghiera della Chiesa. Popolo di Dio e ars celebrandi”: gli eventi saranno disponibili in streaming sul canale YouTube dell’Arcidiocesi Modena-Nonantola.
Infine, la Chiesa Universale si sta preparando al 53° Congresso Eucaristico Internazionale (IEC2024), che si terrà a Quito, in Ecuador, dall’8 al 15 settembre 2024, sul tema “Fraternidad para sanar el mundo” (“La fraternità per sanare il mondo”). Una delegazione italiana di 22 pellegrini – a livello internazionale, la più numerosa – tra cui il gruppo dei partecipanti della nostra Diocesi che ha ospitato il 27° Congresso Eucaristico Nazionale (settembre 2022). La scelta dell’Ecuador ha considerato la ricorrenza della celebrazione del 150° anniversario della consacrazione della Nazione al Sacro Cuore di Gesù (1874).
Gli ultimi giorni di ferie
Gli ultimi giorni di ferie ci invitano a guardare con entusiasmo propositivo ad un nuovo anno di lavoro e impegno in Diocesi. Mi piace a tal proposito riprendere lo slogan del Meeting di Rimini in corso: “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. Andare all’essenziale, cioè liberarci da tanti orpelli inutili per essere più concreti ed efficienti, per poter servire meglio: il superfluo ci ingabbia e ci rallenta. Essenziale, cioè tagliare dalla nostra vita ciò che non fa parte della sua essenza. Cioè della nostra vocazione.
Il panorama bellico russo-ucraino e israelo-palestinese ci invitano invece a costruire la pace nelle nostre reti di relazioni. Solo se saremo testimoni di pace nel nostro piccolo ne potremo diffondere la cultura e contribuire a spegnere i grandi focolai di guerra.
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