Cristo Re: questo il titolo con cui indichiamo nostro Signore che tornerà – nemmeno lui sa quando, solo il Padre! – alla fine dei tempi, come giudice.
Non come Salvatore, rivelatore del volto di Dio, come ai tempi della sua prima venuta. Seppur “misericordioso come il Padre” (Lc 6,36), verrà come giudice. Del nostro agire misericordioso.
Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me
Dal Vangelo di Matteo (cf Mt 25,35-41).
Questa sarà la traccia – svelataci in anticipo! – del nostro esame alla fine della vita e alla fine della storia. Sì, occhi misericordiosi che valuteranno la nostra misericordia.
È tempo di bilanci. E il nostro esame di coscienza, personale e comunitario, oltre che dettato dal passaggio di Matteo che abbiamo testé riportato non può non tener conto della rapida evoluzione che vive la nostra società, e con essa la Chiesa, e degli scenari di guerra che non accennano a cessare: Israele-Palestina, Russia-Ucraina… per citare quelli più noti e mediaticamente rilevanti.
E sorge spontanea la domanda: “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18,8).
E qual è il ruolo di una Chiesa che tutti amiamo definire “sinodale” (una settimana fa si è svolta la Prima Assemblea Sinodale della Chiesa Italiana della fase profetica), “missionaria” e – sull’onda dell’ottava Giornata del Povero, celebrata domenica scorsa, di cui domani vi proporremo alcune testimonianze – vicina agli ultimi?
Fermento a Matera…
C’è fermento a Matera per la Giornata Mondiale della Gioventù che da qualche anno è stata fissata in questa domenica. Un tempo la Giornata dei Giovani cadeva il giorno delle Palme, ma il senso di Cristo Re, umile ma Signore dell’Universo, il cui trono è la croce ma nel cui nome “ogni ginocchio si piega nei cieli, sulla terra e sotto terra” (cf Fil 2,10), è più evidente fissando la data ad oggi.
Buone speranze di riuscita dell’edizione di quest’anno considerati gli adolescenti e i giovani di diverse comunità e realtà che hanno dato adesione alla proposta che l’Equipe Diocesana di Pastorale Giovanile ha organizzato per questo pomeriggio nella Chiesa di S. Giacomo a Matera. Un momento di riflessione e festa, dal tema “Quanti sperano nel signore camminano senza stancarsi” (Is 40,31), che si concluderà con la celebrazione eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo Antonio Giuseppe.
In attesa del Giubileo, che vivranno gli adolescenti il 25-27 aprile e i giovani il 29 luglio-3 agosto, illuminati rispettivamente dalle figure del beato Carlo Acutis e del beato Piergiorgio Frassati che verranno canonizzati in occasione delle “loro” giornate giubilari.
… e in Diocesi
Due comunità sono intitolate a Cristo, Re dell’Universo. Una a Matera città, una a Pisticci. Quest’ultima in fermento con diverse iniziative come gli esercizi spirituali parrocchiali in questi giorni e le visite agli ammalati.
Inoltre, la sera di questo sabato 23 novembre, due seminaristi, Roberto Andrisani, 38 anni, della Comunità “S. Giacomo” in Matera, allievo del Pontificio Seminario Teologico Regionale Calabro “San Pio X” di Catanzaro, e Domenico Pepe, 26 anni, della Parrocchia “SS. Luca e Giuliano” in Grottole, studente del Seminario Maggiore interdiocesano di Basilicata “Giovanni Paolo II”, vengono istituiti accoliti. Un ulteriore momento nel loro cammino verso il presbiterato.
Roberto (in foto a sinistra) riceverà il ministero dell’accolitato nella sua parrocchia di S. Giacomo da S.E.R. Mons. Antonio G. Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina e Vescovo di Tricarico, nella celebrazione eucaristica delle ore 18:30, con tanti ragazzi presenti per la Giornata Mondiale della Gioventù.
Domenico (in foto a destra) sarà istituito accolito nella Cappella “dell’Immacolata” del Seminario potentino, alle ore 19:00, da S.E.R. Mons. Davide Carbonaro, arcivescovo metropolita di Potenza-Muro L.-Marsico N.
Con una tale ricchezza di vita che la Chiesa, locale e universale ci dona, non ci rimane che lasciarci interpellare dal mistero che questa domenica vivremo: Cristo, Re dell’Universo.
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