È dallo scorso 24 febbraio che anche l’Azienda Sanitaria di Matera dà la possibilità ai pazienti affetti da Covid-19, non ospedalizzati, e con determinate patologie di avvalersi dell’utilizzo dei nuovi farmaci antivirali orali (Lagevrio o Paxlovid), terapia domiciliare che evita l’aggravarsi delle condizioni dei pazienti e il conseguente aumento della pressione sugli ospedali. Se il vaccino rimane indispensabile, gli antivirali consentono di attutire l’impatto del Covid. Si tratta di farmaci indicati per il trattamento di pazienti adulti con infezione recente da SARS-CoV-2 che non necessitano di ossigenoterapia e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio quali patologia oncologica/oncoematologica in fase attiva, insufficienza renale cronica, broncopneumopatia severa, immunodeficienza primaria o acquisita, obesità, malattia cardiovascolare grave, diabete mellito non compensato.
Il trattamento con Lagevrio o Paxlovid dura cinque giorni e deve essere iniziato entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi e dalla positività del tampone.
A Matera e nell’hinterland, però, la burocrazia rende impervio se non impossibile l’utilizzo di questi farmaci.
A sottolinearlo è il presidente della Società Italiana di Medicina Generale della provincia di Matera, il dottor Erasmo Bitetti. L’eccessiva burocrazia comporta inevitabilmente ritardi che si ripercuotono sul paziente, mettendo a rischio l’accesso alla terapia.
La richiesta deve essere inoltrata dal medico di base dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 15 con una mail con i dati del paziente al medico prescrittore (infettivologo o pneumologo). Quest’ultimo, verificata la presenza dei requisiti clinici, redigerà il piano terapeutico sul portale AIFA, piano terapeutico che potrà essere ritirato dall’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera o al “Giovanni Paolo II” di Policoro (sembra che a Policoro non siano stati ancora distribuiti) dalle ore 9 alle 13 dal lunedì al venerdì. Solo terminati questi passaggi potranno essere presi i farmaci. Il sabato e la domenica non è possibile avviare la procedura e per quanti non risiedono a Matera o Policoro, dove gli ospedali attuano il protocollo, i disagi sono enormi per colpa di un iter farraginoso.
Probabilmente, è l’auspicio del dott. Bitetti, dare la possibilità alle farmacie territoriali di rilasciare il farmaco, snellirebbe il passaggio finale e consentirebbe a una platea molto più ampia di pazienti di beneficiare di queste cure. Non è un caso che, dai dati AIFA (settimo Report Monitoraggio Antivirali per Covid-19) resi noti ieri e relativi al periodo 17-23 marzo, la Basilicata sia la regione italiana fanalino di coda: soltanto 33 prescrizioni.
Rossella Montemurro