“Don Michele ha un dono raro, quello di comunicare gioia, ottimismo. Non sottolinea mai gli aspetti negativi. E se lo fa, lo fa in maniera leggera, sorvola e poi ci mette quel pizzico di ironia che non tutti hanno la fortuna di possedere”, ci ha detto Rosanna.
“Una dote che tutti apprezziamo in lui è la pazienza: se un bambino piange per tutta la durata dell’omelia , lui non dice mai di portare la creatura fuori all’aria aperta. Ecco le prime due caratteristiche per cui don Michele ci è di esempio”, sono ancora le parole di Rosanna.
“Molto spesso ci capita di credere che don Michele sia incrollabile, un supereroe. Invece, ci dobbiamo scusare con lui se troppe volte ci sfuggono i suoi deserti e forse le sue lacrime e per tutte le volte che non ci siamo accorti e curati delle tempeste del cuore. Perché non si è mai risparmiato nell’amore, nel servizio e nell’ascolto e che con la sua umanità e le sue fragilità, ci permette di incontrare la divinità di Cristo e di vedere il volto del nostro Maestro”, pensa Lucia.
“Avrei un’infinità di testimonianze da raccontare, riferisce Annamaria. Don Michele emoziona il mio cuore e, sono certa, anche i cuori di tutti. Quotidianamente, ci guida e prega per noi, ride e piange con noi, ci incoraggia e ci sostiene. Chiedo al Signore che possa continuare con lo stesso entusiasmo e la stessa forza per portare la sua opera al servizio di Dio e del prossimo.
“Credo che lo Spirito Santo agisca tramite don Michele e tutta la sua vita è espressione di umiltà, bontà e misericordia verso tutti. In lui, ho trovato conforto, luce, accoglienza nelle mie enormi difficoltà. E mi sono sentita sempre a casa”, testimonia Maria Rosaria.
“Ho avuto – confida Luigia – forti momenti di scoraggiamento nella mia vita e don Michele con il suo sorriso accogliente e i suoi consigli mi ha saputo indicare il sentiero da seguire, pregando per me, affidandomi alla Vergine Maria, insegnandomi a restare sempre nella pace e nella gioia che Gesù ci ha donato e di guardare sempre Maria e Gesù come esempi: ‘Io sono la via la vita la verità’. Mi ha anche rimproverato, ma i suoi rimproveri sono stati amorevoli e anche quando avvertivo i pesi e i giudizi su di me, lui è sempre stato pronto a sollevarmi da tutto ciò che mi ha turbata”.
“Per me don Michele è punto di riferimento, è un apostolo gioioso e generoso nel servizio dei più piccoli in particolare dei giovani e delle famiglie.
Il più grande dono che ci ha fatto lo Spirito Santo è stato quello di donarci don Michele, buon pastore secondo il Cuore di Dio”, ci racconta Mariarosaria.
A proposito di famiglie, Simona e Massimo riferiscono: “Con don MIchele abbiamo sperimentato com’è importante camminare sulla strada che conduce a Gesù. Siamo ‘cresciuti’ come coppia nella fede e questo ci ha sorretto e fortificati”
“Don Michele ha fatto della nostra parrocchia una casa accogliente per tutti, dove piccoli e grandi si sentono accolti, curati, educati nelle cose di Dio – testimonia Caterina. È infaticabile e l’amore che ha per il Signore lo porta, come un buon padre, a pensare a tutte le nostre necessità: catechesi, incontri, corsi di formazione, concerti, adorazioni eucaristiche e tanto altro ancora. La parrocchia è specchio della sua vocazione. Che lo sguardo del Signore sia sempre su di lui, sulla sua salute, sulla sua vocazione e sulle sue omelie tanto preziose e mai noiose. Non sarò presente alla messa di questa sera, ma il mio pensiero andrà lo stesso a Dio per ringraziarlo per averci donato don Michele e 20 anni di servizio per la Chiesa”.
“Per questo – aggiunge Raffaella – il 26 giugno, da ormai dieci anni, è una data importante per tutti noi che siamo parte della comunità ‘Maria SS.ma Addolorata’ di Matera. Anzi, per molti, moltissimi altri, è una data nota e tanto cara da circa – udite udite! – vent’anni: sono gli anni di sacerdozio che celebra oggi il nostro caro don Michele La Rocca, sacerdote innamorato e appassionato dell’umanità di Cristo che rivede in ogni fratello e sorella incontrati.
‘Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio unigenito’ (Gv 3,16) e don Michele ha tanto amato Gesù Cristo da dare la Sua vita per Lui: una vita pienamente offerta, riccamente donata, nella varietà dei suoi carismi e della sua colorita umanità che, come ogni vita, è densa di pregi e limiti, piena di colori che a pennellate ricche compongono la tela caratteriale di un uomo che il Creatore ha chiamato ad essere suo ministro. ‘Prendete e mangiatene tutti’: così fa l’uomo e il sacerdote don Michele seguendo il suo Sposo che non risparmia nulla nel dono del suo sacerdozio. ‘Fate questo in memoria di me”, e don Michele continua a farlo in nome e per volontà di Cristo.
Il 26 giugno di ogni anno la nostra comunità – continua Raffaella – si riunisce attorno alla mensa eucaristica per ringraziare il Signore per il sacerdozio di don Michele. Quest’anno il presbiterio si è arricchito della presenza di don Leo Santorsola che, a sorpresa, ha voluto concelebrare insieme ai Padri “Servi dei poveri”, p. Andrea e p. Vincent, che servono la comunità parrocchiale insieme a don Michele, e del diacono don Davide Fusiello, che verrà ordinato presbitero il prossimo 28 agosto.
In questa data l’assemblea è sempre gremita di parrocchiani e amici che, con gioia, vengono a condividere questa data affettivamente importante. Una coppia della nostra comunità ha benedetto i suoi cinquant’anni di matrimonio e tutti gli operatori pastorali hanno ringraziato per il servizio reso durante l’anno pastorale.
Un altare ricco di ringraziamenti ha quindi benedetto don Michele in questo giorno, carico anche del ricordo di mamma Anna e papà Vincenzo che lo custodiscono dal Cielo, oltre che del ricordo sempre presente di don Franco Taccardi, maestro e guida indimenticabile per molti di noi che una volta eravamo parte della comunità di San Giacomo.
‘I frutti del mio sacerdozio li vedo nella presenza di ognuno di voi’, dice don Michele emozionato all’omelia. ‘Ricordate che voi, come me, dovete vivere il vostro sacerdozio battesimale’: questo il messaggio denso di significato che don Michele ha voluto donare a tutti noi, da sacerdote responsabile che impara ad esser pastore e pecora insieme alle sue pecore.
Emozionante anche il ringraziamento finale che Edo Veronesi, parrocchiano in cammino verso il diaconato permanente, ha scritto per don Michele: una testimonianza della cura che tutta la famiglia di Edo ha ricevuto in dono dalla guida di don Michele, oltre che la bella testimonianza ammirata durante quest’anno in cui don Michele, da ammalato, è stato comunque presente come un padre che ha saputo far crescere bene la sua famiglia comunitaria.
Tra i canti del coro e gli applausi dei tanti convenuti, la celebrazione si è conclusa ed è stata coronata da un momento di convivialità comunitario, semplice ma immancabile, come tutte le condivisioni che ha sempre desiderato don Michele”.
“Caro don Michele – sono ancora le parole di Raffaella – ti auguriamo di donarti ancora con tanto ardore e tanta gioia di vivere per fare assaporare ad ogni uomo e ogni donna che Dio ti affiderà il gusto dell’amore di Cristo. Dio ti benedica e ti accompagni sempre tutto il nostro bene!”
ho avuto modo di conoscere ed apprezzare don Michele grazie a mia nipote Martina che ha frequentato la sua parrocchia ed ha la prima comunione; ho festeggiato con mia moglie Rosa i cinquant’anni di matrimonio, pur essendo di Irsina; don Michele, in effetti, trasmette gioia e serenità.
Auguri
Michele Calia