Una parola per rompere il ghiaccio con ciascuno perché nessun interlocutore si sentisse a disagio: dagli alunni della Scuola Media “N. Festa” a quelli dell’Istituto Magistrale “T. Stigliani”, dai fedeli della Cattedrale di Matera – dove è stato 20 anni viceparroco – ai giovani dell’MGM (Movimento Giovanile Missionario) dove ha investito le sue energie di giovane sacerdote, dai carcerati – presso cui è stato per 30 anni cappellano – ai parrocchiani della chiesa dell’Immacolata di Matera, che ha servito come parroco dal 1989 al 2017.
“Don Biagio: un uomo, un sacerdote con la voglia di comunicare a tutti l’amore per Gesù e per Maria. Lo ha dimostrato tutti i giorni, attraverso il contatto semplice e vero con uomini, donne e bambini, giovani e meno giovani, poveri e detenuti.
Ciò che più mi è rimasto nel cuore e nella mente, è la sua ‘libertà’. Lui era il parroco, faceva il parroco ma nel concreto era un amico, un confidente. Dava a ciascuno la possibilità di servire la comunità parrocchiale secondo le proprie attitudini”, ci testimonia suor Immacolata, dell’Istituto “Povere Figlie della Visitazione” che, insieme ad altre consorelle, per 12 anni ha servito e animato la comunità parrocchiale con tanta creativa generosità accanto a don Biagio.
È vero, don Biagio Plasmati è un uomo libero e che lascia libero chi è a fianco a lui, mite e rispettoso.
“Adoro questa foto: credo che rappresenti appieno l’affetto di don Biagio!”, ha detto una mamma.
“Don Biagio è un papà, tutto quello che dice ti avvolge, tanto da farti sentire protetta. Ricordo una sera, lo avevamo incontrato e lo accompagnammo in parrocchia. Iniziammo a parlare dell’esistenza di Dio: io quella sera, non volevo tornare a casa, ma continuare ad ascoltarlo”, racconta una catechista. Che coincidenza la sua mite paternità, tratto tipico della figura di S. Giuseppe, con il fatto che è stato ordinato sacerdote proprio il 19 marzo!
E il silenzio umile è l’altro lato che accomuna don Biagio Plasmati al patriarca di Nazareth: “Grazie, don Biagio, per tutto quello che in questi anni ci ha insegnato con la sua umiltà e il suo amore”.
Il cuore è il centro della spiritualità di don Biagio: la formazione deve passare per il cuore, bisogna convertire il cuore… È questo che don Biagio ancora una volta ha sottolineato nell’omelia che ha tenuto ieri 19 marzo presiedendo la celebrazione di ringraziamento, nel giorno del suo 55° di sacerdozio, nella Chiesa dell’Immacolata di Matera. Prendendo esempio da S. Giuseppe che, “con cuore di padre”, ha custodito il Redentore.
Entrare in relazione con gli altri è l’altro aspetto peculiare di don Biagio Plasmati, andando al di là del principio pur di recuperare un rapporto umano. “La carità prima della legge” è un’altra massima che accomuna don Biagio a S. Giuseppe. Non di meno, il desiderio di imparare ad utilizzare i mezzi moderni che la tecnologia ci offre per interagire e informarsi, chiedendo informazioni ai più giovani ogniqualvolta fosse necessario.
E allora, ancora tanti auguri, don Biagio, per il tuo 55° di sacerdozio.
“Grazie, don Biagio, per averci avvicinato a Gesù con l’amore sincero per ogni persona, grazie della tua disponibilità, grazie perché c’eri sempre, grazie per il tuo sacerdozio, grazie al Signore per la tua esistenza”.
Auguri cari, don Biagio, per questi tuoi preziosi 80 anni “donati al Signore, vissuti con il cuore”.
“Ti siamo grati, don Biagio, per la fede che ci doni nel tuo sguardo lieto”.
“Infiniti auguri, caro don Biagio: gli anni passano ma per voi il tempo è fermo. Gesù vi dona da sempre la grazia della sua semplicità che vi rende unico, pronto ad affrontare ogni situazione con un dolce e accogliente sorriso. Possa la sua Grazia continuare ad essere abbondante su di voi per poter continuare a portare a tutti noi la vostra gioiosa semplicità”.
Buon prosieguo nel tuo cammino di santità, “con l’augurio di averti con noi nel nostro cammino per tanto e tanto ancora!”.
Ad multos annos!
Tutti gli amici che nella Chiesa hai servito in questi anni
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