Una domenica di gioia e luce
Rallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate radunatevi.
Sfavillate di gioia con essa, voi che eravate nel lutto.
Così gioirete e vi sazierete al seno delle sue consolazioni.
dalla liturgia (antifona d’ingresso)
È questa l’antifona di ingresso di domani, quarta domenica di Quaresima, che difficilmente ascolteremo perché solitamente (Deo gratias!) è sostituita dal canto di ingresso (che a sua volta però dovrebbe riprenderla!), ma che – sappiamolo! – dà il tono di gioia a questa domenica che pertanto è detta domenica laetare.
Sì, in latino “rallegrati”, l’incipit dell’antifona d’ingresso, si dice laetare.
Infatti già dai tempi della messa in latino, la quarta domenica di Quaresima – subito dopo la metà di questo tempo forte – aveva questo carattere gioioso.
La Quaresima: più che penitenza è attesa della Pasqua…
In verità, tutta la Quaresima – checché ne dica qualcuno – non ha un carattere tanto penitenziale quanto più di attesa alla celebrazione del Mistero Pasquale e di preparazione ultima ai sacramenti di iniziazione – battesimo, confermazione, eucaristia – che un tempo nella Veglia di Pasqua erano amministrati.
E in effetti, a pensarci bene, già i vangeli delle scorse domeniche più che carattere penitenziale avevano carattere pasquale: quello della Trasfigurazione ci faceva intravedere la luce sfolgorante della Pasqua e quello della Samaritana, attraverso l’acqua del pozzo di Giacobbe, ci rimandava al Battesimo, sacramento pasquale e momento costitutivo della veglia pasquale.
… ma la domenica di domani in particolare
Ma domani in particolare, la gioia è espressa dal tema della luce: il vangelo (Gv 9,1-41) di parla del cieco nato, che finalmente può vedere la luce. E anche nell’anno B – il prossimo – il passo evangelico di Nicodemo ci riporta nella quarta di Quaresima al tema è la luce (“La luce è venuta nel mondo. Chi fa la verità viene alla luce”, Gv 3,19.21), mentre nell’anno C – l’anno scorso – nel Vangelo risuonava la gioia per il ritorno del figlio alla casa del padre misericordioso.
E ogni anno la luce torna anche nella preghiera dopo la comunione:
O Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo
fa’ risplendere su di noi la luce della tua grazia.
dalla liturgia (preghiera post communio)
Mentre il tema della gioia risuona nella preghiera sulle offerte:
Ti presentiamo con gioia, o Signore, i doni della redenzione eterna
dalla liturgia (preghiera sulle offerte)
Un’apertura sul bianco che è colore liturgico della festa – che vedremo nei paramenti del sacerdote nella veglia di Pasqua – è il rosaceo delle vesti del celebrante: il viola quaresimale stemperato di bianco.
E apertura sulla Pasqua è anche la preghiera di colletta in cui il sacerdote chiede per il popolo cristiano che si affretti “con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina”.
E se nella regia liturgica per le domeniche di Quaresima in generale è richiesta moderazione nell’uso degli strumenti musicali e della luce, nonché l’assenza dei fiori, per questa domenica la musica, i fiori – possibilmente intonati sul rosa – e una maggiore illuminazione possono essere un segno espressivo.
Una domenica importante per i catecumeni
Infine, in questa domenica subito dopo metà Quaresima i catecumeni, in base al RICA (Rito di Iniziazione Cristiana degli Adulti) vivono gli scrutini in vista dei sacramenti che riceveranno la notte di Pasqua.
Nella nostra Diocesi c’è Alessia, una giovane della parrocchia di S. Antonio da Padova in Matera, che sta percorrendo tappa per tappa questo cammino di iniziazione e sarà Battezzata in Cattedrale la notte di Pasqua. In epoca paleocristiana questa era la prassi.
In Avvento
E anche in Avvento, la domenica che segue la metà del percorso è detta “della gioia” (gaudete, come la parola inziale dell’antifona d’ingresso in latino).
E allora, a tutti una felice domenica della gioia!
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