Ecco che in diverse comunità della nostra Diocesi, nella sera di domenica 13 aprile verranno rappresentate originali interpretazioni degli ultimi momenti della Vita di Gesù
Miglionico: per le pittoresche viuzze del centro storico
Nel caratteristico centro storico di Miglionico, proprio nell’ora del tramonto che meglio si presta ad una rappresentazione scenografica, la Parrocchia “S. Maria Maggiore” e l’Oratorio ANSPI stanno organizzando, per domenica 13 aprile ore 18, la Passio Christi.
“Una vecchia tradizione – racconta Katia Piaggione, in prima linea nell’organizzazione – che vorremmo far riaffermare: l’ultima Passio risale al 2017. È un modo, sì, per preparaci alla Pasqua ma, ancor più, per creare nel nostro centro un senso di comunità”.
Sei tappe a partire da Largo S. Angelo con la scena che racconta l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Segue la drammatizzazione di tutti gli eventi della settimana santa e, infine, nella meravigliosa corte del Castello del Malconsiglio, la crocifissione.
Una sapiente regia che hanno curato Katia Piaggione e Dora Radogna, ma, sicuramente, “il punto di riferimento di tutto l’evento – sottolineano proprio le due signore – è il parroco, don Egidio Musillo”.
50 figuranti e diversi miglionichesi che interpretano le parti principali della Passio Cristi. “Sono giorni febbrili di preparazione”, racconta ancora Katia. “Ci sono Giovanni Centonze che sarà il narratore-cronista, Francesco Caserta interpreterà Gesù, Antonio Centonze farà la parte di Pietro, Antonio Cinnella quella di Pilato. Poi, ci sarà il coro parrocchiale, diretto dalla maestra Anna Maria Manzara e dal maestro Vincenzo Borelli”.
Un evento oneroso, che hanno patrocinato ANSPI nazionale, Comune di Miglionico e Parrocchia.

Marconia: per il secondo anno la Passio Christi a cura dei giovani di AC
Invece, a Marconia, a cura dei giovani di Azione Cattolica (AC), viene rappresentata una Passio Christi in 15 scene: “solo una coincidenza con le stazioni della Via Crucis che alle volte, includendo la Resurrezione, sono proprio quindici” è il commento di Federico Viggiani, 23 anni, che ha organizzato il tutto.
La rappresentazione prenderà le mosse dal sagrato della Chiesa di San Giovanni Bosco alle ore 19:30, al termine dell’Eucarestia delle 18:30, e proseguirà verso il piazzale posto fra via Turati e via Genova.
L’esperienza, giunta al secondo anno, ha l’obiettivo di rendere la passione vivente una tradizione per il territorio di Pisticci-Marconia. Rispetto allo scorso anno sono molte più le persone coinvolte: circa 90 presenze tra bimbi, ragazzi e adulti.
“Speriamo di crescere in numero e nella qualità della proposta”, commenta Federico. E l’evento è ancora aperto a tutti coloro vogliano unirsi: si fa ancora in tempo a inserirsi contattando l’organizzatore per telefono (il contatto è riportato sulla locandina).
La rappresentazione offre una visione alternativa dei classici personaggi della Via Crucis. Ad esempio, “è messa in primo piano la figura della donna ma è originale anche l’interpretazione del sommo sacerdote”, spiega Federico Viggiani.
C’è tanto entusiasmo da parte dei giovani di AC che invitano i ragazzi, e non solo, dei centri vicini: sicuramente di Pisticci e Tinchi, ma anche di Bernalda, Montalbano, Craco, Ferrandina… e Matera!
I ragazzi esprimono gratitudine per le Suore Missionarie Mariste per il supporto offerto ma desiderano anche ringraziare le signore dell’UniTre, “Creazioni Donna Sposa”, gli adulti di AC e tante altre persone che hanno dato il loro contributo offrendo i tessuti e la manodopera per la realizzazione dei vestiti dei figuranti.

Salandra: la Passione Vivente, una tradizione ventennale
Anche per Salandra è ormai tradizione la rappresentazione della Passione Vivente per le vie del Centro Storico nella Domenica delle Palme, a cura delle Associazioni locali e della Parrocchia.
L’idea è nata circa 20 anni fa con l’allora parroco don Rocco Rosano in collaborazione con la proloco Salandra.
Le prime edizioni sono state realizzate il Giovedì Santo e, successivamente, il pomeriggio del Sabato Santo. Poi, nel 2012, con la costituzione del “Forum delle Associazioni”, si è recuperata la manifestazione sospesa da qualche anno, cercando di darvi continuità e di portare sempre più spettatori anche da fuori. Allora, è stata fissata la data al pomeriggio della Domenica delle Palme.
Le prime edizioni hanno visto il coinvolgimento, tra logistica e figuranti, di circa 80 persone, numero che è diminuito negli anni a causa dello spopolamento del nostro paese e della mancanza di risorse economiche, fino alle attuali 30-40 persone. La manifestazione, comunque, nel corso degli anni è cresciuta: il primo anno le sarte locali hanno realizzato la maggior parte dei costumi e gli artigiani gli allestimenti. Nel tempo sono stati aggiunti altri elementi scenografici, come il tempio romano utilizzato per il processo.
La Passione Vivente valorizza gli scorci del paese: il chiostro del comune ha fatto da cornice all’ultima cena; nella Villa Comunale, o in qualche terreno a ridosso del paese, è stata ambientata la passione nel Getsemani; la scalinata della villa o piazza Marconi sono state, inoltre, la scenografia per l’arresto ed il processo. La crocifissione è stata inscenata nel rione delle cantine, ai piedi del muraglione con vista sui calanchi o proprio in località Calvario, dove davvero sorgono tre croci in legno.
Quest’anno il percorso parte dal sagrato della Chiesa di San Rocco, prosegue per via Regina Margherita e termina al Calvario con la Crocifissione.
Scenografie, costumi ed allestimenti sono stati curati dai volontari delle varie associazioni locali.

Le prime edizioni sono state finanziate dall’amministrazione comunale a cui si sono aggiunte nel corso degli anni alcune attività commerciali che hanno sponsorizzato la manifestazione.
“La fede, il desiderio di animare il nostro paese risvegliando in alcuni la voglia a vivere e quella di vivere il paese sono le motivazioni principali che ci portano a sostenere questa tradizione. Ma anche il desiderio di portare persone da fuori e far conoscere il nostro paese con alcuni scorci molto caratteristici”, racconta Onofrio Dilella, responsabile del Forum delle Associazioni di Salandra.
I salandresi sentono il bisogno di ringraziare proprio lui e don Fabio Vena, che pure sostiene, come parroco, con grande determinazione, per il secondo anno questa iniziativa.
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