Cultura della legalità: Miglionico e Montescaglioso. Via d’Amelio 32 anni dopo. Laura Mantovi: magistrale interprete di Emanuela Loi, della scorta del giudice Borsellino

"Io, Emanuela" il bellissimo il monologo di Laura Mantovi, interprete di Emanuela Loi, prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio. Una performance davvero ben fatta che il 20 luglio ha popolato la corte del Castello del Malconsiglio di Miglionico e il 21 il Chiostro dell’Abbazia di Montescaglioso.

Due bellissime serate su Emanuela Loi organizzate dall’Associazione FAI (Federazione antiracket italiana) “Falcone-Borsellino” di Montescaglioso.

Laura Mantovi, interprete di Emanuela Loi, insieme al sindaco di Miglionico dott. Giulio Traetta

Sarda di Sestu (Cagliari), classe ’67, diplomata all’istituto magistrale di Cagliari, Emanuela Loi sente da ragazza la vocazione di diventare maestra, ma poi – di fronte all’assenza di altre alternative – compie la scelta di arruolarsi in Polizia. Il concorso, la scuola allievi poliziotti a Trieste, la chiamata nella temutissima Palermo, teatro di oltre 600 omicidi di matrice mafiosa solo in quegli anni ’80: Carlo Alberto Dalla Chiesa, i fratelli Buscetta…

Un lungo viaggio in treno di oltre un giorno attraverso lo stivale e la sistemazione in un appartamento delle Tre Torri, la piazzaforte dell’Arma a Palermo: tanta voglia di vivere insieme al desiderio di compiete il proprio dovere: “Io devo continuare”, diceva spesso la Loi…

La strage di Capaci, la chiamata alla scorta di Borsellino: “Dovrei essere io a proteggere lei e invece è stata incaricata lei di provvedere alla mia scorta?!”, furono le parole del giudice nel primo dialogo con la giovanissima Emanuela.

E poi la descrizione minuziosa di quella calda domenica d’estate, il 19 giugno 1992, alle ore 17, quando una Fiat 126 parcheggiata presso il cancello dell’abitazione della mamma del giudice Borsellino, imbottita di dinamite, esplode.

Tutti dicono che chiunque, quando trapassa da questa all’altra vita, la ripercorre tutta velocemente come in un tunnel: se poco più di 24 anni poté durare la vita di questa prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio, molto presto di esaurì questa visione. Così Emanuela ebbe il tempo di accorgersi di tante cose che in quel momento accadevano attorno a lei. In uno slow-motion di grande efficacia, la Mantovi ha raccontato tutto quello che potettero vedere gli occhi di Emanuela in quei momenti in cui l’anima si staccava dal suo corpo: i volti spaventati che si intravedevano dietro i vetri che si frantumavano dei palazzi di via D’Amelio, il movimento dell’asfalto che si rigonfiava sinuosamente qua e là come se al di sotto vi fosse un animale che si muoveva, le crepe che si creavano sui muri portanti dei palazzi e poi la visione, sempre più dall’alto, prima di Palermo, poi dell’intera Sicilia, poi di spazi sempre più ampi fino a intravedere la sua casa di Sestu, irraggiata dal sole… Un mondo bellissimo, in cui purtroppo abitava tanto male!

Un testo scritto davvero bene, in alcuni tratti poetico, pregno di introspezione psicologica in altri, ricco di particolari che ben collocano lo spettatore nella scena. Un’opera tratta dall’omonimo romanzo di Annalisa Strada edito da “Einaudi”, ben resa dalla voce dell’attrice bresciana Laura Mantovi.

60 minuti totalizzanti, accompagnati da qualche immagine a grandi dimensioni che immerge ancor più lo spettatore nella realtà.

Quale abilità Laura Mantovi per non dimenticare un nome o una data, numerosi entrambi nella storia!

Al momento della strage di via D’Amelio – ha raccontato la Mantovi alla fine del monologo – il fratello di Emanuela Loi attendeva una bambina: nascerà una seconda Emanuela Loi, oggi anch’ella poliziotta!

Un’angolazione nuova questa per conoscere le stragi che hanno tentato di annientare lo stato civile.

Un’idea originale che verrà proposta nelle scuole per far conoscere in modo agile e ricco di umanità tratti della nostra storia contemporanea.

Laura Mantovi, in divisa di poliziotta, in qualità di Emanuela Loi; accanto il sindaco di Miglionico, dott. Giulio Traetta; inoltre nella foto, i soci della Federazione antiracket “Falcone-Borsellino” di Montescaglioso

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Giuseppe Longo

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