Con “Scarp de’ tenis” tra chi si affida alla nostra umanità

Con “Scarp de’ tenis” tra chi si affida alla nostra umanità

È in vendita il numero di novembre di “Scarp de’ tenis”, il mensile della strada promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana.
31 Ottobre 2023

“Io sono come te”, sembra dire l’uomo fotografato a settembre a Lampedusa che campeggia sulla copertina del nuovo numero di “Scarp de’ tenis”, il mensile promosso da Caritas Ambrosiana e Caritas Italiana, in vendita online su www.social-shop.it e dal 4 novembre in strada e davanti alle parrocchie. Lo scatto, spiega il direttore Stefano Lampertico, “raccon­ta il viaggio carico di speranza di chi attraversa il deser­to, di chi si affida a traffi­canti e spalloni, di chi paga per non aver garantita nep­pure la propria dignità. Di chi percorre chilometri e chilometri sulla rotta balcanica. Di chi cerca un approdo sicuro”. Il dossier è un viaggio “nelle vite di questi uomini”, “nei luoghi dell’ac­coglienza”, per capire “cosa sta succedendo alle porte del nostro Paese: a Ven­timiglia, Lampedusa, Trieste, Co­mo”, per approfondire la “cosiddetta emergenza immigrazione”. “Emergenza – precisa il mensile – smentita dai numeri. Un dato: a settembre 2023 sono stati 140 mila i migranti sbarcati sulle nostre coste, un numero nettamente inferiore ai 190 mila ucraini accolti senza problemi dal nostro Paese dall’inizio della guerra ad oggi. Nessuna emergenza, dunque, ma solo la necessità di rivedere in maniera sensata le leggi che regolano l’immigrazione e gli strumenti messi in atto per l’accoglienza”.
Sullo stesso tema anche l’intervista che stavolta ha come protagonista il regista Matteo Garrone di “Io Capitano”, film premiato a Venezia80. Spazio poi alle storie, come quelle dell’Accade­mia Ucraina di Balletto di Milano in cui insegnano, insieme, docenti ucraini, russi e bielorussi e di Douaa, una ragazza si­riana che con la sua famiglia ha tro­vato nella Locride una seconda pa­tria. Infine, il mistero di Daouda, giovane ivoriano sparito nel nulla nel 2022 nel lembo di terra in provincia di Ragusa, dove migliaia di braccianti lavorano in condizioni difficili.

Redazione

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