Scelta di vita sacerdotale oppure matrimoniale? Ecco le due vie di santificazione che la Chiesa propone in generale ad ogni giovane. Ma per coloro che, chiamati al matrimonio, non hanno ancora trovato un partner la sofferenza è tangibile, soprattutto dopo una giornata dedicata agli altri: ci si ritrova soli – o al massimo in compagnia dei propri genitori – e ci si chiede: “Ho sbagliato qualcosa?”.
Negli ultimi anni, la Chiesa ha cominciato ad interrogarsi su quali indicazioni dare a coloro che ancora non hanno realizzato il loro sogno: numerose sono le iniziative a livello nazionale, ma organizzate sempre in maniera molto silenziosa e diretta da piccoli gruppi di fedeli alla ricerca di un senso per la propria vita, nella speranza che meglio prima che poi ci si possa donare a quella persona che Cristo ha scelto.
Da un piccolo gruppo di amici nasce la proposta di incontrarsi, cominciano le discussioni su cosa fare e come farlo e, infine, una piccola “piantina”: un incontro da tenersi a Grassano Scalo, nel centro della diocesi, per favorire i collegamenti. I social permettono la diffusione dell’evento, i contatti con le diverse aree della Pastorale Diocesana (familiare, giovanile…) contribuiscono a dare una direzione, gli amici sacerdoti si impegnano ad accompagnare questo inizio. Lazio, Campania, Puglia, Calabria le regioni di provenienza dei partecipanti extralucani.
Una guarigione che non avviene sempre secondo i nostri tempi
Si comincia con l’accoglienza: circa una cinquantina di iscritti (altri si aggiungeranno nel corso della giornata), invocazione allo Spirito Santo e prima relazione di don Antonio Mattatelli, parroco ospitante, sacerdote del Rinnovamento nello Spirito ed esorcista. Il brano proposto, la guarigione del cieco di Betsaida, ha fatto riflettere i presenti sul fatto che anche la nostra “guarigione” non avviene sempre secondo i nostri tempi, ma secondo i tempi di Dio, soprattutto quando si desidera trovare, come Abramo con Ismaele, dei progetti alternativi.
E se la famiglia è l’immagine della Trinità e della relazione che sussiste in Dio e che è riposta nell’umanità, ci si accorge facilmente come spesso essa è infangata dall’azione del maligno che vuole distruggerla; pertanto, noi cristiani siamo chiamati a difenderla nei suoi valori e nella sua identità di immagine voluta da Dio e oggi più che mai ridotta ad una relazione senza senso e senza impegno.
A seguire, la Celebrazione Eucaristica e il pranzo sono diventati momenti di condivisione e di incontro della Parola di Dio: della mensa eucaristica e della gioia di stare insieme nel nome del Signore.
“Maschio e femmina Dio li creò”
Nel pomeriggio, don Gianpaolo Grieco, incaricato di Pastorale Giovanile della Diocesi di Matera-Irsina, ha posto la questione della relazione maschio-femmina all’interno delle dinamiche spirituali e relazionali che la sessualità realizza in ogni essere umano e che spesso, a causa della superficialità delle relazioni, riduciamo a futili incomprensioni.
Si termina con un laboratorio in cui si chiede ai presenti di fare un percorso introspettivo attraverso le favole per riconoscere, attraverso i personaggi, le relazioni e gli eventi, le difficoltà che spesso si vivono nelle relazioni.
L’Adorazione Eucaristica diventa il momento più alto di gratitudine per i bei momenti vissuti insieme.
Soddisfazione e gratitudine
I ringraziamenti e i saluti finali permettono così di ridarsi appuntamento per il prossimo incontro.
Non sono mancati diversi apprezzamenti nel gruppo social creatosi per l’occasione: “Bellissimo e interessantissimo incontro, con tantissimi spunti di riflessione… seguito con grande attenzione ed interesse”, “Grazie a Dio, prima di tutto, per questa giornata di preghiera, confronto, ascolto e tante nuove e belle conoscenze… e grazie a chi ha organizzato, è stata proprio una ‘carezza’ del Signore”.
Claudia così commenta al termine della giornata: “Grazie, Signore, per questa bellissima full immersion spirituale… un ringraziamento speciale a Nico, Angelo e Annalisa che con la loro determinazione, impegno e disponibilità hanno reso possibile la buonissima riuscita di questo incontro e un grazie di cuore anche ai miei compagni di viaggio e a tutti i partecipanti e ai relatori che ci hanno fatto riflettere e pregare”.
Rosanna esprime in questo modo tutta la sua gratitudine e gioia per l’evento: “Grazie di tutto… il Signore ci ha donato un grande progetto d’Amore e noi ci scommettiamo ogni giorno per farlo più bello che mai. I vostri neuroni e le vostre sinapsi hanno creato un gran putiferio. Il problema è farli incrociare, ma con l’affidamento a Maria…”, mentre per Mariano questo tipo di incontri sono “la giusta alternativa da preferire al solito mare”.
Una giornata impegnativa per gli organizzatori che ricevono così la gratitudine di chi ha apprezzato la fatica di una pianificazione davvero meticolosa. Milena ci lascia con l’augurio più bello di mettersi sotto “la guida dello Spirito Santo e la docilità di Maria” e con il sincero ringraziamento “a chi ha avuto il coraggio di credere nel progetto, a tutti voi per l’allegra e fraterna compagnia e a chi mi ha gentilmente offerto il passaggio con la macchina”, nella speranza che “il progetto cresca e getti semi per frutti più grandi di quelli che possiamo pensare”.
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