A vent’anni dal Direttorio “Comunicazione e missione”
Un pomeriggio di studio per riflettere vent’anni dopo la pubblicazione di “Comunicazione e missione. Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa” e per esplorare l’articolato legame tra Chiesa e processi comunicativi. È questo l’obiettivo del seminario organizzato per il prossimo 28 novembre dall’Istituto Pastorale Redemptor Hominis della Pontificia Università Lateranense, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana presso l’aula Pio XI dell’Ateneo del Laterano. Dalle 15, studiosi ed addetti ai lavori si confronteranno per ricordare il Direttorio che fu pensato con una duplice finalità: da un lato alimentare, in chiave pastorale, una vera e propria coscienza comunicativa ecclesiale; dall’altro fornire strumenti operativi alle diocesi in grado di favorire la trasmissione del messaggio evangelico.
L’iniziativa, divisa in due parti, inizierà con i saluti istituzionali del Rettore Magnifico della Lateranense, l’arcivescovo Alfonso V. Amarante, e del Segretario Generale della Cei, il vescovo Giuseppe Baturi. Ad introdurre l’evento con una riflessione sul Direttorio sarà l’Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il vescovo Claudio Giuliodori, che contribuì alla stesura del documento. Poi si entrerà nello specifico del Documento attraverso una sua presentazione generale (Massimiliano Padula, docente alla Lateranense e organizzatore del seminario) e una sua attualizzazione (Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei).
La seconda parte sarà dedicata all’indagine accademica relativa al rapporto Chiesa/comunicazione con due interventi: uno di matrice teologico-pastorale (Paolo Asolan, preside dell’Istituto Pastorale Redemptor Hominis), l’altro focalizzato sulla cultura digitale (Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana). Concluderà Mauro Ungaro, presidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici, con un focus sul ruolo che oggi svolgono gli uffici per le comunicazioni delle Chiese locali. Modererà Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce.
«Crediamo sia fondamentale – spiega Padula – analizzare questo documento che, oltre a fornire strumenti pratici per “fare” comunicazione ecclesiale, comprese che i processi comunicativi rientrano a pieno titolo nelle prassi della comunità cristiana e, per questo, necessitano di essere indagati sia umanamente che alla luce della Rivelazione».
«Il Direttorio – aggiunge Corrado – offre una prospettiva molto interessante con cui guardare il rapporto tra Chiesa e comunicazione: la missione. Nel solco dell’insegnamento conciliare questo documento, che pare non risentire del tempo trascorso, ricorda l’intima natura comunicativa della Chiesa. Non si tratta, dunque, di una conquista legata all’evoluzione dei tempi e delle tecnologie, bensì di una connaturalità che ne identifica la presenza nei media e ne definisce l’essenza».