A servizio della gioventù. Questi preti sono davvero un dono di Dio!

“Rettamente educata la gioventù vi sarà ordine e moralità, al contrario, vizio e disordine", diceva S. Giovanni Bosco circa 150 anni fa. Quanto mai vero! E quanto utile nel mondo d'oggi la presenza di sacerdoti che si dedichino con tutti sé stessi al bene dei giovani. E' il senso della Campagna "Uniti nel dono".

Servi “inutili”. È così che il vangelo di Luca (Lc 17,10) descrive gli operai nella vigna del Signore, volendo dire non la superfluità della loro opera ma la mancanza di utile inteso in senso economico come tornaconto personale.

Servi “inutili” più di tutti sono i tanti sacerdoti e operatori pastorali, laici e consacrati, che si mettono a servizio della gioventù, forse l’età più “povera” della vita in cui il destinatario dell’azione pastorale non ha ancora uno stipendio. E anche nel mondo lavorativo i giovani rappresentano ancora i destinatari “senza utile” immediato dell’azione formativa.

Eppure alcuni di loro, a breve, contraccambieranno, e in abbondante misura, tutto quanto ricevuto.

La realtà materana è molto variegata in fatto di giovani, ci spiega fra Gianparide Nappi, da sei anni collaboratore dell’Equipe Diocesana di Pastorale Giovanile (PG). Variegata, per gli addetti ai lavori, vuol dire “impegnativa”.

Sì, le Diocesi hanno solitamente un’équipe di laici, sacerdoti e consacrati, che si occupano della formazione dei giovani: tema delicato che non si può risolvere in solitaria. Nella nostra Diocesi, l’Equipe è costituita da una decina di operatori e inoltre, in forma allargata (la cosiddetta “Consulta Diocesana di PG”), anche da un rappresentante per quasi ogni parrocchia.

Accanto agli universitari

Una fetta importante di giovani a cui l’azione pastorale in Diocesi si rivolge sono gli universitari, in particolare i “fuori sede”, che ritrovano nella cappella universitaria – che si trova nella sede di via Lanera dell’Università della Basilicata – una famiglia allargata, un riferimento di Chiesa lontano da casa. Altri giovani con cui confrontarsi, insieme a un sacerdote e ad una suora che si fanno capaci di accogliere fremiti e speranze, dolori e aneliti dei loro giovani cuori.

E inoltre, sempre tra gli studenti, ci sono i materani che studiano fuori e tornano qui per le vacanze di Natale o in estate e partecipano ad attività che vengono anche appositamente per loro organizzate per quei periodi: lo SpritzJoy tra Natale e Capodanno, giunto ormai alla settima edizione, i raduni internazionali della Giornata della Gioventù, la Pasquetta da Papa Francesco (2022).

O ricordiamo alcune esperienze curate in particolare da fra Gianparide, quali una settimana presso la Comunità di Taizé, una settimana in Convento a Padula (SA), varie esperienze vocazionali, la marcia francescana, o il pellegrinaggio a La Verna.

Quale pastorale giovanile oggi?

“Non tanto i gruppi ma l’accompagnamento personalizzato” è il percorso che oggi è richiesto alla PG, sottolinea don Francesco Gallipoli, parroco di S. Giovanni Battista in Matera (la parrocchia in cui confluiscono molti degli studenti dell’Università di Basilicata), nonché Assistente di Azione Cattolica-Settore Giovani, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria, anche lui parte dell’Equipe Diocesana di Pastorale Giovanile (PG), già responsabile del Centro Diocesano Vocazioni e incaricato diocesano del Servizio per la Pastorale Giovanile.

L’immagine dei discepoli di Emmaus, sottolinea fra Gianparide, è la modalità per meglio esprimere lo stile di accompagnamento più consono alla realtà d’oggi: come sulla strada da Gerusalemme ad Emmaus con Cleopa e quell’altro discepolo, anche il sacerdote e l’educatore di oggi è chiamato a farsi prossimo nei momenti di delusione del giovane, condividendo i suoi sentimenti e facendo trasparire la parola di Dio che svela una prospettiva inedita sulla realtà.

Il Movimento Studenti di Azione Cattolica

Un’altra fetta di giovani, di cui don Francesco si occupa, sono i ragazzi del MSAC (Movimento Studenti di Azione Cattolica), studenti cattolici di scuola superiore di cui don Francesco è assistente spirituale, alcuni dei quali don Francesco incontra alle volte anche tra le aule del Liceo Classico dov’è docente di religione. Un organismo di partecipazione attiva degli studenti che negli anni sono stati formati attraverso il percorso di Azione Cattolica che si concretizza in incontri mensili ed ha a cuore in particolare le attività di orientamento per i ragazzi all’ultimo anno di un ciclo scolastico (terza media e quinto superiore).

Il Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile (SDPG)

Il SDPG è quel servizio di supporto trasversale a livello diocesano che incrocia la vita di parrocchie e movimenti dove ancora c’è la presenza di qualche giovane. E nascono proposte particolari, cadenzate durante l’anno, magari mensili o durante i tempi forti, che vanno a rafforzare il cammino che – si spera – si compie nell’ordinarietà nelle comunità locali.

Obiettivo della pastorale giovanile è il riconoscimento della chiamata vocazionale del giovane, per una vita matrimoniale, sacerdotale, o di speciale consacrazione. La modalità con cui in questo nuovo anno pastorale, dal tema “Il Ministero della Parola, feconda e serve la vita. Il seminatore semina la Parola” (Mc 4,14), questa lettura interiore sarà guidata sarà una serie di incontri di lectio per le parrocchie, anticipa don Gianpaolo Grieco, incaricato del Servizio diocesano di Pastorale giovanile.

Al SDPG alle volte fanno ricorso le singole parrocchie dove si desidera far nascere un oratorio, che spesso è stato l’alveo di una bella vita di fede per tanti adulti di oggi e di cui ancora oggi si riconosce l’importanza.

Un impegno per cui il SDPG profonde le sue energie è inoltre la preparazione delle Giornate della Gioventù: vissute a livello diocesano, annualmente, alla vigilia della solennità di Cristo Re, o come raduno mondiale (GMG) ogni due-tre anni. L’ultimo è stato a Lisbona, il prossimo a Roma, in occasione del giubileo del 2025, il successivo ancora sarà a Seoul, in Corea del Sud, nel 2027.

Preparare la GMG non è solo un problema logistico. Non è meno importante il cammino, alle volte faticoso, di coinvolgimento dei giovani.

Don Gianpaolo conosce bene queste fatiche. Otto Giornate Mondiali della Gioventù alle spalle, di cui ha sopportato i costi oltre che l’organizzazione, che riconosce come momenti “cattolici”, che offrono – cioè – una bella esperienza di Chiesa Universale. In questi ultimi anni è sempre più difficile coinvolgere i giovani destinatari di tante proposte estive in apparenza più entusiasmanti e più “comode” che dormire una settimana in un sacco a pelo. Ma chi ci va, torna con la gioia negli occhi e nel cuore!

Otto per mille: un atto dovuto

L’impegno faticoso – diviso tra il Borgo La Martella e le iniziative per i giovani – di don Gianpaolo Grieco, la dinamicità di fra Gianparide Nappi, l’attenzione di don Francesco Gallipoli, come l’azione di tanti sacerdoti ed educatori, in Diocesi e fuori, che investono con creatività le loro competenze pastorali, alle volte anche le loro abilità artistiche o aggregative, a servizio dei giovani sono possibili perché i nostri sacerdoti ricevono dalla nostra generosità, attraverso una firma sulla nostra dichiarazione dei redditi, il contributo dell’8xmille.

“Rettamente educata la gioventù vi sarà ordine e moralità, al contrario, vizio e disordine”, è una delle massime di S. Giovanni Bosco giunte sino a noi.

Ancor più in una società secolarizzata, in cui il giovane è destinatario di tante proposte alternative, la presenza di proposte originali e qualificate è sempre più importante. Nondimeno l’uso di locali, campi sportivi, attrezzature specifiche. I giovani d’oggi, in una società che offre tutto, cercano proposte qualificate.

Il sostegno ai sacerdoti, che pur svolgono con spirito gratuito questo servizio, significa incoraggiarli a donarsi sempre di più. La strada c’è: è quella che la Chiesa italiana indica quando dice: “Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia” che rappresenta il claim della nuova campagna di comunicazione “Uniti nel dono”  della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in relazione il valore di ogni firma con la realizzazione di migliaia di progetti in Italia.

Aiutare un giovane a trovare la propria felicità, educarlo alla legalità e all’affettività, dare una mano ad una persona a rialzarsi da terra, accogliere in casa un amico che arriva all’improvviso, donarsi ad un anziano senza più parenti, rimboccare la coperta di una persona che dorme o condividere un ombrello sotto la pioggia, solo per fare alcuni esempi… Gli spot scommettono su gesti quotidiani e alla portata di tutti. Gesti che ci fanno stare bene, quando li facciamo. Gesti che tante altre persone possono ripetere, amplificati per migliaia e migliaia di volte grazie alle firme dei contribuenti che scelgono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.

Box donazioni

  • Con carta di credito direttamente sul sito www.unitineldono.it oppure chiamando il numero verde 800 825 000
  • Tramite bonifico bancario

IBAN: IT 33 A 03069 03206 100000011384

A favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero

Causale: Erogazioni liberali art. 46 L.222/85

  • Conto corrente postale n. 5780300

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Giuseppe Longo

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