Ci sono (giovani) sacerdoti che si preoccupano pensando al proprio futuro in età avanzata e lamentano l’assenza di strutture adibite ad una loro assistenza: anche questa è una realtà della nostra Chiesa locale per cui si potrebbe prevedere una soluzione.
Ma ci sono tanti sacerdoti che, nonostante siano “in pensione” dal ministero ufficiale di parroci, continuano a profondere le loro energie per fratelli e sorelle anziani come loro.
L’apostolato al Centro Geriatrico “S. Raffaele”
Uno di loro, in Diocesi, don Biagio Plasmati, alla soglia degli 83 anni, in pensione solo formalmente, spende le sue giornate tra letture di spiritualità e d’informazione e nell’apostolato tra gli anziani. Già parroco della Chiesa dell’“Immacolata” in Matera e cappellano della vicina Casa Circondariale, don Biagio è ora rettore della chiesetta di S. Biagio e Cappellano dei Cimiteri nonché del Centro Geriatrico “S. Raffaele” sito a Borgo La Martella. A lui la parola.
Se l’impegno nei cimiteri è per lo più concentrato nel mese di novembre e quello a S. Biagio a ridosso del 3 febbraio, nel Centro Geriatrico è richiesto un impegno maggiore e diffuso durante tutto l’anno: una presenza bisettimanale, il mercoledì per alcuni momenti da passare insieme ai degenti e il sabato pomeriggio per la celebrazione eucaristica.
Una sfida che richiede tanta creatività: come coinvolgere questi nonnini in momenti d’intrattenimento, come animare la celebrazione eucaristica con gli anziani e cercare di coinvolgere persone non più del tutto autosufficienti e alle volte in parte incapaci di intendere e di volere nell’omelia?
Per questo ha preso dalla biblioteca della Chiesa dell’“Immacolata” dei quadri biblici – una serie di tavole rappresentanti scene bibliche stilizzate a forte impatto visivo, realizzate molti anni fa ma sempre utili – con cui avviare un dialogo durante l’omelia agli anziani. O alle volte si procura gli oggetti più disparati per innescare con loro un’interazione positiva per incidere nella loro esistenza.
Don Biagio in questo servizio è supportato da alcuni collaboratori. Tra gli altri, Giuseppe Fiorentino, in cammino verso il diaconato, che inoltre lo accompagna in macchina, e la moglie, Luisa Morelli, insegnante di religione. Con meraviglia, una catechista della parrocchia de La Martella, tempo fa, commentava compiaciuta l’originalità e il piglio di don Biagio per entrare in relazione con gli anziani del centro geriatrico.
Per incontrare il Signore alla sera della vita: Anna e Simeone
Il sacerdote tra gli anziani è importante: quante testimonianze di chi ha rimandato un incontro per tutta una vita, zeppa di impegni, che poi è stato reso possibile dalla presenza di un sacerdote alla sera della vita. E alcuni di essi, come i personaggi evangelici Anna e Simeone, presenti al momento della presentazione di Gesù al tempio, innalzano lodi di gratitudine al Signore.
“La qualità di una società si giudica anche da come gli anziani sono trattati e dal posto loro riservato nel vivere comune”, diceva papa Benedetto XVI durante la visita alla Casa-Famiglia “Viva gli Anziani” della Comunità di Sant’Egidio a Roma. E spesso solo il sacerdote, ben che vada con un piccolo seguito di collaboratori, è capace di prendersi cura di un anziano in una società stritolata da una visione organizzativa di stampo efficientista. E’ questo il senso della Campagna Uniti nel dono.
Altre esperienze ecclesiali a servizio degli anziani in l’Italia
In forza dell’allungamento della durata della vita, papa Francesco ha sentito l’esigenza di dedicare un ciclo di catechesi (da febbraio a luglio 2023) al tema degli anziani e agli stessi anziani, già per il 1999 l’ONU aveva indetto l’Anno Internazionale degli Anziani.
E nel frattempo tante iniziative sono sorte in favore degli anziani: gruppi parrocchiali di condivisione prosperano in Piemonte e Lombardia ma non mancano a Bari. Sono i gruppi “Argento”, “Sempreverdi”… in cui i nonnini e nonnine trovano luoghi di incontro e condivisione, un forte antidoto all’isolamento in una fascia di età in cui, dopo il pensionamento, le interazioni sociali sono minime. Alle volte i confronti hanno toni spigolosi, viste le personalità delle persone spesso forgiate dalla sofferenza della vita che in età anziana emerge con tutto il suo carico di energia. Ma l’incontro di gruppo è sempre atteso come il momento più bello della settimana: ci si sente parte integrante della comunità ecclesiale, si visitano posti desiderati da una vita, si prova il sostegno e ci si sente utili a sostenere altri anziani… si vive meglio, insomma. I parroci alle volte dedicano una stanza della parrocchia agli anziani, risorse parrocchiali magari attinte ai fondi dell’8xmille altrimenti utilizzabili o del proprio tempo, che è sempre poco.
Si può dare di più
L’impegno di don Biagio Plasmati, come quella di tanti sacerdoti anche più giovani, che investono con creatività le loro competenze pastorali, alle volte anche le loro abilità artistiche o aggregative, a servizio degli anziani sono possibili perché i nostri sacerdoti ricevono dalla nostra generosità, attraverso una firma sulla nostra dichiarazione dei redditi, il contributo dell’8xmille.
L’incremento crescente della popolazione anziana, insieme ad una struttura sempre più complessa della nostra società per cui sembra sempre meno visibile la realtà del sacerdote, rendono la figura del prete tra gli anziani sempre più necessaria.
Il sostegno ai sacerdoti, che pur svolgono con spirito gratuito questo servizio, significa incoraggiarli a donarsi sempre di più. La strada c’è: è quella che la Chiesa italiana indica quando dice: “Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia” che rappresenta il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in relazione il valore di ogni firma con la realizzazione di migliaia di progetti in Italia.
Aiutare una persona a rialzarsi da terra, accogliere in casa un amico che arriva all’improvviso, donarsi ad un anziano senza più parenti, rimboccare la coperta di una persona che dorme o condividere un ombrello sotto la pioggia, solo per fare alcuni esempi… Gli spot scommettono su gesti quotidiani e alla portata di tutti. Gesti che ci fanno stare bene, quando li facciamo. Gesti che tante altre persone possono ripetere, amplificati per migliaia e migliaia di volte grazie alle firme dei contribuenti che scelgono di destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica.
Box donazioni
- Con carta di credito direttamente sul sito www.unitineldono.it oppure chiamando il numero verde 800 825 000
- Tramite bonifico bancario
IBAN: IT 33 A 03069 03206 100000011384
A favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero
Causale: Erogazioni liberali art. 46 L.222/85
- Conto corrente postale n. 57803009
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