A Pisticci un consiglio unico per l’AC cittadina

Il 13 gennaio scorso, presso l’Oratorio S. Antonio, è stato eletto un consiglio unico interparrocchiale per l’AC di Pisticci Centro.

Un consiglio unico, interparrocchiale per l’AC di Pisticci Centro. E’ questo l’esito dell’assemblea elettiva che si è tenuta presso l’Oratorio S. Antonio, sabato 13, alla presenza di soci vecchi e nuovi. Una svolta di portata “storica” per la comunità ecclesiale pisticcese che ha scelto (alla presenza della Presidenza Diocesana rappresentata da Angela Scardillo e Domenica Mormando per gli adulti, Michele D’Onofrio per i giovani e Don Giuseppe Lavecchia come assistente ecclesiale adulti), come presidente del nuovo organismo cittadino Giovanna Rossiello. Per il settore adulti è stata eletta Maria Teresa Montanaro, mentre per i giovani Roberto Grossi. “Siamo consapevoli del fatto che la nostra realtà presenta delle esigenze particolari dovute allo spopolamento ed all’aumento dell’età media degli abitanti e, pertanto, abbiamo pensato che un gruppo unitario, e quindi più corposo, possa dare una risposta più attenta alle esigenze della nostra comunità”, si legge nella relazione sul triennio passato.  

“Negli ultimi anni non c’è stato un grande lavoro da parte nostra, perché la gente si è chiusa in sé stessa, in seguito alla pandemia. Una tendenza lucana e non solo, che è venuta fuori anche a Melfi durante la visita alle rappresentanze diocesane della presidenza nazionale” – ha evidenziato nel suo intervento introduttivo ai lavori Giovanna Rossiello, presidente uscente per la Parrocchia S. Antonio -. Vogliamo, però, continuare ad esserci a Pisticci, come accade da 70 anni. Faremo degli incontri, anche itineranti, invitando personalità di spicco che possano darci un arricchimento spirituale e culturale. Siamo laici, impegnati nella Chiesa per la Chiesa”.

Prendersi cura dell’altro è il tema pastorale su cui si lavorerà per l’anno in corso. Costruire comunità attraverso relazioni fraterne, in attesa dell’incontro con il Papa del 25 aprile.

Tre domande alla neo-presidente dell’AC di Pisticci, Giovanna Rossiello.

1)Dicci su questo percorso interparrocchiale, unitario. Come è nato e come si è sviluppato nel tempo.

Ci siamo resi conto che l’associazione era frammentata ed unire le forze era l’unica strada percorribile. Una realtà sociale che parlava di spopolamento ed età avanzata. La nostra parrocchia adesso è Pisticci. Ci siamo consultati con i parroci ed abbiamo capito che poteva essere una buona idea l’unitarietà dei percorsi. Con 4/5 incontri all’anno affronteremo il tema del Magistero della Chiesa. L’AC negli ultimi anni non aveva visto molta partecipazione. Occorre ripartire con entusiamo.

2) Come avete vissuto il periodo della pandemia?

Il periodo del Covid ha influenzato molto sulla vita associativa. Ma bisogna prendersi cura, stare insieme. “Chi ha toccato le mie vesti?” è il tema di quest’anno. Chiedere significa conoscere, incontrarsi, stare insieme. Altrimenti ci si trova da soli e “nessuno si salva da solo”, come dice il Papa. Se riusciamo a condividere e remare tutti insieme per lo stesso fine ben venga.

3) I rapporti con la realtà sociale e culturale pisticcese.

Si è pensato di lavorare di più sui giovani e sugli over 30. Non solo nei nostri luoghi, ma presentando una serie di incontri, ogni due mesi per esempio, per aprirsi alla società civile. Anche in luoghi cosiddetti “laici” per aprici alla gente e proporre tematiche sensibili alla dottrina sociale della Chiesa.

Una domanda a Michele D’Onofrio, responsabile giovani diocesano

Come “agganciate” oggi i giovani. Ma soprattutto perché ha senso farlo…

Partivamo già con una buona presenza di giovanissimi nelle parrocchie, che però andava canalizzata. In questo è stato molto utile il fermento che si è creato intorno alle nomine dei nuovi parroci di Pisticci. La novità ha, infatti, incuriosito molto le famiglie negli anni 2018/2019. Fortunatamente con il passaparola dei ragazzi e la nostra continua ricerca di nuovi contatti, abbiamo raggiunto 40/45 ragazzi. La nostra è un’esperienza unica che prescinde dalla tessera, tanto è vero che, ad oggi, il percorso, che nasce dall’AC e che all’AC deve molto, è in parte sganciato dalla vita associativa.

Perché investire oggi sul mondo giovanile? L’Azione Cattolica è riconosciuta dal Governo come associazione rappresentativa dei giovani e della realtà giovanile. La necessità di investire sui giovani nasce da quell’esigenza di dare continuità al messaggio cristiano che dovrebbe essere parte integrante della vocazione di ogni fedele. I giovani sono i nostri destinatari privilegiati, anche se, spesso, è difficile creare una relazione che abbia continuità; è importante che sappiano di avere un punto di riferimento, un sostegno che cerchi di tirarli fuori dall’ormai dilagante disagio giovanile.

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Angelo D'Onofrio

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