Dopo varie vicissitudini, finalmente il 22 dicembre scorso si sono avviati i lavori di demolizione dell’immobile ex Alsia, sulla cui area di sedime è prevista la realizzazione della “Mensa per i Bisognosi e Centro d’Inclusione Sociale” Don Giovanni Mele, opera donata dalla Fondazione Egidio Tamburrino. Ma per ben raccontare la felice risoluzione di questa vicenda, che sembrava essersi impantanata, è bene fare una breve ricostruzione di come si è giunti ad un tale importante risultato.
Intanto, va precisato che gli attuali locali della Mensa don Giovanni Mele sono assolutamente inadeguati per spazio e per capacità di accoglienza per cui tra le varie ipotesi prese piede, nell’ottobre del 2014, quella di ottenere in concessione l’immobile e l’area di sedime dell’ex Alsia, poco distante dell’attuale sede. In ordine di tempo è stato il terzo tentativo per la soluzione del problema utilizzando i locali ex Alsia, visto che erano abbandonati. La prima richiesta di Don Giovanni Mele risale al 2002, la seconda di Don Pierdomenico Di Candia nel 2012, le quali entrambe non ricevettero risposta.
A dare man forte per la concretizzazione di tale ipotesi fu una lettera spedita nel 2014 dall’Associazione “Città Plurale” inviata al Presidente della Giunta Regionale (all’epoca Marcello Pittella), al Presidente del Consiglio Regionale (all’epoca Piero Lacorazza) e a tutti i Consiglieri Regionali.
Per poter facilitare la marcia di avvicinamento ad una soluzione concreta della vicenda, verso la fine del 2014 viene costituito il Comitato pro Centro d’inclusione sociale e mensa per i bisognosi, che entra a far parte del gruppo di coordinamento costituito dal parroco Don Pierdomenico Di Candia della Parrocchia SS. Annunziata, dall’Associazione Don Giovanni Mele, dall’Associazione Città Plurale e dalla Caritas diocesana. Nel mese di febbraio 2015 alcuni rappresentanti del Comitato consegnano brevi manu al Presidente del Consiglio Regionale 3500 firme di cittadini materani a sostegno di una petizione che chiedeva alla Regione di concedere il fabbricato e l’area ex Alsia all’Associazione Don Giovanni Mele e alla parrocchia di Maria SS. Annunziata per ospitare la mensa per i poveri e un centro di aggregazione per il quartiere.
Questa operazione di comune sentire di più organismi diede nuovo impulso alla risoluzione del problema. Infatti nel Maggio 2015 il Consiglio Regionale esprime voto favorevole all’unanimità sulla richiesta dell’immobile Alsia. Dopo un sollecito a fine settembre al Presidente della Giunta Regionale, nel mese di febbraio 2016 il Consiglio Regionale approva un emendamento alla Legge di Stabilità 2016 con cui si trasferisce l’immobile al Comune di Matera con obbligo di destinazione sociale e affidamento a soggetti del privato sociale.
Appena dopo, nel mese di marzo 2016, il Gruppo di coordinamento scrive al Sindaco di Matera, all’epoca, avv. Raffaello De Ruggieri, chiedendo che siano effettuate con sollecitudine tutti gli adempimenti necessari affinché l’immobile e l’area ex Alsia siano di fatto messi a disposizione dell’associazione “Don Giovanni Mele” conferendo all’area la destinazione d’uso idonea ai fini sociali.
Intanto il 16 aprile 2016 c’è la piacevole notizia dell’insediamento nella sede arcivescovile di Matera-Irsina di mons. Antonio Giuseppe Caiazzo. Nel giorno dell’insediamento, il Sindaco di Matera (Raffaello De Ruggieri) e il Presidente della Giunta Regionale (Marcello Pittella), come gesto di accoglienza e di conferma di un impegno, consegnano nelle mani dell’Arcivescovo una pergamena con la quale affidano alla Curia l’uso dell’immobile di proprietà dell’Alsia, ubicato nella città di Matera in Via Cererie, per consentire lo svolgimento delle attività sociali avviate a suo tempo da Don Giovanni Mele.
Il cammino autorizzativo procede spedito perché il Consiglio Comunale, nella seduta del 2 giugno 2016, delibera all’unanimità la destinazione del fabbricato di via Cererie ex Alsia ad attività sociali (in primis la mensa per i bisognosi ora ospitata nei locali della parrocchia di Piccianello). Il Gruppo di coordinamento, nell’esprimere soddisfazione per la delibera del Consiglio Comunale, sollecita l’Assessore alle Politiche Sociali a dar corso nel più breve tempo possibile agli adempimenti necessari affinché il bene sia affidato all’Associazione Don Giovanni Mele e alla Parrocchia Maria SS. Annunziata di Piccianello e si possa dare inizio ai necessari lavori di ristrutturazione e riqualificazione dell’area.
Finalmente il 10 giugno 2021 il Comune di Matera delibera l’assegnazione all’Associazione Don Giovanni Mele della concessione in diritto di superficie per un periodo di 50 anni dell’immobile e dell’intera area ex Alsia.
Tutte le azioni intraprese, la partecipazione e il sostegno dell’opinione pubblica, l’attenzione degli organi di stampa, hanno reso possibile con la loro azione il superamento di alcune problematiche secondarie ed anche le difficoltà relative alla pandemia dando finalmente via libera alla cantierizzazione dell’opera.
L’Arcivescovo di Matera, nel suo accorato intervento del 22 dicembre in occasione della cerimonia di avvio del cantiere, ha ricordato la figura di Don Giovanni Mele, instancabile sacerdote “di frontiera”, ben consapevole della difficile realtà sociale che viveva la sua gente e sempre pronto a risolvere in maniera concreta ogni genere di necessità. A lui si deve l’istituzione di un servizio che da oltre 15 anni la parrocchia Maria SS.ma Annunziata, da lui retta, offre all’intera città: la mensa per i poveri, un unicum a Matera. L’Arcivescovo ha poi proseguito: “oggi, in questi tempi difficili, in cui la pandemia e la situazione economica fanno crescere visibilmente il numero degli immigrati e si constata l’aumento delle situazioni di precarietà, di povertà e di disagio per molti abitanti, la realizzazione di una nuova struttura assume una importanza di grande rilievo per dare un sollievo a chi è in difficoltà”. Infine, nel sottolineare con grande soddisfazione l’inizio dei lavori ed auspicato l’ultimazione dell’opera nei tempi previsti, ha evidenziato l’importanza della struttura quale punto di riferimento sociale del quartiere e dell’intera città, riqualificando, peraltro, un luogo degradato come il quartiere Piccianello. A chiusura dell’evento l’Arcivescovo ha proceduto alla benedizione del cantiere e delle maestranze.
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