Pandemia ultimo atto

I contagi aumentano, i decessi diminuiscono. Si può riassumere cosi l’andamento attuale della pandemia. Il punto sui problemi ancora aperti: quanto proteggono i vaccini? Serviranno altri richiami o nuovi vaccini? È vero che la mortalità in Italia è superiore al resto d’Europa?

Quanto proteggono i vaccini?

L’aumento dei contagi tra i vaccinati con due e financo tre dosi non poteva non far sorgere la domanda circa la reale efficacia dei vaccini. Mentre per la gran parte delle vaccinazioni obbligatorie disponiamo di dati certi circa la prevenzione del contagio per gli attuali vaccini anti Covid abbiamo preso atto della loro capacità di evitare la malattia, specie quella in forma grave, ma non il contagio. Può essere questo un motivo per ritenere la vaccinazione del tutto inutile? Sicuramente no e lo dimostra l’infografica di copertina che documenta come il numero di ricoveri in ospedale (in terapia intensiva e non) abbia subito un brusco calo a pochi mesi dall’inizio della campagna vaccinale e pur in presenza di un rilevante aumento di casi di infezione.

Serviranno altri richiami o nuovi vaccini?

Nel corso di un seminario online promosso dalla SIMG (Società italiana di Medicina Generale) il Prof. Mario Clerici, professore di Immunologia alla Università Statale di Milano, ha riferito che mentre i tassi anticorpali decadono naturalmente dopo ogni dose di vaccino la memoria immunologica legata alla presenza dei linfociti T si attiva già dopo il ciclo primario di vaccinazione (due dosi). Mentre è confermato che gli anticorpi circolanti indotti dagli attuali vaccini non sono in grado di contrastare efficacemente la variante omicron, la difesa di tipo cellulare sembra attiva contro tutte le varianti in circolazione.

Semplificando potremmo dire che nei vaccinati fa difetto la prima linea di difesa (il che giustifica il contagio) ma il grosso dell’esercito è facilmente attivabile per bloccare la malattia.  Da ciò consegue che non sarebbe necessaria né una quarta dose di vaccino a breve (meglio sarebbe definirla “di richiamo”) né la rincorsa ad un nuovo vaccino contro ogni nuova variante.

Quindi gli anticorpi circolanti prevengono solo l’infezione, le cellule della memoria (linfociti T) prevengono la malattia severa. L’efficacia dei protocolli vaccinali viene valutata esclusivamente tramite l’analisi del titolo anticorpale perché lo studio della protezione di tipo cellulare non è applicabile su larga scala.

E’ utile la ricerca degli anticorpi circolanti con il test sierologico?

Quanto alla ricerca degli anticorpi circolanti tramite test sierologico nel singolo paziente (dopo vaccinazione o dopo malattia) non è consigliata perché non basta da sola a definire l’effettivo livello di protezione; al contrario la ricerca degli anticorpi su un ampio campione di popolazione (ad esempio quella scolastica) potrebbe servire a stabilire la percentuale di popolazione con un certo grado di protezione.

La mortalità in Italia è più alta che nel resto d’Europa?

Se si confrontano tra loro non i numeri assoluti di decessi ma l’eccesso di mortalità nei vari paesi la posizione dell’Italia è in linea con quella europea. L’eccesso di mortalità indica quanti morti in più per tutte le cause ci sono stati nel Paese rispetto agli anni precedenti. L’OCSE sottolinea che “L’eccesso di mortalità può fornire un’indicazione dell’impatto complessivo del COVID-19, non solo tenendo conto dei i decessi attribuiti direttamente a COVID-19 ma anche quelli che possono essere persi o indirettamente collegati, come i decessi causati da un trattamento ritardato o mancato a causa di un sistema sanitario sovraccarico”.

A confronto l’eccesso di mortalità in Europa con l’eccesso di mortalità in Italia (dati Eurostat)

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Erasmo Bitetti

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