Si celebra oggi 6 febbraio 2022 la 44ª GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA e ha per tema: “CUSTODIRE OGNI VITA” “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen 2,15).
“C’è una cosa su cui forse non si pone sufficiente attenzione: la rivelazione di Dio passa sempre attraverso la vita dell’uomo. – sostiene don Leo Santorsola, Presidente del Movimento Famiglia e Vita di Matera, commentando la Giornata Nazionale per la Vita – . “Le vicende felici e quelle più deludenti sono veicoli di grazia, perché, come dice il Concilio, Cristo incarnandosi si è unito a ogni uomo ed è entrato nella sua vita concreta fatta di lavoro e di riposo, di successi e insuccessi, di serenità e di prove dolorose, di bene e di male”.
Infatti, così continua don Leo: “Oggi la Chiesa italiana celebra la Giornata per la vita, che invita a pregare e riflettere sul tema: ‘Custodire ogni vita’. Solo se si è aperti all’ ‘oltre’ di Dio, si può scommettere sulla parola di Gesù e gettare le reti nelle condizioni sfavorevoli di una gravidanza inaspettata, magari turbata da una malattia, o di un malato cronico ormai non più autosufficiente e sperimentare che il ‘nulla’ dei nostri calcoli si può trasformare in ‘una quantità enorme’ di bene”.
Queste parole sensibilizzano ogni cristiano al tema della custodia affinché come comunità si faccia sempre esperienza di amicizia, condivisione, sostegno nei momenti di difficoltà, accoglienza dei fratelli in stato di bisogno, che abbiano necessità di ‘custodia’.
Esprime bene il senso della custodia dell’uno verso l’altro papa Francesco nell’omelia fatta in occasione dell’inizio del suo ministero petrino il 19 marzo 2013: “La vocazione del custodire, però, non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. E’ il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. E’ il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. E’ l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. E’ il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene. In fondo, tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio!”
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