“Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra!”. È il ritornello del salmo responsoriale e la sintesi della solennità che celebriamo: Gesù che si presenta al mondo intero, rappresentato dai Magi che dopo lungo cammino giungono dall’oriente, portando in dono oro, incenso e mirra. I doni che indicano la regalità, il sacerdozio e la futura sepoltura del Signore. Un uso che si è trasformato nell’abitudine di far dono ai bambini della calza.
Meno frequente è l’associazione dei Magi ai cercatori di Dio: uomini che si mettono in cammino lasciando certezze, con lo sguardo al cielo, seguendo una luce, sbagliando strada ma chiedendo indicazioni – seppur alla persona sbagliata, Erode – e poi facendo ritorno per altra strada, come ogni uomo che cambia dopo aver incontrato Dio. Un lungo viaggio che ha un costo, comporta fatiche e certamente non ha nascosto ripensamenti.
E alla fine del viaggio non incontrano un re, ma “un bimbo tra le braccia di una limpida e sconosciuta giovane nello scenario di una povertà per loro inimmaginabile” (Comastri). E davanti a questo bambino si siedono e lo adorano.
Sì, un bambino che svela il volto di Dio al mondo è l’altra faccia della festa dell’Epifania: per questo il 6 gennaio è anche la giornata dell’Infanzia Missionaria, il cui senso si racchiude nello slogan sempre valido: “I bambini e i ragazzi evangelizzano i bambini e i ragazzi”, forse la modalità più efficace per portare l’annuncio di Dio tra i più piccoli. Quest’anno il tema è “Sii il sogno di Dio” e si allaccia all’anno di S. Giuseppe – l’uomo “dei sogni” – appena concluso.
Epifania, forse tutti lo sanno, è parola greca che vuol dire “manifestazione”. Non tutti però forse sanno che l’Epifania è solo la prima manifestazione del Signore, a cui ne seguiranno una molteplicità: al Battesimo, alle nozze di Cana… e, sommamente, nella Pasqua. Ecco perché nella messa dell’Epifania viene dato anche l’annuncio della data della Pasqua.
L’Epifania è una solennità grande e da riscoprire: liturgicamente, l’importanza è sottolineata dalla presenza di due formulari nella celebrazione eucaristica mentre per alcune Chiesa ortodosse rappresenta il Natale. L’invito per ognuno di noi che scaturisce da questa festa è quello di essere sempre più cercatori di Dio, anche quando chi ci è intorno vorrebbe dissuaderci.
Buona sera dell’Epifania a tutti!
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