Ordinato sacerdote il 10 ottobre 1981, per imposizione delle mani e la preghiera consacratoria dell’arcivescovo mons. Giuseppe Agostino. Stasera, 10 ottobre in cattedrale alle ore 19.00, mons. Caiazzo celebrerà la Santa Messa.
Mons. Antonio Caiazzo nasce a Isola di Capo Rizzuto (KR) il 04.04.1956; dopo la Maturità Classica al “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria, intraprende gli studi teologici presso il Seminario Regionale S. Pio X di Catanzaro con Baccalaureato.
Nel 1981 viene ordinato sacerdote e nel 1983 riceve la Licenza in Sacra Liturgia presso il Pontificio Istituto Liturgico S. Anselmo in Roma e successivamente, nel 1988, il Dottorato. Rientrato a Crotone svolge diversi ministeri: insegnante di S. Liturgia, Teologia Sacramentaria, Morale e Teologia del Laicato presso l’Istituto di Scienze Religiose di Crotone e successivamente S. Liturgia presso l’Istituto Teologico Calabro di Catanzaro.
Il primo incarico pastorale arriva come Vicario parrocchiale di Santa Caterina da Siena dal 1982 al 1983, successivamente approda alla nascente sua parrocchia storica, S. Paolo Apostolo in Crotone dove rimane Vicario parrocchiale dal 1983 al 1984. Nel 1985 diventa Parroco di S. Paolo Apostolo a Crotone dove rimane fino al 2016, quando viene ordinato arcivescovo di Matera-Irsina. Tantissimi sono gli incarichi ricoperti durante il suo periodo di Crotone, infatti per 14 anni ha fatto parte della Consulta Nazionale per la Liturgia presso la CEI. Il 12 febbraio 2016 Papa Francesco lo nomina Arcivescovo di Matera – Irsina. Viene consacrato a Crotone, nel Palazzetto dello Sport, il 02 aprile e fa il suo ingresso a Matera il 16 aprile.
Il 21 marzo 2018 è stato nominato dalla C.E.I. Presidente del Comitato per i Congressi Eucaristici Nazionali.
Don Pino, come piaceva farsi chiamare dai suoi parrocchiani della parrocchia San Paolo di Crotone, quando ha iniziato il suo ministero parrocchiale, non aveva una chiesa; infatti un suo parrocchiano diceva: “quando don Pino è arrivato nel territorio della nostra parrocchia, celebravamo la santa messa nel sottoscala di un condominio e per indossare i paramenti sacri avevamo piazzato, in un angolo, una tenda, dietro la quale don Pino si preparava alla celebrazione”.
Sin da allora e da queste piccole testimonianze si poteva arguire la missionarietà di mons. Caiazzo, la sua capacità di entrare in sintonia con le persone, di stabilire un rapporto di fraternità-paternità con i propri parrocchiani che si mantiene fresco tuttora che sono trascorsi oltre 5 anni dalla sua partenza da Crotone.
Mi piace ricordare quanto ha riferito un suo parrocchiano di Crotone in occasione della sua partenza: “Grazie Signore, per la sua testimonianza di luce e di bene, per i suoi trenta anni trascorsi come parroco nella nostra comunità, per tutti i suoi percorsi intrapresi insieme nell’amore e nella gioia del Cristo risorto, per i valori “veri”, radicati profondamente nella sua vita, per il suo ricco, tenace e laborioso discepolato”!
Ogni parrocchiano è sempre stato presente alla sua attenzione e costituiva una persona importante per il suo cuore di parroco. Anche lo scorrere del tempo non riusciva a scalfire il senso profondo di affetto e paternità che don Pino provava per i suoi parrocchiani, anche a distanza di tempo e di lontananza. A maggiore conferma riportiamo ancora quando ci diceva di lui quel suo parrocchiano sul nostro giornale Logos all’indomani dell’ordinazione a vescovo: “uomo semplice e riservato, di grande ricchezza interiore, che ha saputo valorizzare ogni uomo e donna con delicato rispetto, e farsi prossimo nelle case con sincera autenticità. Volto tenero di padre e madre di ogni fascia d’età e situazione di sofferenza che ha nutrito con la sua discreta presenza: piangere con chi piangeva e gioire con chi gioiva; ha saputo condividere la vita del quartiere, spesso scuotendoci dall’indifferenza e dalla pigrizia del nostro individualismo”.
Sono questi doni e peculiarità che mons. Caiazzo ha portato con sè a Matera e che sta riversando in abbondanza, con amore, fraternità e passione ai suoi fratelli sacerdoti, alle religiose e religiosi e a tutta la comunità diocesana. Auguri, eccellenza, e grazie per l’amore e l’amicizia che dà a tutti noi.
Mi piace concludere con la preghiera che mons Antonio Giuseppe Caiazzo ha scritto per la Ventottesima Domenica del tempo ordinario 2021, in occasione del suo 40° anniversario di sacerdozio:
Nelle tue mani, o Dio,
ho consegnato le mie
la mia mente
i miei piedi.
Il cuore innamorato
palpitante per te
ti cerca
sulle strade del mondo.
Tra le tue braccia, Signore,
raggomitolato
insicuro come un bambino
che cerca l’orizzonte lontano
intriso di luce
che sorge dall’alto:
ricchezza che riscatta
la fragile povertà.
Nel tuo andare, Gesù,
pur incerto ti seguo
verso cammini interiori
per spogliare la carne
e rivestirla di te
con lo sguardo d’amore
che feconda la vita
nel tempo che è tuo.
Mi hai chiesto di amare, Gesù,
senza riserva alcuna
per essere con te
immerso nella storia
e servire ogni uomo
perché questo canto
sia a te gradito
finché dura la vita.
Con te, Maria, Madre degli apostoli,
rinnovo il mio “Si”
per essere
come Gesù mi chiede
dove lui mi vuole
e unirmi al tuo canto,
che da sempre risuona,
per le meraviglie da lui glorificate.
✠ Don Pino
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