Il costo della bolletta elettrica e il “futuro remoto” dell’energia

Il sensibile incremento dei prezzi dei combustibili sta determinando un vero cambiamento d'epoca di fronte al quale si fa sempre più urgente la necessità di una conversione ecologica

Si è creato un comprensibile allarme tra le famiglie all’annuncio del ministro Cingolani riguardo al rischio di un pesante aumento della bolletta elettrica. Sono rischi che il governo è chiamato a fronteggiare in una fase dell’economia delicatissima e che potrebbero diventare ricorrenti nel mondo della distribuzione dell’energia, divenuto ormai qualcosa di veramente rivoluzionario.

Bisognerebbe innanzitutto dire che questi pesanti aumenti non si riferiscono tanto all’energia elettrica ma all’uso dei combustibili cui si fa ricorso per produrla. Nel caso specifico, quello che sta pesando di più sono le forniture di metano che provengono dalla Russia la quale ha trovato nuova domanda proveniente da nuovi mercati. E si sa che una delle fondamentali regole del mercato è che quando aumenta la domanda aumentano inevitabilmente anche i prezzi. Questi nuovi mercati sono quelli cinesi dove, tra l’altro, si colloca ormai il più importante sistema industriale mondiale che quindi è per questo il più importante cliente dei fornitori di energia.

C’è però da dire anche una cosa che è ancora più importante. Cioè che ormai la produzione di energia non è più strettamente vincolata ai combustibili. Ciò significa che la bolletta potrebbe anche essere più contenuta, e non di poco, se la rete elettrica nazionale fosse alimentata da fonti rinnovabili in una percentuale maggiore di adesso.

Notevoli progressi sono stati fatti in questo campo, rispetto anche soltanto a vent’anni fa. Basti pensare che l’efficienza energetica del fotovoltaico è enormemente migliorata; soltanto la superficie dei tetti degli edifici, che evidentemente è ben poca cosa rispetto all’intera estensione delle aree utilizzabili, potrebbe già soddisfare il 40 per cento del fabbisogno energetico nazionale. Contemporaneamente, per l’eolico il costo degli impianti è diminuito di circa venti volte.

Riguardo alle pale eoliche, si registra ancora una certa contrarietà, per una loro presunta minaccia elettromagnetica e per il loro impatto visivo. C’è però da dire, a questo proposito, che laddove viene eretta una pala eolica potremmo vedere molte meno ciminiere delle fabbriche; queste hanno un impatto visivo non molto diverso e inoltre inquinano l’aria, con un danno alla salute che è reale e non presunto come nel caso dei campi elettromagnetici.

Ma non è tutto. Bisogna anche sapere che c’è la possibilità di abitare in case addirittura a costo zero per quanto riguarda le forniture di energia. Non si tratta di qualcosa che esisterà nel futuro anteriore e nemmeno nei prossimi anni; si tratta di qualcosa che esiste già, di case nelle quali qualcuno ci abita già oggi.

Sembra qualcosa di incredibile, ma sarà bene che le famiglie italiane comincino seriamente a pensarci. In abitazioni dotate di un impianto fotovoltaico, ben coibentate e con qualche altro accorgimento, è possibile far fronte al completo fabbisogno energetico annuale di una casa e anche a caricare l’automobile elettrica tutte le volte che ce n’è bisogno. Non c’è quindi soltanto da risparmiare sulla bolletta della luce ma anche sulle spese, non trascurabili, per il rifornimento dell’automobile. Non si tratta dunque soltanto di non pesare sul portafoglio; in questa maniera, non si graverebbe nemmeno sull’ambiente.

Se c’è da dichiararsi soddisfatti da una raggiunta indipendenza energetica che le costruzioni di nuova generazione possono garantire, i progressi non si fermano qui perché la scienza sta andando ancora più avanti. Osservando la raggiunta efficienza della tecnologia fotovoltaica, si è compreso che si potrebbe fare ancora di più.

È il caso della “foglia artificiale”, capace di ricavare energia con la fotosintesi, come avviene in natura; con un particolare importante: come le piante, questo dispositivo utilizzerebbe non soltanto l’energia solare ma trasformerebbe anche il CO2 presente nell’atmosfera. E con questo si risolvono due problemi: ottenere energia pulita e ripulire l’atmosfera di quel CO2 in eccesso che negli ultimi secoli sono stato scaricati dall’attività umana.

Anche in questo caso si potrebbe pensare che si tratta di qualcosa che esisterà in futuro o che sia addirittura fantascienza. Invece, tutto ciò ha cominciato a essere sperimentato da uno scienziato italiano che è stato anche senatore durante il Regno d’Italia, Giacomo Ciamician, negli anni remoti di oltre un secolo fa.

Tutto questo fa comprendere bene quanto sia necessario essere disponibili al cambiamento e quali vantaggi possono venire da una vera conversione ecologica.

Giacomo Ciamician, Senato del Regno d’Italia. Foto di pubblico dominio

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Paolo Tritto

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