L’economia di Francesco a teatro: Cantico economico

Uno spettacolo teatrale che riesce a essere anche un gesto concreto di carità

È a teatro Cantico economico, spettacolo comico e drammatico, per l’economia del tempo passato e del tempo presente. È possibile assistere alle rappresentazioni sia in presenza, nel rispetto delle disposizioni relative all’emergenza imposta dalla pandemia, sia online. In quest’ultima modalità, si sono tenuti degli spettacoli dei giorni 22, 23, 24, 25 aprile, appuntamenti molto interessanti per l’esibizione in sé, ma anche per la finalità dell’evento: raccogliere fondi da destinare alla Fraternità di san Carlo Borromeo per la missione di Bogotà dove i missionari sono impegnati nella distribuzione di alimenti ai poveri che nelle periferie della capitale colombiana, come del resto in tanti altri posti, sono cresciuti di numero in maniera impressionante per l’incalzare dell’epidemia.

Cantico economico è un lavoro teatrale scritto da Giampiero Pizzol ed interpretato da Andrea Carabelli, Matteo Bonanni e Diego Becce. È prodotto da Teatro degli Scarrozzanti e Associazione San Giuseppe Imprenditore, che con questo vogliono proporre una riflessione sulla cosiddetta “economia di Francesco” e in particolare sul ruolo del denaro e sul modo migliore per impiegarlo.

Può sembrare un paradosso che San Francesco d’Assisi, essendo mercante, abbia disprezzato il denaro. In realtà è stato un uomo che, conoscendo bene il denaro e il suo potere, sapeva bene come l’uomo dovesse rapportarsi a questi. Perché, evidentemente, del denaro si può diventare schiavi. E dunque il valore della povertà è anche quello di rendere l’uomo libero da questa opprimente forma di schiavitù.

Francesco, inoltre, obbligando i suoi frati a rinunciare ad ogni tipo di proprietà e proibendo di accettare denaro come ricompensa del lavoro svolto, ha affermato un principio di gratuità. E qui si arriva al tema trattato nel Cantico economico: è proprio questa gratuità che genera ricchezza e la fa circolare.

Questa esperienza originale, vissuta in mezzo alla gente nei borghi, nei paesi e nelle periferie delle città, costituivano per i francescani e per la società medievale la spinta ad affrontare i problemi socio-economici e un’economia più umana.

Balza subito agli occhi l’attualità di questa posizione rivoluzionaria, tanto è vero che è stata riproposta con forza da Papa Francesco. L’urgenza di un cambiamento dell’attuale sistema economico è imposto particolarmente dalla crisi pandemica, oltre che dalle emergenze ambientali, dalle disuguaglianze sempre più marcate fra paesi ricchi e poveri, dalle migrazioni di popoli e dalle guerre.

Tutto questo nella consapevolezza che l’attuale emergenza sanitaria ha anche creato tante forme nuove e inattese di povertà. Come quella che ha colpito gli stessi imprenditori, molti dei quali hanno visto il blocco delle loro attività e il venir meno di un reddito. Tra l’altro, l’Associazione San Giuseppe Imprenditore ha proprio la finalità di venire incontro anche a questi nuovi e drammatici bisogni.

Cantico economico è uno spettacolo che, come si vede, vuole andare anche oltre un valore esclusivamente artistico per divenire gesto concreto di carità. Lorenzo Orsenigo, presidente dell’Associazione San Giuseppe Imprenditore, propone di portare lo spettacolo e altri eventi simili «in tutte le imprese che sono pronte e disponibili ad accogliere il messaggio di un’imprenditoria risanata dalle ferite del covid».


Teatro degli Scarrozzanti

Una scena di Cantico economico

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Paolo Tritto

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