Il segno che una vita non muore sta nel vedere che al suo inizio succede un altro inizio. Il tempo, così, è scandito dal continuo ricominciare di qualcosa che non si è mai interrotto. Margaret Karram è stata eletta Presidente dell’Opera di Maria, questo il nome ufficiale del Movimento dei Focolari, il 1° febbraio scorso, insieme a 22 consiglieri generali.
Margaret è nata nel 1962 a Haifa, in Israele, da genitori palestinesi. Nel 1947, con una risoluzione delle Nazioni Unite, la città di Haifa veniva assegnata alla componente ebraica nonostante la popolazione fosse nella quasi totalità araba e musulmana. Ne scaturirono anni di tensioni e di vera guerra civile che costrinse un gran numero di arabi ad abbandonare le proprie case. Margaret non era ancora nata quando la famiglia Karram si ritrovò nel vortice della tragica realtà dell’occupazione militare che provocò un numero impressionante di profughi.
Come fu nel corso della Seconda guerra mondiale, durante la quale Chiara Lubich fece voto di non abbandonare la sua città di Trento mentre la popolazione cercava scampo fuggendo lontano, la stessa coraggiosa decisione volle prendere il padre di Margaret Karram. Per questo, forse si potrebbe dire che la storia di Margaret non rappresenta soltanto la continuità di quanto è stato generato da Chiara Lubich, ma il riaccadere del suo inizio.
La famiglia Karram non abbandonò il contesto difficile e ostile della città di Haifa e in questo contesto Margaret visse la sua infanzia. La sua era una delle poche famiglie arabe rimaste in città e la sua era l’unica casa di arabi in un quartiere totalmente ebraico. Ancora oggi ricorda con emozione quando, all’età di cinque anni, sperimentò sulla sua pelle cosa vuol dire vivere in un ambiente ostile.
Nel suo quartiere, i bambini con cui poteva giocare erano tutti ebrei e questi, sia pur innocentemente, si rivolgevano a lei con toni offensivi. «Una volta» racconta in un’intervista a Città Nuova TV, «mi hanno insultata tanto e io sono tornata a casa piangendo tanto mi sentivo ferita. Con rabbia pensavo: “io non tornerò mai più a giocare con questi bambini”. Ma la mia mamma mi ha detto: “Tu adesso asciuga le tue lacrime e vai fuori. Chiama questi bambini, tutti quelli che troverai, e invitali a casa nostra”».
Ricorda ancora Margaret: «Io ho dovuto mettere da parte il mio ego, la mia rabbia, ho dovuto asciugare le mie lacrime e andare a dire a questi bambini di venire a casa mia. E quando sono arrivati, la mamma stava cuocendo del pane arabo. Lei prese delle pagnotte e ne offrì una a ogni bambino». Fu un fatto che commosse i genitori ebrei che vollero andare a casa sua per esprimere gratitudine per quel gesto inaspettato che la mamma aveva compiuto verso i loro bambini.
«Non sono le parole» conclude Margaret, «ma un gesto, anche piccolo, di amore verso il prossimo, verso il diverso da me, che può superare le paure e può costruire la pace». Al carisma di Chiara Lubich e alla stessa presenza di Cristo, l’umanità di questa famiglia ha saputo rendere vera testimonianza. Una testimonianza che oggi Margaret Karram viene chiamata a riversare nella Chiesa universale, nel mondo intero e nella grande famiglia dei Focolarini di cui ha accettato di diventare Presidente, pur precisando: «Non mi piace questa parola “presidente” perché mi sento soltanto una figlia della Chiesa».
Margaret Karram è araba, cristiana-cattolica, di nazionalità israeliana e di origine palestinese. È nata ad Haifa (Israele) e si è laureata in Ebraismo all’Università ebraica di Los Angeles (USA). Ha ricoperto vari incarichi di responsabilità per i Focolari a Los Angeles e a Gerusalemme.
Ha collaborato anche in diverse commissioni e organizzazioni per la promozione del dialogo tra le tre religioni monoteiste, come la Commissione Episcopale per il dialogo interreligioso, nell’Assemblea dei Cattolici Ordinari della Terra Santa e l’organizzazione ICCI (Interreligious Coordinating Council in Israel). Ha lavorato 14 anni al Consolato generale d’Italia a Gerusalemme.
Dal 2014 è al Centro internazionale dei Focolari come consigliera per l’Italia e l’Albania e corresponsabile per il Dialogo tra Movimenti ecclesiali e nuove Comunità cattoliche.
Parla arabo, ebraico, italiano, inglese. Nel 2013 è stata insignita del premio “Mount Zion Award” per la riconciliazione, attribuitole insieme alla studiosa e ricercatrice ebrea Yisca Harani, per l’impegno nello sviluppo del dialogo tra culture e religioni diverse.
Nel 2016 ha ricevuto il Premio internazionale S. Rita per aver favorito il dialogo tra cristiani, ebrei, musulmani, israeliani e palestinesi, partendo dalla quotidianità della vita vissuta.
Fr. Francesco Patton, ofm Custode di Terra Santa: «Oggi è una cosa particolarmente bella e significativa per me che sono trentino, quindi della città di Chiara Lubich e che vivo in Terra Santa, vedere che una cristiana di Terra Santa, di Haifa, Margaret Karram, è alla presidenza di questo Movimento. Mi fa piacere vedere questo fatto e ovviamente noi la accompagniamo con la preghiera sapendo anche che lei ha studiato per qualche anno qui nel nostro Studio Teologico di San Salvatore, e sapendo che la Terra Santa è piccola, e quindi in Terra Santa tutti noi cristiani ci sentiamo un po’ parte della stessa famiglia. E forse anche questa sensibilità di cristiana della Terra Santa può veramente essere di grande aiuto per portare avanti la spiritualità dell’unità».
S.B. Mons. Pierbattista Pizzaballa, ofm Patriarca di Gerusalemme dei Latini: «È una bella notizia, innanzitutto perché è una figlia della nostra Chiesa. L’abbiamo conosciuta molto bene, ha lavorato e contribuito tantissimo qui in questa Chiesa alla presa di coscienza della nostra vocazione all’incontro con tutte le realtà, anche dentro ai conflitti a volte così difficili che ci sono qui. Sono certo che porterà questa esperienza di Terra Santa dentro il carisma di Chiara Lubich e del Movimento dei Focolari, che è cosí vicino anche alla nostra vocazione di Terra Santa».
Il video dei messaggi dalla Terra Santa
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