Cosa verrà fuori dal conclave? Una continuità o una novità?

C'è uno spontaneo desiderio di continuare nel solco tracciato da papa Francesco ma vi sono ragioni non meno valide che spingono verso una novità.

Nei giorni successivi alla morte di papa Francesco, l’interrogativo che circola in maniera ricorrente è se il nuovo pontificato sarà in continuità con quello del papa argentino. Gli stessi funerali di Francesco sono stati, in un certo senso, la migliore espressione di un desiderio di continuità: un popolo di circa mezzo milione di persone accorse a piazza San Pietro o lungo le strade attraversate dal corteo funebre, una massiccia presenza dei grandi della terra presenti alle esequie.

Ci si chiede se sarà assecondato dai padri riuniti in conclave questo desiderio di continuità così spontaneo. Che piaccia o no, non è così scontato come ci si potrebbe aspettare.

Un segno della volontà di proseguire nel solco tracciato da papa Francesco possiamo vederlo sicuramente nella decisione di non ammettere al conclave il cardinale Angelo Becciu che era stato raggiunto da un provvedimento disciplinare emanato dallo stesso papa. Un’esclusione che – bisogna precisarlo – si è formalizzata soltanto come “passo indietro” di Becciu, non essendo vincolante questo atto del papa defunto in quanto le norme interpretative riguardo all’ammissione o meno al conclave, che pure erano state messe per iscritto da Francesco, non sono state trasformate in un atto pubblico; perché il papa non ne aveva avuto ancora l’occasione oppure perché ha ritenuto di non dover procedere in tal senso – questo nessuno può dirlo.

Il caso, come si vede, si presentava complicatissimo e rischiava di allungare enormemente i tempi del conclave per problemi di carattere procedurale. Il “passo indietro” liberamente compiuto dal cardinale Becciu ha potuto sgombrare il campo da questo grosso problema.

Non si può, per questo, ritenere l’episodio in questione indicativo degli orientamenti del collegio cardinalizio, il Papa che sarà eletto cioè non dovrà necessariamente essere espressione della volontà di continuare, quasi prolungare il pontificato del papa argentino, nonostante non si metta in dubbio la valutazione positiva degli anni di Bergoglio.

A sostegno di una discontinuità, infatti, ci sono ragioni di ordine teologico non meno valide e, paradossalmente, il primo a volere tale discontinuità sarebbe proprio papa Francesco. Si ricorda a tale proposito l’obbligo imposto da Francesco ai movimenti ecclesiali di provvedere con decisione a un avvicendamento nelle posizioni apicali di guida.

Riguardo alle ragioni teologiche, la più importante sembra essere quella espressa dall’abate generale dei Cistercensi, dom Mauro Lepori. Il quale osserva come nella normalità dei casi la Chiesa si sia indirizzata verso un pontificato che fosse espressione di una novità piuttosto che di una continuità. Del resto, non si può dimenticare che la stessa elezione di papa Francesco fu salutata come una grande novità nella Chiesa.

Alla domanda di un giornalista se ritiene che la Chiesa proseguirà lungo la strada indicata da Francesco, l’abate Lepori rispondeva: «La Chiesa deve seguire la strada di Cristo. Ciascun Papa ci accompagna per un tratto. Francesco ci ha aiutato, e il prossimo Papa lo farà a modo suo. L’eredità di Francesco non è solo sua, è un tratto della sequela di Gesù. La Chiesa non cammina nel nome di un uomo, ma nello Spirito Santo».

Le parole di Lepori sono particolarmente interessanti per l’autorevolezza dell’abate cistercense. Tanto che qualcuno si è spinto fino a ipotizzare che il prossimo papa possa essere proprio lui o qualcuno al di fuori del collegio cardinalizio; quello di cardinale elettore non è infatti un requisito indispensabile per l’elezione al soglio pontificio. Ma queste sono ovviamente, per il momento, soltanto ipotesi giornalistiche che possono più che altro sottolineare il carattere di novità nell’intervento dello Spirito nelle decisioni del conclave.

Se si guarda più in generale alla storia della Chiesa, si può comunque vedere quanto raramente si è proceduto nella linea della continuità. Il caso più recente è stato quello di Ratzinger chiamato a succedere a San Giovanni Paolo II, un’elezione che era indubbiamente espressione della continuità con il pontificato del papa polacco. Ma questo, se da un lato assicurava il cammino del popolo di Dio sulla strada tracciata saggiamente da quel papa, non era privo di problemi connessi proprio alla durata di questa fase storica.

Nel 2013, come sappiamo, c’è stata la rinuncia di Benedetto XVI che concludeva così un pontificato-tandem Wojtyla-Ratzinger che si era prolungato per ben 35 anni. Chissà se nella decisione della rinuncia di Benedetto XVI non ci sia stata anche una preoccupazione di questo tipo. Perché per esempio c’è stata una generazione intera di giovani che non ha conosciuto altro modello di Chiesa se non quello proposto da questi due papi. E, come osservava padre Lepori, nella Chiesa il riferimento dei fedeli non può essere mai uno specifico modello di Chiesa – è l’errore di tanti tradizionalisti – non può essere un certo modello, per quanto buono questo possa essere; il riferimento dei cristiani è Cristo ed esclusivamente la persona di Cristo.

Per altri esempi di continuità nella storia del papato bisogna risalire al tempo dei pontefici cesenati, da Pio VI a Pio VIII, di cui abbiamo parlato in occasione della nomina del nostro caro don Pino Caiazzo a Vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina. Ma bisogna tornare indietro nel tempo di parecchio, a due secoli fa.

Ovviamente, riguardo all’interrogativo se il nuovo papa sarà il continuatore o meno di papa Francesco, bisognerà attendere la risposta dello Spirito Santo. Noi pertanto possiamo soltanto pregare per quello che si augurano tutti: che lo Spirito risponda presto a questa preghiera.

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Conclave_of_2005.jpg

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.

Paolo Tritto

Latest videos