Passio Christi: Marconia. Un’idea di successo dei giovani di Azione Cattolica

Un mese e mezzo di prove con lo sprint finale nell’ultima settimana per un risultato meraviglioso.

Novanta giovani e giovanissimi tra attori e figuranti per un’ora e venti di uno “spettacolo” che a detta di molti sembrava affidato a dei professionisti del teatro. E non sbagliamo se diciamo che tutti i diecimila marconesi siano stati protagonisti “di un fatto che non riguarda soltanto Gesù nel passato ma quello che Gesù continua a fare oggi nella nostra vita. Un’opera di tutta la comunità”, sono queste le parole di don Filippo Lombardi, parroco di S. Giovanni Bosco in Marconia, alla fine della rappresentazione.

“È il secondo anno che viviamo questa esperienza – ancora le parole di don Filippo – e mi auguro che il prossimo anno si raddoppino i figuranti e che fra qualche anno fossimo tutti figuranti, tutti partecipi, tutti i protagonisti!”.

Non sono mancati gli ospiti dai centri vicini – Craco, Matera… – che hanno apprezzato l’opera. Tutti in rispettoso ascolto.

Tanta passione e impegno da parte dei giovani che, tra impegni di scuola e lavoro, si sono prodigati – questo il verbo che ritorna nelle loro testimonianze – tra preparativi, impegni di scuola e lavoro, in un clima – cosa bella, questa – di grande divertimento. Giovani che hanno avuto il piacere di stare assieme e ritrovarsi. E questo “ritrovarsi tutti”, ha sottolineato don Filippo e qualcun altro, sembra essere il primo frutto della missione popolare conclusa tre settimane fa.

Il regista dell’intera opera, un’ora e venti senza interruzioni scandita in quindici scene, è stato in entrambi gli anni il Presidente dell’Azione Cattolica di Marconia, Federico Viggiani, 23 anni. Una profonda connotazione dei personaggi il dato che traspare a fine rappresentazione, ispirata certo dalla sacra scrittura, ma mediata dalla sensibilità, dalla visione e dalla capacità di reinterpretazione del regista, uno studente di fisica che è riuscito eccezionalmente in questa impresa.

Per esempio, chi può escludere che, come nella Passio Christi di Marconia, il Cireneo sia già intervenuto nel momento del processo civile di Gesù, come voce fuori dal coro che gridava “Barabba”, prendendo sin d’allora, le parti di Gesù? È Nicola Zafferese, seminarista al IV anno, che interpreta Simone di Cirene in questa versione forse inattesa di uomo tutt’altro che remissivo, attore di un atto di pietà che questa Via Crucis ci mostra come forzata, pena la crocifissione anche per lui. Invece, suo fratello, Luigi Zaffarese, interpreta Caifa, immagine dell’asservimento al senso comune, al popolo, non meno di Pilato.

Oltre il Cireneo, tutti coloro che come le donne di Gerusalemme prendono le difese di Gesù, sono di continuo tormentati dai soldati lungo la via della Croce, capeggiati dal centurione, impersonato da Federico Viggiani.

Un’accentuazione particolare, a detta del regista, è stata posta sulla figura della donna: è quello che emerge dalla riflessione sul “coraggio di una donna che ricorda quanto importanti possano essere le nostre azioni, una donna che sfida il centurione, Cesare e l’autorità di Roma” a proposito della Veronica, interpretata da Caterina Caprio, “che non preferisce la comodità del silenzio ma grida con tutto il fiato che ha in corpo e tutto l’amore che ha nel cuore”.

Bella la scenografia, originalissimo il meccanismo del sollevamento della croce curato dal presidente del Comitato Feste, Antonio Gioia. Non meno originale e bisognosa di tanta forza ed equilibrio la scena della deposizione di Gesù. Molto belli i costumi – “una quarantina, uno diverso dall’altro”, fa notare don Filippo – realizzati con rapidità e maestria dalle donne dell’UniTre e da “Creazioni Donna Sposa”. Appropriata la parte musicale sostenuta dalla voce chiara e robusta di Maristella Miolla ed Elisea D’Alessandro. Ma che dire di luci e suoni?

Non hanno fatto una grinza gli attori! Complimenti anche a tutti loro, a partire da Samuele Passarella – che ha egregiamente interpretato il personaggio centrale, Gesù, per il secondo anno, realisticamente spogliato delle vesti e issato sulla croce come Lui, ma in una serata che per il meteo sembrava più autunnale che primaverile – sino all’ultimo dei figuranti che è stato parte della storia più famosa di ogni tempo: la morte di Dio e la resurrezione dell’Uomo. Di seguito alcune scene scelte della rappresentazione.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.

Giuseppe Longo

Latest videos