Mons. Caiazzo. Sabato 8 marzo in Cattedrale l’ultimo saluto alle autorità civili e militari

Un ricco pomeriggio, scandito in due momenti. Prima, l’ultimo saluto in Cattedrale alle autorità civili e militari operanti nel territorio della Diocesi; dopo, la presentazione storica del museo a cura di Marco Pelosi e l’inaugurazione di una nuova ala del polo culturale diocesano.

Un rapporto molto solido quello che mons. Caiazzo in questi anni si è impegnato a costruire con le autorità civili e militari nella convinzione che insieme si possa ricercare e costruire il bene comune (abbiamo già avuto modo di sottolinearlo e cogliamo l’occasione per riportare il link da cui poter attingere a tutti i messaggi che in questi anni l’Arcivescovo ha indirizzato loro).

Ecco perché l’Arcivescovo ha desiderato un momento di saluto ad hoc nel pomeriggio di sabato 8 marzo, dopo che aveva già rivolto alle autorità un messaggio nell’omelia della celebrazione di commiato alla comunità materana lo scorso 1 marzo.

Non manca la commozione nelle parole della prefetta Favilli nel messaggio al “pastore innamorato del suo gregge”

È stata la Prefetta, S. E. Cristina Favilli, a nome di tutte le istituzioni del territorio (presenti il dott. C. Latronico per l’Assessorato Regionale alla Sanità, la subcommissaria dott.ssa M. R. Iaculli per il Comune di Matera, i colonnelli G. Russo, R. Maniscalco e A. Tedeschi per i Comandi Provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco, la Questora dott. Emma Ivagnes, il prof. ing. G. Pagliuca per l’UniBas, il direttore dott. A. Nicoletti per la Fondazione Matera-Basilicata 2019, i sindaci N. M. Morea e F. Comanda per i Comuni di Irsina e Miglionico, il neo-direttore amministrativo dott. A. Conòci per l’ASL), che – dopo i saluti di rito di don Angelo Gallitelli, parroco della Cattedrale, e don Angelo Gioia, vicario generale – ha rivolto a mons. Caiazzo “pastore innamorato del suo gregge” il suo “deferente e grato saluto”.

La Favilli non è riuscita a trattenere la commozione in alcuni momenti in cui pronunciava il suo messaggio, ad esempio quando ha citato le parole di mons. Caiazzo nella lettera di saluto al popolo delle Chiese di Matera-Irsina e Tricarico:

Per tutto c’è un inizio e c’è una fine, e ciò vale per il suo mandato, come necessariamente accadrà anche per noi.

Ma ciò che conta è l’eredità palpitante che questo tempo unico che abbiamo vissuto insieme lascia nei nostri cuori e nelle nostre menti e la forza che l’esperienza vissuta darà a lei per questo nuovo inizio e a noi, per proseguire nel nostro impegno.

“L’intelligente pragmatismo e la lucida capacità di analisi di un uomo profondamente e coraggiosamente calato nel proprio tempo” sono i tratti dell’azione di mons. Caiazzo per cui la Prefetta ha espresso in particolare il suo apprezzamento.

E, inoltre, ha sottolineato la Favilli, tanti dei concetti che l’Arcivescovo trasmetteva nei suoi interventi in questi anni hanno rappresentato per le autorità civili “proficua fonte di ispirazione, una pausa nel tumultuoso rincorrersi degli impegni, uno spazio virtuoso per riorganizzare il pensiero e reindirizzare l’azione”.

Mons. Caiazzo richiama alla politica come alla “forma più alta di carità”

Mons. Caiazzo, utilizzando le metafore evangeliche del sale della terra, della luce del mondo e del lievito nella massa, dal canto suo, ha raccomandato alle autorità di essere

  • “segno di speranza” in mezzo a una popolazione che ha perso questa virtù, in particolare in quest’anno giubilare;
  • punto di riferimento in una terra che ha bisogno di luce;
  • figure propositive.

Inoltre, mons. Caiazzo ha richiamato la virtù “del buon governo”, dove la politica e la cultura diventino “la forma più alta della carità”.

Di seguito il messaggio di mons. Caiazzo alle autorità civili e militari.

E alla fine del suo saluto, il Vescovo ha donato a ognuna delle autorità presenti un crocifisso da scrivania: una raffinata croce gloriosa. Un ricordo di sé, nella speranza – immaginiamo – che il dialogo costruito in questi anni possa essere non dimenticato, anzi ancora foriero di crescita.

A seguire, una ricca presentazione storica del Museo Diocesano a tutti i presenti, a cura del vicedirettore Marco Pelosi e la visita della nuova ala.

A conclusione del pomeriggio, un mini-concerto dedicato a mons. Caiazzo a cura dei “Cantori Materani”, come sempre diretto da Alessandra Barbaro. Tre i canti che vengono eseguiti: “Ave, verum corpus” di Bartolucci, considerando il congresso eucaristico che Matera ha ospitato e il ministero dell’eucaristia che don Pino vive in qualità di sacerdote, “Da pacem, Domine”, volendo augurare la pace del cuore a don Pino, e infine l’Inno alla Madonna di Capo Colonna, a cui lo affidano.

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Giuseppe Longo

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