





Don Pino felice di incontrare il suo gregge, in particolare i più “piccoli”. Foto: Cristina Garzone.
Migliaia di carezze e altrettante benedizioni su ogni bambino che incontrava, uno sguardo lungo e aperto verso tutti, un’infinità di strette di mano dalla Cattedrale a Piccianello al mattino e, poi, ancora, da Piccianello in Cattedrale, àa sera. Questo il due luglio di Mons. Caiazzo, felice di incontrare il suo amato gregge e di sentirne l’odore. E quella parte di gregge che don Pino non poteva raggiungere per via, la raggiungeva recandosi personalmente in carcere o in ospedale. Tanti, ultimamente, hanno ricordato che la processione dietro il carro della Bruna era per Mons. Caiazzo uno zigzagare continuo tra saluti e strette di mano.
Poi, un volto sorridente: questa l’immagine che tanti non materani che hanno partecipato occasionalmente alla festa della Bruna riportano del vescovo.
Ma è la messa dei giovani la novità fortemente voluta da don Pino per iniziare il giorno più lungo dell’anno. A loro si rivolgeva il vescovo nell’omelia in questi ultimi quattro anni in una Piazza S. Francesco zeppa di popolo di ogni età, con tanti giovani reduci di una nottata in giro. E un gruppo di giovani si è fatto coinvolgere nell’animazione canora della celebrazione: è nato il bellissimo coro “del due luglio”, il coro “dei giovani” guidato da fra Gianparide Nappi che con entusiasmo si preparano nel mese di giugno per animare: chi canta, chi suona uno strumento: ognuno investe i suoi talenti.










Sì, in realtà tutta la Bruna di questi anni è stata una festa che non dimenticava i giovani. È doveroso, a tal proposito, menzionare anche l’operato del delegato episcopale per la Festa della Bruna, don Francesco Di Marzio. Chi non ricorda la discoteca che don Francesco ha fatto attrezzare in Piazza Vittorio Veneto nei giorni precedenti il due luglio o gli inviti ai giovani – accolti – a pregare insieme a lui nella processione dei pastori o ai “ragazzi di S. Lucia” quando il carro passava lì davanti?


Accanto al vescovo: don Francesco Di Marzio. Foto: Cristina Garzone.
Ed è un popolo di giovani quello che attende l’apertura della fabbrica del carro il 23 giugno e ascolta don Pino in silenzio con il naso all’insù quando, prima di benedire il carro, offre, dal palco, la sua riflessione ai presenti. Ma del rapporto di don Pino con i giovani parleremo nel prossimo articolo.


Foto: Cristina Garzone.
Una festa bella e ricca la Bruna che Mons. Caiazzo ha trovato quando è giunto a Matera: al tal proposito è giusto far menzione anche dell’operato continuo del Comitato e dell’Associazione “Maria SS. della Bruna” e dell’ex delegato episcopale per la Festa, don Vincenzo Di Lecce, che tanti sforzi ha profuso per 16 anni per ridare dignità religiosa ad una festa che, nel tempo, era diventata quasi solo caos. A partire dalla Novena che anno dopo anno, nel tentativo di fare sempre meglio, è diventata quale la conosciamo oggi, guidata dalla predicazione di due vescovi.
Un altare della Cattedrale sempre più gremito è una caratteristica degli anni dell’episcopato di mons. Caiazzo: tanti i sacerdoti, oltre i parroci delle comunità che sera per sera vengono coinvolti, presenti i diaconi e gli aspiranti diaconi, i seminaristi e i ministranti delle diverse parrocchie. Tutti insieme, con i fedeli altrettanto numerosi tra i banchi, danno quella solennità e quel carattere ministeriale alle celebrazioni.



Foto: Cristina Garzone.
Un altro momento voluto da don Pino nelle serate della Novena: la Festa di Avvenire, una finestra sul mondo, che ha dilatato menti e cuori dal 2017 al 2023, a cui abbiamo dedicato ampio spazio in un altro numero di questa rubrica e che certamente collegheremo sempre al suo episcopato.
Sebbene non materano, don Pino più di tanti materani porta e porterà nel cuore la festa della Bruna.
Chi non si è accorto di quanto don Pino teneva ad essere presente al momento dello svelamento del tema del carro o del bozzetto vincente?
E il dono che lo scorso 19 febbraio la Caritas ha lasciato all’Arcivescovo salutandolo è stato una maiolica del maestro Giuseppe Mitarotonda rappresentante lo strazzo del carro della Bruna.
È alla Madonna della Bruna che mons. Caiazzo ci chiede di affidare il seguito del suo ministero episcopale.
Di seguito, alcune foto delle edizioni della Festa della Bruna dell’episcopato di mons. Caiazzo.










































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