“Trasmettere la vita, speranza per il mondo”. 47^ Giornata Nazionale per la vita

In occasione della 47^ Giornata nazionale per la vita, l'Arcidiocesi di Matera-Irsina e la Diocesi di Tricarico, con la collaborazione del Centro di Bioetica lucano,  hanno organizzato un incontro per sabato 1 febbraio alle ore 16,30 presso l'Auditorium Mater Ecclesiae della Parrocchia Madonna di Pompei di Garaguso Scalo.

Istituita nel 1978, la ricorrenza della Giornata nazionale per la vita vuole trasmettere un messaggio ben preciso: aiutare il prossimo con le più diverse modalità. Come ogni anno il Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana invia un Messaggio in occasione della ricorrenza. La celebrazione della 47ª Giornata Nazionale per la Vita, peraltro, quest’anno viene vissuta nel contesto del Giubileo che sollecita ad assumere l’orizzonte della speranza.

Oggi si verifica una sorta di strage di innocenti a causa dei tanti bambini che muoiono di fame, di malattia, nelle migrazioni o se non addirittura nel seno delle mamme. Questa tragica e dolente situazione porta a tante serie conseguenze non ultima a quella di far perdere la speranza addirittura ai giovani i quali arrivano a pensare che non vale la pena rendere il mondo migliore.

Una conclusione a cui si può pervenire è che la perdita della speranza nel futuro porta a non volere figli oppure, in casi estremi, ad abortire. Sono entrambi atteggiamenti negativi che potrebbero essere evitati se ci fosse un effettivo sostegno economico e sociale alle coppie giovani il cui reddito, nella gran parte dei casi, è minimale. Certamente in tali situazioni non si può intravedere un futuro roseo tanto più che di sostegno economico di cui oggi si sente parlare ovunque nel mondo è solo quello dato al riarmo. Invece occorrerebbe concentrare tutti gli sforzi nel dialogo e nella rimozione delle ingiustizie e delle cause di conflitto utilizzando, di conseguenza, le risorse economiche per sostenere le nuove famiglie.     

Non avere fiducia nel futuro è segno di mancanza di speranza, che deve invece sempre esistere; tuttavia la speranza la si può ricercare con atti, di diversa natura e provenienza, che possono creare i presupposti al ritorno della perduta fiducia.

Il perché occorra la buona volontà di più parti, e non solo da parte delle istituzione per gli aspetti socio-economici, è dimostrato dal fatto che purtroppo è un dato statistico quello del costante calo delle nascite associato anche ad un vistoso calo del desiderio di paternità e maternità nelle giovani generazioni, propense a immaginare il proprio futuro di coppia a prescindere dalla procreazione di figli. Addirittura alcuni studi rilevano il crescere di un fenomeno di “sostituzione affettiva” verso gli animali domestici che comportano un dispendio di risorse economiche non trascurabili ma che non possono mai sostituire il valore incomparabile della relazione con i bambini.

Di converso, i soggetti che si adoperano per rimuovere gli ostacoli che fanno perdere la speranza ai giovani di avere figli vanno sempre apprezzati, sia che si tratti delle istituzioni per la creazione di un sostegno economico e sia che si tratti di quei soggetti che si adoperano per rimuovere le cause che porterebbero all’interruzione volontaria di gravidanza offrendo gli aiuti necessari sia durante la gravidanza che dopo il parto come i Centri di Aiuto alla Vita, che in 50 anni di attività in Italia hanno aiutato a far nascere oltre 280.000 bambini.

L’impegno per la vita interpella la comunità cristiana, che è chiamata a fare di più per la diffusione di una cultura della vita e a sostenere le donne, ma anche “la Chiesa che deve promuovere un’alleanza sociale per la speranza, un’alleanza sociale che promuova la cultura della vita, mediante la proposta del valore della maternità e della paternità, della dignità inalienabile di ogni essere umano e della responsabilità di contribuire al futuro del Paese mediante la generazione e l’educazione di figli”.

Al paragrafo 7 del Messaggio della Giornata 2025 si riporta: “Tale alleanza può e deve essere inclusiva e non ideologica, mettendo insieme tutte le persone e le realtà sinceramente interessate al futuro del Paese e al bene dei giovani: se la questione della natalità dovesse diventare la bandiera di qualcuno contro qualcun altro, la sua portata ne risulterebbe svilita e le scelte relative sarebbero inevitabilmente instabili, soggette a cambi di maggioranza o agli umori dell’opinione pubblica”. In questo senso, come riportato nel Messaggio dell’edizione 2024, “la Giornata assume una valenza ecumenica e interreligiosa, richiamando i fedeli di ogni credo a onorare e servire Dio attraverso la custodia e la valorizzazione delle tante vite fragili che ci sono consegnate, testimoniando al mondo che ognuna di esse è un dono, degno di essere accolto e capace di offrire a propria volta grandi ricchezze di umanità e spiritualità a un mondo che ne ha sempre maggiore bisogno”.   

Iniziativa diocesana

Proprio in occasione della 47^ Giornata Nazionale per la Vita, l’Arcidiocesi di Matera-Irsina e la Diocesi di Tricarico, con la collaborazione del Centro di Bioetica lucano,  hanno organizzato un incontro per sabato 1 febbraio alle ore 16,30 presso l’Auditorium Mater Ecclesiae della Parrocchia Madonna di Pompei di Garaguso Scalo sul tema: “Trasmettere la vita, speranza per il mondo”. Sarà presente l’assessore regionale alla Sanità Cosimo Latronico, introduce e modera Rocco Gentile, relazioneranno il prof. don Giovanni Grassani, il prof. Dario Sacchini, il dott. Erasmo Bitetti e concluderà i lavori mons. Antonio Giuseppe Caiazzo.    

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Domenico Infante

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