In una realtà come quella che viviamo, sempre più pervasa dalle tecnologie e dalla comunicazione di massa, che falsamente assecondano i nostri bisogni, diventa sempre più urgente ritornare alla bellezza delle relazioni che, intrecciando esperienze, sentimenti e ragioni di ogni uomo, donano senso e dignità all’umanità.
Infatti, l’isolamento del cuore, sempre più diffuso, può trovare spazi di redenzione nello scambio di parole e gesti con il prossimo, portando la propria autenticità tra la pluralità dei carismi di ognuno, in un contesto di accoglienza, ascolto, dialogo. Ma il sentimento del cuore può rimanere nel grigio dell’indifferenza se non è fecondato da parole giuste: per questo la comunicazione assume un’importanza fondamentale nel coinvolgimento relazionale, favorendo l’interlocuzione tra uomini e donne, diversi per genere, età, formazione.
In tale maniera si declinano anche le dinamiche relazionali delle comunità cristiane, porzioni di Chiesa chiamate ad essere strumento di Salvezza nel progetto d’amore di Dio per l’uomo, fatte di persone di ogni genere, età, cultura. E come Gesù ha saputo parlare agli uomini e alle donne del suo tempo storico, con parabole, parlando di pesci ai pescatori, di semina agli agricoltori, con semplicità e amore, anche la Chiesa di oggi deve saper parlare al popolo di Dio con forme comunicative moderne e adatte per ogni persona.
La comunità della nostra parrocchia Maria SS. Addolorata in Matera è ben sensibile a questo aspetto: ad esempio, il Consiglio Pastorale pone a confronto i referenti di settore, eterogenei per età, in modo da raccogliere proposte innovative e trasversali; la formazione, le catechesi, le iniziative sono rivolte ai parrocchiani di tutte le età per coinvolgerli, con le proprie esperienze di vita, in un cammino spirituale condiviso. Tanta grazia, quindi, a beneficio di tutti, cercando di essere al passo con i tempi, facendoci portatori di speranza e di gioia, con l’esperienza degli adulti, l’entusiasmo e il dinamismo dei giovani, la genuinità e la semplicità dei bambini.
E’ stato questo lo spirito vissuto, ad esempio, durante la recente catechesi musicale “Il Sì alla vita” in cui i bambini del catechismo hanno rappresentato le scene principali del Vangelo di Natale. O al “Presepe Vivente dei Piccoli” dello scorso anno, in cui sono stati protagonisti bambini, giovani, famiglie, nonni. O ancora, al musical “Me l’Aspettavo” rappresentato a ottobre a Scampia, in cui oltre 100 figuranti di due parrocchie (la nostra e quella di San Giacomo sempre di Matera) hanno portato in scena la vita del Beato Pino Puglisi.
Forme nuove di evangelizzazione, capaci di aprire il cuore degli attori e degli spettatori di questi eventi, in cui lo Spirito d’Amore è riuscito ad esaltare i carismi di ognuno e a creare ponti tra generazioni. Il valore di chi si impegna in tal senso è infinito, perché infinito è l’Amore che lo muove e che ancora vuole coinvolgersi con noi in una continua apertura alla condivisione, fonte viva di Salvezza.
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