Su “Scarp de’ tenis” focus su donne, diritti e libertà
È il sorriso di Nasim, giovane alpinista iraniana in fuga dal regime del proprio Paese e rifugiata in Italia, attivista per i diritti umani, a campeggiare sulla copertina del numero di dicembre-gennaio di “Scarp de’ tenis”. In vendita sulla piattaforma shop.scarpdetenis.it e dal 7 dicembre in strada e davanti alle parrocchie, il giornale dedica il suo dossier alla proposta di cambiare la legge sulla cittadinanza, introducendo il concetto di Ius scholae o Ius culturae. Lo fa raccontando le storie di Rabia, nata in Pakistan ma in Italia da quando aveva due mesi, di Kader, arrivato come minore non accompagnato nel 2016 dopo un viaggio a piedi tra Burkina Faso e Libia e oggi attivista per i diritti umani, di Fioralba che si è laureata in psicologia a Roma. “Giovani che vivono, lavorano, hanno studiato in Italia, senza essere però italiani a pieno titolo. A tutti loro ancora è negata la cittadinanza. Chi nasce e vive in Italia non diventa cittadino italiano automaticamente ma solo dopo un percorso pieno di ostacoli che, per molti, risulta essere impossibile da superare”, spiega il direttore Stefano Lampertico.
Sul mensile poi un contributo del card. Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e Presidente emerito della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, che riflette sul vero Natale, definendolo il giorno “della gente misera riparata spesso in una gelida stanzetta o all’aperto e col vento o la pioggia, oppure su una fragile imbarcazione tra le onde del Mediterraneo”. Tra le tante storie anche quella del fotografo cieco Alessandro Bersani, dello scrittore senza dimora Janek, e di Alessandro, che accompagna nelle loro gare atleti non vedenti.