La parrocchia Mater Ecclesiae di Bernalda, domenica scorsa, ha ospitato la XXIII rassegna dell’A.BA.Co, Associazione Cori di Basilicata, che da quest’anno conta all’attivo venti formazioni canore, tra le due province. L’occasione è servita su un piatto d’argento: ricorrono due anniversari di tutto rispetto, il Venticinquennale dell’A.BA.Co – affiliata della FENIARCO – e il 45° anniversario dalla dedicazione della chiesa dei SS. Medici. Ben nove lustri sono trascorsi, da quando il compianto don Mimì D’Elia ha iniziato ad essere il parroco di una comunità così zelante e visionaria. L’edificio sacro si è svestito del suo abito, per farsi teatro, tra le sue mura risuona l’ordito di voci e strumenti.
Della kermesse, coordinata dal presidente Francesco Muscolino e impreziosita dalla partecipazione del M° Carmine Catenazzo – direttore del Conservatorio di Matera – saranno protagonisti 250 tra coristi, direttori di coro, strumentisti. Numerosi anche i curiosi e i cultori della musica, che si assiepano in fondo alla sala e sul matroneo… In qualche caso il servizio d’ordine deve lottare per riservare i posti alle formazioni corali. Un buon segno! Il pubblico c’è e resterà fino alla fine: la serata si preannuncia lunga e fitta. Ora sta alla presentatrice far rispettare la tabella di marcia: ritmerà discretamente le performances. Poi, se le sfugge qualche commento estemporaneo, spera che dai banchi siano clementi… Arriva il cenno dal presidente: si inizia. In premessa, il saluto di prammatica delle autorità associative, civili e religiose; nell’ordine, il microfono fa la staffetta dal presidente Muscolino, al sindaco facente funzioni, dott.ssa Francesca Matarazzo, per poi approdare nelle mani del padrone di casa, il parroco don Antonio Lopatriello: la sua espressione gioconda diffonde il buon umore e quella leggerezza che stempera le tensioni iniziali.
Si esibiscono nell’ordine il coro ospitante “Alleluia”, diretto dal M° Mariella Galasso, in ensemble con il “Coro polifonico San Bernardino da Siena”, l’altra corale bernaldese, con il M° e organista Grazia Maria Conforti. Fruttuoso il sodalizio con la voce solista, il soprano Tina Lomonaco, e con la piccola orchestra armonizzata per l’occasione: professori e giovani allievi ricamano le partiture.
Segue poi l’esecuzione del Coro “Anima Voice” di Ferrandina e poi della sezione “Anima Voice Junior”, diretti dal M° Nicola Milano e magistralmente coordinati da Mariella Allegretti; una standing ovation rende palpabile il tripudio per il ventaglio di sonorità.
Il M° don Angelo Auletta dirige e sostiene con voce stentorea i brani del Coro “Polimnia” di Grassano. Il repertorio, da puristi della liturgia, si snoda dalla schiavitù nella terra dei faraoni fino all’esodo, verso la redenzione.
Il Coro “Angelo Candela” di Irsina, con le sue tredici voci, esegue, sotto la direzione del M° Anna Carmen Candela, un repertorio composito, con un evocativo spiritual, sussurrato come al tempo dei negrieri nelle piantagioni del Nuovo Continente.
La quinta formazione a calcare le scene è il novizio di turno e viene da Lagonegro: il Coro “INCanto”, che l’A.BA.Co questa sera tiene a battesimo. Sono sette coriste, tra cui si cela anche la direttrice, il M° Cristina Fucci. Le loro voci s’intrecciano nelle colonne sonore in un melange perfetto, esattamente come le nuances delle loro divise.
Il M° Alessandra Barbaro dirige con energia sbalorditiva il Coro dei “Cantori Materani”; i trentacinque cantori mostrano come lo stesso brano (“Smile” del Premio Oscar Nicola Piovani) possa avere un aspetto nuovo con l’arrangiamento finemente cesellato di Benedetta Nofri. Il pubblico non sembra per niente stanco e questo va oltre le più rosee aspettative: le lancette segnano le 22:30.
Segue la performance del Coro “Il Carpine” di Avigliano: un vivo ringraziamento a chi, diretto dal M° Antonio Pace, arriva dalla provincia di Potenza per arricchire questa rassegna. Il repertorio spazia in lungo e in largo: dalla vecchia Europa arriva nel cuore dell’Africa.
Si annuncia l’ultima esecuzione: quella del Coro “Canteuterpe”, formato da oltre trenta voci e diretto dal M° Maria Rosaria Lotito. Si ascoltano con trasporto i brani di un compositore norvegese, Ola Gjeilo, ma anche un brano che parla di un talento italiano che il mondo ci invidia: il M° Ennio Morricone, con il suo “Love theme”, struggente Leitmotiv di “Nuovo Cinema Paradiso”.
Adesso la serata sta volgendo al termine. Manca solo il momento dei doni: targhe di merito e immancabili scorzette, che preannunciano il momento di convivialità che seguirà a breve, nell’Auditorium parrocchiale.
Duecentocinquanta voci, dalle timbriche diverse e dalle mille storie, si fondono intorno all’altare, calamitate dal cenno sapiente del M° Catenazzo, con l’accompagnamento di Grazia Conforti… Il canto finale? “Cantate Domino”, che risuona potente nei suoi crescendo e fa emozionare chi canta, prim’ancora che chi ascolta…
“Chi canta bene, prega due volte” dichiarava Sant’Agostino di Ippona… E nulla vieta di crederci. Intanto, lo sguardo va all’immagine color giglio della Madonna, che campeggia dietro il presbiterio e abbraccia i fedeli. Anche lei è stata testimone di un momento che resterà negli annali della coralità lucana. “Io quell’abbraccio materno l’ho sentito due volte: da corista e da presentatrice”.
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