Quel bene che si propaga
“Il bene tende sempre a comunicarsi. Ogni esperienza autentica di verità e di bellezza cerca per se stessa la sua espansione, e ogni persona che viva una profonda liberazione acquisisce maggiore sensibilità davanti alle necessità degli altri. Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa”. Papa Francesco, nell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium (n.9), consegna un “piano editoriale” per non arrendersi all’ineluttabilità del male. L’eco di questa consegna continua a risuonare forte in queste giornate caratterizzate dai boati di guerra e dal “rumore” della distruzione e della morte. Come procedere? I punti cardinali sono indicati dagli estremi bene-male. Si è sul crinale di chi va controcorrente rispetto alla mentalità comune: prendere sul serio la storia, nei suoi momenti alti e bassi, ricentra il proprio esistere, a partire proprio dalla relazionalità, dal volto dei compagni di viaggio. In questo senso il bene si propaga, anche nella narrazione e nella comunicazione. E da qui può smuovere le coscienze per perseguire l’unico obiettivo possibile: la pace.
Vincenzo