Il triduo: Maria ancora tra le vie di “Maria Madre della Chiesa”
Nel pomeriggio di giovedì 23 maggio la bella effige mariana è stata prelevata da contrada Murgecchia per muoversi verso la residenza “Mons. A. Brancaccio”, adiacente la parrocchia, dove i suoi anziani ospiti, visibilmente emozionati, l’hanno accolta regalando a tutti i presenti un momento di grande devozione e tenerezza.
Al termine del momento di preghiera, tenutosi nei locali della struttura, si è svolta la processione che ha attraversato la recente zona di Aquarium, per terminare in piazzetta Vivaldi, ove è stata celebrata la Santa Messa all’aperto alla presenza di diversi fedeli accorsi per l’occasione.
Successivamente la Statua della Madonna, trasportata dal Comitato, veniva portata nella chiesa di “Maria Madre della Chiesa”, la sua dimora temporanea.
Nella serata di venerdì 24 maggio, giorno della festa liturgica dedicata alla Madonna delle Vergini, al termine della Santa Messa celebrata dal vice parroco don Marco Di Lucca, si è tenuto un incontro culturale dal titolo “Alla scoperta della Madonna delle Vergini – tra storia e tradizione” durante il quale sono intervenuti il dott. Marco Pelosi, vicedirettore del Museo Diocesano di Matera, e mons. Pierdomenico Francesco Di Candia, responsabile della chiesa della Madonna delle Vergini. L’incontro, estremamente partecipato e trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del Comitato, ha visto illustrare le peculiarità storiche e religiose del culto, che affonda le sue radici nel XVI sec., non senza soddisfare, nella parte finale, le tante curiosità dei fedeli presenti.
“Alla scoperta della Madonna delle Vergini – tra storia e tradizione” (sabato 25 maggio)
Alla sera di sabato 25 maggio, ultima del triduo, veniva celebrata l’Eucaristia nella chiesa di “Maria Madre della Chiesa”, presieduta da mons. Pierdomenico Francesco Di Candia. Dopodiché, la sacra effige tornava nel suo scrigno di roccia di contrada Murgecchia, ove il giorno dopo si sarebbero svolti i festeggiamenti.
La domenica della festa. Il “Concerto dell’aurora – Omaggio a Maria” si sentiva sin dall’Episcopio
Alle prime luci dell’alba del 26 maggio, nella suggestiva cornice di contrada Murgecchia, a strapiombo sulla Gravina di Matera, aveva luogo uno dei momenti più suggestivi ed emozionanti tra quelli previsti per l’intera giornata, il “Concerto dell’aurora – Omaggio a Maria”, a cura del coro polifonico “Totus Tuus” magistralmente diretto da Cettina Urga. Disposti in una larga cavità scavata in tempi remoti nella tenera calcarenite, accanto la piccola chiesa, i 24 elementi della formazione canora, accompagnati al piano da Rocco Claudio Ferrara, intonavano inni Mariani riempiendo con le loro limpide voci l’immenso vuoto che separa quel costone della Gravina dai Sassi, arrivando finanche a lambire gli antichi rioni, come testimoniato da uno spettatore d’eccezione, l’Arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, che dagli alloggi della curia arcivescovile udiva i canti in un armonioso ensemble con il cinguettio degli uccelli in volo.
Al termine del concerto ai fedeli presenti, un centinaio circa, è stata offerta la colazione a base di ciambelle, crostate, latte, yogurt e caffè, in un’atmosfera di amicizia e convivialità.
Come nei tempi antichi: alla Madonna delle Vergini da Porta Pistola
Neanche il tempo di gustare il caffè ed è già giunto il momento di un altro tra gli appuntamenti più attesi del giorno dedicato alla Vergine protettrice del parco: il trekking nato per rievocare il pellegrinaggio che gli abitanti dei Sassi intraprendevano l’ultima domenica di maggio per recarsi nella piccola chiesa della Murgia dell’Amendola (così infatti era chiamata fino ai primi del ‘900 l’area in cui sorge il luogo di culto, per via della presenza di un vasto mandorleto). La passeggiata-trekking è diventata nel tempo occasione di ritrovo di appassionati e semplici curiosi che, anche dai comuni limitrofi, non perdono l’occasione per una tranquilla passeggiata lungo il sentiero che da Porta Pistola attraversa la Gravina di Matera per giungere alla chiesa della Madonna delle Vergini, passando per il guado del torrente Gravina e per la chiesa rupestre della Madonna di Monteverde.
Come di consueto, ad impreziosire l’evento, l’insostituibile presenza di una guida d’eccezione, il dott. Marco Pelosi, vicedirettore del Museo Diocesano di Matera, che nella sosta presso la Madonna di Monteverde ha raccontato a tutti i presenti, una trentina circa, come si svolgeva il pellegrinaggio, qual era la funzione di quei luoghi nel passato e quanto diverso era il loro aspetto e la loro connotazione rispetto ad oggi.
Alle 11.30 si è celebrata la Santa Messa nella piccola ma accogliente chiesa rupestre della Madonna delle Vergini, presieduta dal vice parroco della parrocchia di Santa Maria Madre della Chiesa, don Marco Di Lucca.
La presentazione dei restauri della chiesa rupestre della Madonna dei Derelitti
Alle 12:30 l’appuntamento che ha arricchito l’edizione 2024 dei festeggiamenti: la presentazione dei lavori di restauro della chiesa rupestre della Madonna dei Derelitti, già di San Nicola, distante poche decine di metri dalla Madonna delle Vergini.
Alla presenza del sindaco, dott. Domenico Bennardi, dell’assessore alle Attività Produttive, Sassi e Università, Arch. Maria Lucia Gaudiano, dell’assessore alle Politiche Sociali Maria Pistone e del presidente del Parco Archeologico-Storico-Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, Giovanni Mianulli, l’ing. Antonello Pagliuca, docente Unibas e curatore dei lavori di restauro, ha presentato l’intervento di restauro conservativo, successivamente illustrato nel dettaglio dall’arch. Giuseppe D’Angiulli, direttore dei lavori.
Seguiva la benedizione del luogo di culto, impartita dall’Arcivescovo di Matera-Irsina, S.E. Mons. Giuseppe Antonio Caiazzo, che onorava gli astanti con la sua illustre presenza restituendo all’antro roccioso la sua connotazione di sacralità dopo molti anni.
La piccola chiesa scavata nella roccia è rimasta aperta per tutto il pomeriggio a disposizione di chiunque volesse visitarla apprezzandone le caratteristiche e le nuove evidenze venute alla luce grazie all’intervento eseguito.
La celebrazione della sera e la processione
Alle 18:30, dopo il Santo Rosario, è stata la volta della celebrazione culmine dei festeggiamenti, la Santa Messa solenne celebrata all’aperto, nel prato sovrastante la chiesetta della Madonna delle Vergini, presieduta da mons. Pierdomenico Francesco Di Candia, alla presenza di diverse decine di fedeli che ancora una volta hanno voluto manifestare, attraverso la loro presenza, il legame e la devozione che lega questo luogo, dalle antichissime frequentazioni, e questo culto, alla popolazione materana.
I festeggiamenti si concludevano al tramonto con la solenne processione della Sacra Effige lungo il tratturo che conduce al pianoro di Murgecchia, accompagnata dal complesso bandistico Associazione Culturale Musicale “Nunzio Vincenzo Paolicelli”, ed il successivo affidamento della città di Matera alla Madonna, attraverso la preghiera che San Giovanni Paolo II lasciò alla Diocesi durante la sua visita pastorale del 27 aprile 1991.
Dopo essere stata accarezzata dai primi tiepidi raggi di sole, le ultime luci del giorno scorrevano lente e gentili sull’antica statua in legno che rappresenta la Vergine, con il volto verso la città che le è devota, in cui si accendevano le prime luci dei lampioni, e lo sguardo al cielo in cui facevano capolino le prime stelle, le più belle, ma non belle al par di… Te.
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