Parrocchia Sant’Antonio, dal triduo alla festa

Dopo la celebrazione del Triduo il 10,11 e 12, la Festa di Sant'Antonio nell'omonima Parrocchia al Rione Lanera entra nel vivo il giorno 13 giugno di ricorrenza del Santo.

Nell’ambito delle attività previste nella Parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Matera si è concluso l’11 giugno scorso l’ultimo dei 13 martedì in preparazione alla festa del santo protettore. In questa parrocchia la devozione per il Santo di Padova è molto sentita: liturgicamente sono previste attività celebrative il 15 febbraio, giorno in cui ricorre la festa liturgica del ritrovamento della lingua incorrotta di Sant’Antonio, e i predetti “13 martedì” che quest’anno sono cominciati il 20 marzo 2024.

Quest’anno la riflessione spirituale si è soffermata sulla grande virtù di Sant’Antonio “L’umiltà”. Nelle meditazioni sono stati utilizzati i testi tratti dai “i sermoni” e dalla “vita del Santo” detta “Rigaldina” scritta da Frate Giovanni Rigaldi nel XIII secolo.

Nei giorni 10, 11 e 12 giugno si è svolto un triduo eucaristico con l’aiuto di Padre Giuseppe De Stefano, un padre conventuale minore impegnato in una comunità laicale per ragazzi che provengono da situazioni difficili secondo lo spirito di San Francesco. Padre Giuseppe ha messo in evidenza, partendo dalla Parola del giorno, come Sant’Antonio era in sintonia con la volontà di Dio.

La riflessione ha mosso i passi dalla liturgia del 10 giugno, con Elia che da profeta non obbedisce pienamente al comando, fino a giungere a Sant’Antonio che si è nutrito di una obbedienza perfetta. La sua prima obbedienza si è manifestata alla nascita della vocazione quando Antonio, al secolo Fernando, decide di entrare nei padri agostiniani ma non riuscendo ad isolarsi chiede di essere trasferito a Coimbra a circa 250 km dalla sua città natale. L’obbedienza di Sant’Antonio era un’obbedienza “non a testa bassa”; egli metteva in pratica ciò di cui si fidava ponendo in essa una speranza certa. Entrato in contatto con i luoghi francescani potrà sempre di più mettere in pratica le lodi di Dio Altissimo che furono già di San Francesco e che trasformano l’IO in TU!

Alla fine Padre Giuseppe pone una domanda a tutti: “Quanti condizionamenti bloccano la nostra santità?”

Il giorno 11 la liturgia si è incentrata sulla celebrazione di San Barnaba. La riflessione è partita dapprima dal libro del Levitico, in cui si scrive “Io sono il Signore che vuole farvi santi”, per poi attraverso la figura di San Barnaba, uomo coraggioso nello spirito, si giunge alla seconda grande virtù di Sant’Antonio: “La Carità”.

Infatti, Antonio sarà definito la carità incarnata perché ha saputo prendere il cuore di Gesù ed amare come Lui ha amato. La carità non può prescindere dalla verità, che ne è uno degli esercizi più alti e si contrappone all’Eresia ovvero prendere una cosa giusta e vederla in modo sbagliato. Antonio era veritiero ma soprattutto non ha cercato le mezze misure per accontentare la gente.

A fine del secondo giorno padre Giuseppe lascia a tutti questa riflessione: “Attenzione a non vivere tutta la vita mettendo il cuore al posto sbagliato”.

Infine il 12 giugno padre Giuseppe, partendo dal Vangelo, ha evidenziato tutta la francescanità di Antonio.

Nei frati francescani Antonio vede il vangelo fatto carne in obbedienza e carità, Fernando diventa Antonio trasformato dal Vangelo. E’ questo l’insegnamento che deve contraddistinguere ogni cristiano ovvero essere un Vangelo vivente. Padre Giuseppe oggi lascia alla comunità un augurio ovvero quello di fare di questo suo patrono non l’oggetto della devozione ma l’esempio da seguire in osservanza al Vangelo così come lui stesso ha fatto. Infatti, dice, “se si segue il Vangelo si possono evitare le divisioni che contraddistinguono molti dei nostri ambienti trasformando le mille opinioni in un’unica parola: Vangelo”!

L’augurio che padre Giuseppe lascia a tutti è “i passi compiuti possano essere sempre illuminati dal Vangelo”. Ed in tale clima ci si prepara a vivere intensamente il giorno 13, festa liturgica di Sant’Antonio, ed i giorni a seguire con i festeggiamenti in suo onore.

Intanto, oggi 13 giugno, Festa di Sant’Antonio, alle ore 7,00 padre Antonio Paciello, parroco della parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Matera, ha spezzato per tutti il pane della Parola con l’augurio, sulla scia di quanto ha detto nel triduo padre Giuseppe De Stefano, di non fare del santo patrono solo un segno di devozione ma, come Lui avrebbe voluto, PER ANTONIUM AD JESUM.

Dopo la celebrazione è seguita la benedizione del pane che sarà distribuito durante tutta la giornata ai tanti fedeli che affolleranno la parrocchia.

Gli orari delle messe, in occasione della Festa di Sant’Antonio, saranno i seguenti: 7.00 – 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.00 – 12.00 – 17.00 – 19.00.

In tutte le celebrazioni della giornata si alterneranno vari padri Rogazionisti, giunti anche dalla vicina Puglia, fino a concludere alle 19.00 con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Antonio Giuseppe Caiazzo che festeggia oggi il suo onomastico.

Il Pane di Sant’Antonio sarà distribuito per l’intera giornata a partire dalle ore 7.45.

La processione del Santo avrà luogo sabato 15 giugno con messa alle 18.30.

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Antonia Rita Curci

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