Un dialogo in vista delle elezioni europee

In giorni in cui tutti si incontrano per cercare di persuadere al voto, c’è chi si è incontrato per approfondire, per ampliare i propri orizzonti. Al centro di tutto una domanda di fondo: quale criterio per le elezioni europee?

L’iniziativa è partita dalla Compagnia delle Opere (CDO) di Basilicata, una associazione che da oltre 40 anni si prefigge di sostenere imprenditori, enti no profit , opere educative, manager e professionisti nello sviluppo di imprese ed opere dentro l’orizzonte ideale del bene comune.

L’incontro si è svolto l’ 8 giugno 2024 nella Sala S. Anna di Matera, parte in presenza, in misura maggiore in video collegamento da vari centri della regione.

“Da tanti nostri amici era emersa l’esigenza di avere un luogo dove poter porre liberamente delle domande, ricevere spunti di riflessione” per rendere la partecipazione al voto una scelta libera e consapevole: così Assunta Gallotta, vice-presidente della CDO nell’introdurre la serata.

Per Pino Suriano, il giornalista che ha guidato l’incontro, si è trattato di un movimento inverso rispetto a quelli cui si assiste in queste occasioni, quando i candidati invitano le persone per convincerle a votare.

Tutto è nato dal desiderio di aiutarsi ad approfondire quello che è un criterio di giudizio, un criterio di fondo.

A questa proposta ha dato la sua disponibilità, non da candidato, non da figura interessata, ma appunto da persona che si mette a disposizione per questo desiderio di approfondimento Mario Mauro, per dieci anni vice-presidente del Parlamento europeo prima di diventare Ministro della Difesa con il Governo Letta.

La domanda chiave della serata è stata preceduta da una serie di domande per così dire “istruttive” su quelle che sono le competenze dell’Unione Europea e quelli che sono gli orientamenti ideali e antropologici delle famiglie politiche europee.

Pace e sviluppo sono i grandi intenti fondativi dell’Europa unita – ha risposto con forza Mario Mauro – e se oggi nel cuore dell’Europa c’è la guerra, significa che quegli obiettivi sono disattesi”.

Un aspetto che richiama però una responsabilità ancora maggiore di fronte all’ampiezza della sfida che abbiamo di fronte, a partire dal voto.

Mario Mauro ha risposto alle tante sollecitazioni poste dal giornalista Pino Suriano e dalla vice presidente della Compagnia delle Opere, Assunta Gallotta, che a loro volta avevano recepito i quesiti giunti da più parti in Basilicata: dalla differenza tra populismo e popolarismo, passando per i temi della sussidiarietà e per i temi etici (dall’aborto, all’eutanasia, alla ideologia gender).

Su questi ultimi Mauro ha voluto sgomberare il campo da un pericoloso pregiudizio: “L’Europa non ha competenze effettive su queste materia, sono i nostri media ad associarle impropriamente a un contesto europeo e gli stessi partiti a usarli come slogan per conquistare consensi”.

In un videomessaggio ai partecipanti alla conferenza “A politics rooted in people” del 16 aprile 2021 così Papa Francesco spiegava la differenza tra populismo e popolarismo:

La vera risposta all’apice del populismo non è affatto più individualismo ma il contrario: una politica di fraternità, radicata nella vita del popolo. In un recente libro, il reverendo Angus Ritchie [direttore esecutivo del Centro per la Teologia e la Comunità, ndr] descrive questa politica che voi fate come «populismo inclusivo»: a me piace usare «popolarismo» per esprimere la stessa idea.

Così proseguiva: “Questa politica la chiamo «Politica con la P maiuscola», politica come servizio, che apre nuovi cammini affinché il popolo si organizzi e si esprima. È una politica non solo per il popolo ma con il popolo, radicata nelle sue comunità e nei suoi valori.

Invece i populismi seguono piuttosto come ispirazione, consapevole e inconsapevole, un altro motto: «Tutto per il popolo, nulla con il popolo», paternalismo politico. Ne consegue che il popolo nella visione populista non è protagonista del suo destino, ma finisce con l’essere debitore di un’ideologia.

Tanta è stata la gratitudine dei presenti e di quelli che hanno seguito la diretta Youtube dell’evento [che qui di seguito riproponiamo], soprattutto per l’unità tra la competenza profonda delle questioni e la prospettiva ideale che si respirava nella passione ma soprattutto nell’orizzonte di metodo che Mauro ha espresso.

Sono rari e non scontati questi momenti in cui si prende sul serio il desiderio di approfondire le questioni e, soprattutto, lo si fa nella “prospettiva del noi”.

La registrazione dell’incontro dell’8 giugno 2024 in collegamento dalla Sala S. Anna di Matera

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Erasmo Bitetti

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