Io sono la risurrezione e la vita.
Chi crede in me anche se muore, vivrà;
e chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno
Dal Vangelo di Giovanni (Gv 11,25-26)
Oltre 500 partecipanti al suo funerale lunedì pomeriggio nel piazzale antistante la chiesa matrice; chi ha preso un pomeriggio di ferie, chi ha rinunciato ad altri impegni personali importanti.
Don Mariano teneva a festeggiare il suo 40° – ed ultimo – anniversaro di sacerdozio, che cadeva proprio nel giorno di S. Bernardino, patrono di Bernalda, nella scorsa estate 2023.
“Domenica notte ti ho sognato: portavi il Santissimo Sacramento tra le mani, eri sorridente come sempre e mi hai detto rivolgendoti al popolo: dici che non devono fermarsi ma devono camminare!
Ci hai lasciati all’improvviso proprio oggi nella festa delle feste, nella Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.
Grazie, don Mariano, per aver guidato la nostra comunità.
Grazie per il tuo sorriso, grazie per tutte le volte che mi hai raccontato gli aneddoti, le tradizioni del nostro paese, facendomi sempre sorridere.
Grazie per tutte le lezioni di vita. Grazie per esser stato il mio insegnante a scuola. Grazie di tutto. Ti porterò sempre nel cuore”.
Che sogno quello che Leo, giovane bernaldese della Parrocchia “Mater Ecclesiae” in Bernalda, ha fatto qualche ora prima della morte dell’amato parroco di S. Bernardino da Siena e ha sentito subito il bisogno di condividere sui social!
Racconta don Pasquale Ditaranto, amico e confratello di don Mariano: “Certe notizie ti sconvolgono. Domenica mattina mi ha telefonato don Giuseppe Lavecchia: pensavo che dovevamo metterci d’accordo per scendere insieme a Metaponto nel pomeriggio. Quando me l’ha detto la prima volta mi sono detto: forse non ho capito bene. E me lo sono fatto ripetere.
Sabato pomeriggio avevo intravisto don Mariano l’ultima volta. Non era stato bene mercoledì e giovedì, come capitava ogni tanto.
Sicuramente non si è presentato a mani vuote davanti al Signore per il bene che ha fatto durante il suo ministero sacerdotale, confidando sempre e comunque in Dio misericordioso”.
Continua Leo: “Ricordo come fosse oggi l’incontro con don Mariano. Avevo 8 anni e ed ero in chiesa con mia nonna per la Santa Messa: una domenica mattina, timido, entrai in chiesa. Don Mariano, appena mi vide, mi fece cenno di venire nel suo ufficio e mi invitò a servire la messa. Fu la prima volta per me quel giorno non lo dimenticherò mai più. Uno dei giorni più belli della mia infanzia: servire il Signore nella gioia.
L’incontro con don Mariano è continuato nella fase adolescenziale, come mio insegnante alle scuole medie. Le sue lezioni erano sempre grandi esempi di vita quotidiana. Don Mariano ha dato tanto alla nostra comunità. È stata una figura educativa di tante generazioni, di giovani adolescenti che oggi sono diventati adulti.
Di lui ricordo anche la sua voglia di scherzare, di raccontare a noi ragazzi tutte le tradizioni e gli aneddoti del nostro paese e del nostro Santo Patrono che lui amava tanto”.
Continua ancora il suo ex-alunno, Leo: “Grazie, don Mariano, per la tua trasparenza e per la tua voglia del dialogo vero, quello costruttivo che tu hai sempre prediletto quando c’era qualcosa che non andava, sempre pronto alla riconciliazione”.
Grazie, don Mariano, per averci insegnato a volerci sempre bene, ad essere uniti, a livello parrocchiale e interparrocchiale, a tralasciare il superfluo e puntare all’essenziale”.
“Don Mariano è stato un sacerdote che ha creduto in Gesù Cristo Risorto. È questo il patrimonio spirituale che lascia a tutti noi”.
Riflette don Pasquale Ditaranto: “Avevo celebrato tante volte al convento, ma ieri sera è stato diverso. Stavo per celebrare non – come era accaduto altre volte – per sostituirlo o per alcune occasioni mie personali. Ma perché don Mariano è morto.
Entrare in chiesa e non trovarlo e aspettare il suo arrivo non sarà più possibile: devo abituarmici.
Confrontarci seduti alla panchina su alcuni argomenti inerenti al nostro sacerdozio non lo potremo fare più se non nella comunione tra Chiesa ‘celeste’ e Chiesa ‘terrena’.
Non lo vedrò più fumare le sue sigarette che non lo lasciavano mai… e non gli ho mai detto di smetterla”.
“Bernalda stamattina s’è alzata triste”, è stato il commento di qualcuno domenica pomeriggio. “Il dolore c’è per la sua morte, ma anche questa felice coincidenza di aver lasciato questa terra nel giorno del Signore e oggi anche il Corpus Domini, festa del cibo dei pellegrini verso il Regno”.
Ci piace concludere con la bella e profonda riflessione di don Gabriele Chiruzzi, amico fraterno di don Mariano da oltre 30 anni, oggi parroco di “S. Pietro e Paolo” in Montescaglioso: “Dite agli uomini, quelli distratti e superficiali, che esiste la morte. Con essa si pone fine alle nostre possibilità umane di dire o fare qualcosa. La vita ci è data per volersi bene, facendosi del bene. Per perdonare, abbracciare, sorridere ed anche piangere. Non abbiate paura di volervi bene, è la cosa più bella che esista; prima che arrivi la morte, vogliatevi bene. Tanto te ne ho voluto e tanto ti devo, amico-fratello.
Oltre ogni umana incomprensione e piccolezza deve sempre vincere il bene e noi lo abbiamo fatto vincere, in tempo, prima che oggi arrivasse.
Fai buon viaggio e prega per me che devo ancora camminare, e chissà quanto, verso il luogo dove tu ora sei.
Ti voglio bene, don Marià!”
Riposa in pace, don Mariano.
Guidaci tu dal cielo e prega per noi: noi preghiamo per te!
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