È iniziata nelle scorse settimane la peregrinatio nelle comunità parrocchiali dell’immagine della Madonna della Bruna, patrona – oltre che della città di Matera – della Diocesi di Matera-Irsina.
Un’iniziativa popolare significativa che ha suscitato una festosa accoglienza, perché Maria occupa un posto privilegiato nella pietà popolare come Madre di Gesù e della Chiesa tutta.
Prima tappa: Metaponto
Domenica 14 aprile alle ore 17.30, la statua della Madonna della Bruna è giunta a Metaponto, nel piazzale della stazione ferroviaria. Alla presenza delle autorità civili e militari, di tutti i sacerdoti che operano nel territorio di Bernalda-Metaponto nonché di don Francesco di Marzio, delegato arcivescovile, e dei fedeli accorsi dalle vicine parrocchie di Bernalda, la piccola comunità di San Leone Magno, sempre gioiosa e fortemente devota, ha accolto la Madonna con canti e preghiere.
Il sole smagliante ha reso tutto più bello.
I bambini del catechismo hanno preparato cartelloni e offerto fiori quale omaggio a Maria, nostra Madre del Cielo.
La Madonna della Bruna è stata portata dapprima in processione per le vie del paese con i ministranti, i sacerdoti e il popolo tutto in preghiera, per giungere poi in chiesa per la solenne concelebrazione presieduta da don Francesco Di Marzio.
Una chiesa gremitissima, anche perché a Bernalda quella sera non è stata celebrata alcuna messa.
Nelle due mattinate successive sono stati coinvolti gli anziani della Casa di Riposo delle Suore Riparatrici del Sacro Cuore e i bambini e ragazzi della scuola di Metaponto.
Invece, la sera del lunedì, dopo la concelebrazione presieduta dal Vicario Generale don Angelo Gioia, un bel momento di catechesi su “Maria e il mistero pasquale”, tenuta da un laico impegnato della comunità, Franco Maggi. In estrema sintesi, il messaggio che è stato trasmesso è che la Pasqua è Gesù stesso e, come Maria, anche noi, “fatti poco meno degli angeli” (Sal 8), siamo chiamati ad accogliere Gesù nella nostra vita. Maria è l’esempio, la guida, accessibile alla nostra finitezza umana, perché anche noi possiamo accogliere Lui nella nostra vita per fare di noi quel capolavoro che Dio ha disegnato dell’eternità.
La statua è rimasta nella parrocchia di San Leone Magno fino alle 17.30 di martedì 16 aprile quando è ripartita per raggiungere la comunità di Bernalda.
Seconda tappa: Bernalda
Nonostante le avverse condizioni metereologiche, Maria SS. Della Bruna è stata accolta da una nutrita folla di fedeli nella parrocchia di San Bernardino da Siena. Ad attenderla in chiesa anche il gruppo parrocchiale dei bambini che ha voluto accogliere Maria con un lancio di palloncini bianchi e celesti.
La Messa è stata presieduta dal vicario generale, don Angelo Gioia.
Il giorno dopo, si è tenuta una Veglia e i fedeli hanno onorato la Vergine con l’inno Akathistos, uno dei più famosi della Chiesa Ortodossa.
Nel pomeriggio del 18 aprile, l’effige della Madonna ha raggiunto la Chiesa parrocchiale “Mater Ecclesiae”. Dopo la Celebrazione Eucaristica, sotto lo sguardo amorevole di Maria, i fedeli si sono riuniti in Adorazione Eucaristica dinanzi al Santissimo Sacramento pregando per la Chiesa, per il mondo afflitto dalle guerre e per tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito.
Interessante il momento culturale di venerdì 19 aprile sulla “Storia della devozione alla Madonna della Bruna e della festa a Lei dedicata”, tenuta dal dott. Marco Pelosi, vicedirettore del Museo diocesano, e da don Angelo Gallitelli, parroco della cattedrale. Don Angelo si è soffermato sulla figura di Maria nella Sacra Scrittura, facendo rifermento ad alcuni brani nei quali si evince il ruolo e l’importanza di Maria nella storia della salvezza, Dopo la morte di Gesù, è Colei che consola e conforta gli apostoli sfiduciati ed è guardando a Maria che, non solo loro, ma anche noi, facciamo esperienza del Signore Risorto. Dopo l’ascesa di Gesù al Cielo, Maria diventa la madre della Chiesa nascente. Marco Pelosi, invece, si è soffermato sull’origine di questa devozione. L’immagine della Madonna, scolpita nel legno di pero nero, vanta una storia affascinante. Il nome “Bruna” attribuito alla protettrice di Matera, probabilmente, si deve al colorito scuro del volto della Vergine dovuto al fumo delle candele accese dai tanti devoti che ricorrevano alla sua protezione. Nel dipinto che si trova nella cattedrale, invece, Maria è raffigurata come l’Odigitria, cioè come Colei che indica la via che porta a Cristo.
Nella giornata di sabato 20 aprile, sempre nella Parrocchia “Mater Ecclesiae”, si è svolto un momento di preghiera che ha visto coinvolti bambini e ragazzi di entrambe le comunità parrocchiali di Bernalda e delle due associazioni, ACR e AGESCI. I bambini hanno offerto alla Madonna dei fiori da essi realizzati su un cartoncino colorato, mettendo così in gioco la loro creatività. Su ogni fiore, ogni bambino ha scritto una preghiera. La celebrazione, animata dai catechisti e dal coro parrocchiale dei giovani, si è conclusa con una preghiera a Maria di San Bernardino da Siena, patrono della comunità bernaldese e grande devoto della Madonna.
Al termine di questo evento ecclesiale, possiamo constatare quanto la devozione alla Madre di Dio sia viva nel nostro popolo. A Lei un sentito ringraziamento perché ci porta sempre a Gesù come Madre della Chiesa e madre di ciascuno.
Data la grande devozione e la gioia della comunità per la presenza dell’effige di Maria SS. della Bruna, si è accolta la richiesta dei sacerdoti di Bernalda di prolungare la sosta di una settimana, per poi partire direttamente domenica 28 aprile per Montalbano, senza ritornare nel frattempo a Matera.
Si ringrazia Filippo Fuina per le foto.
Scrivi un commento