Lo scorso 4 febbraio, in vista della ricorrenza liturgia di S. Agata, è stata celebrata una Messa presso il Santuario del Casale con tutti i soci di “Agata”, l’associazione di volontariato contro il cancro, che ha la sede principale a Marconia. Partecipata la funzione religiosa in cui sono stati ricordati i defunti per cancro dello scorso anno. A presiede S.E. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, con il parroco don Antonio Di Leo.
“Agata” nasce nel gennaio 2017 per volontà di un gruppo di donne che avevano contratto il cancro. Con il loro pulmino si accompagnano i malati ad effettuare la chemioterapia presso i centri specializzati, ma si organizzano anche giornata di prevenzione con controlli gratuiti. I soci sono circa 700, con le sedi operative a Rotondella e Rionero.
Nell’omelia il Vescovo ha parlato di “come è bello meravigliarsi della vita”. Una vita che deve stupirsi delle bellezze del creato. “Il miracolo della vita è questo riemergere continuamente vincendo sempre le intemperie della storia. Il rapporto con la vita, e quindi con Dio, non può essere solo un desiderio, una sensazione, è chiamato a generare vita. Niente potrà impedire alla vita di vincere. Noi crediamo in Colui che ha vinto la morte, ogni morte. Si diventa protagonista della storia, allora, testimoniando la forza della vita, passando per il pianto ed il dolore. Nonostante le lacrime, continuo a lottare e sorridere alla vita. E’ un credere fermamente che la vita è un dono di Dio, che viene da Dio. Sarò felice nella misura in cui negli anni che ho vissuto, ho gustato il tempo a disposizione. Spesso, invece, ci avvolgiamo su noi stessi. Chi è toccato dalla mano di Dio, si mette a servire, ti alzi e servi la vita e la storia. Questo è essere cristiani autentici. E voi di Agata ne siete un esempio concreto, perché siete stati toccati nella carne, siete credibili. Il vostro sorriso è generativo, e Pisticci ha bisogno di questo”…
Alla fine della Celebrazione Eucaristica, la presidente di Agata, Rosa Gentile, ha ringraziato tutti i volontari, il direttivo ed i soci per l’impegno profuso. “I momenti che viviamo in associazione non sono facili. Siamo spesso impotenti, senza speranza. Solo attraverso la fede riusciamo a vedere la luce. Abbiamo acquistato, grazie alla generosità di tanti, un nuovo pulmino per il trasporto degli ammalati. C’è tantissimo da fare ancora, soprattutto sul fronte della prevenzione”.
Il 5 febbraio presso la Parrocchia S.Antonio, nella ricorrenza liturgica di S.Agata, Mirna Mastronardi, tra le fondatrici dell’associazione, ha presentato la sua testimonianza di impegno e di volontariato nel sostegno dei malati di cancro.
Intervista a Rosa Gentile, presidente di “Agata”
1) Cos’è Agata? Quali sono i programmi per il futuro?
Agata è un’associazione contro il cancro che opera quotidianamente a sostegno del malato e delle loro famiglie. In futuro continueremo a fare assistenza non solo per il trasporto degli ammalati, ma anche istituendo dei momenti di visite preventive, laddove non sono coperti dagli screening regionali. La possibilità di fare informazione e cultura nei territori per avvicinare sempre più gente con la prevenzione, è l’unica arma che abbiamo
2) Il pulmino per le chemio, il pulmino della speranza…
Quest’anno ne abbiamo acquistato un altro, perché, purtroppo, aumentano le persone che sono in terapia chemioterapica. Un pulmino non bastava più e ne abbiamo acquistato un altro grazie alla generosità di tutte le persone che accompagnano Agata in questo percorso di amore e di solidarietà.
3) Ci dica qualcosa sull’iniziativa delle parrucche…
Quest’anno continueremo a prendere in carico i pazienti che nel fare la chemioterapia perdono i capelli. Agata dona loro queste parrucche. E’ il livello più delicato, anche dal punto di vista psicologico. I nostri volontari li sostengono in questa fase.
4) Cosa fate sul fronte della prevenzione e dell’informazione?
Creiamo momenti di informazione in alcune giornate particolati, attraverso le nostre tre sedi di Marconia, Rotondella e Rionero. Incontri con la popolazione. Allo stesso tempo offriamo servizi presso le strutture convenzionate con Agata per la prevenzione.
5) Come sono i rapporti con le scuole, le associazioni del territorio ed il mondo ecclesiale?
I rapporti dal punto di vista istituzionale sono buoni, ma abbiamo bisogno di implementare questo momento incontrando i giovani
6) Sembra si sia “scatenata” una sorta di “gara di solidarietà”, grazie a Dio direi, nei confronti della vostra realtà associativa. Cosa si sente di dire al mondo degli imprenditori, dei commercianti, degli artigiani che sostiene le vostre iniziative.
Fare solidarietà e partecipare alla vita sociale di un territorio sia la base dei valori aziendali. Una base che va accompagnata attraverso il sostegno, il contributo a tutte le attività sociali che ci sono. Noi riusciamo a fare molto grazie al sostegno degli imprenditori che nella quotidianità contribuiscono. Imprenditori che credono in noi, nella nostra realtà e che ne fanno parte.
7) Qual è, ad oggi, dal vostro osservatorio privilegiato, la situazione della sanità in Basilicata, almeno dal punto di vista della prevenzione e della cura oncologica?
Dopo il covid c’è stata una battuta d’arresto che si è riattivata sul fronte dei tempi di attesa. Purtroppo manca il personale sanitario, mancano gli operatori. Manca l’assistenza, tant’è che abbiamo rapporti anche con realtà extraregionali. Sarebbe bello che le nostre strutture oncologiche attivassero la rete oncologica sui territori.
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