Viene da sorridere leggendo quello che scrive Luca Bizzarri su X – il social media con nome di battesimo Twitter, per chi non lo sapesse. Viene da sorridere non soltanto perché Bizzarri è un comico. E nemmeno perché è un personaggio che mette il buon umore già soltanto per il cognome che porta.
Nel suo post, il simpatico Luca lamenta che per percorrere in treno la distanza che separa Genova da Milano bisogna impiegare circa un’ora e tre quarti, lo stesso tempo che si impiegava oltre trent’anni fa. Un quotidiano nazionale si è meravigliato della cosa sottolineando, a conferma di quanto il problema sia avvertito da tutti, l’incredibile numero di visualizzazioni del post che mentre scriviamo potrebbe aver raggiunto il ragguardevole numero di mezzo milione.
Quello che fa sorridere noi è piuttosto pensare che il treno che collega la città di Matera con la città di Bari – capoluogo di provincia, città metropolitana e capoluogo di regione più prossimo alla città dei Sassi – impiega lo stesso tempo impiegato da Bizzarri per percorrere però una distanza che è appena metà di quella che separa la Superba da Milano Centrale; anzi, qualcosina in più.
È impossibile verificare l’identità dei settemila utenti di X che hanno messo il loro “mi piace” al post di Bizzarri, replica dell’autore compresa, né è facile capire se tra il migliaio di utenti che ha commentato lo scritto ci sia qualche materano che abbia fatto presente le simili criticità che si devono affrontare nei loro spostamenti in treno verso il capoluogo pugliese. Dei collegamenti ferroviari con altri capoluoghi della penisola è invece inutile parlarne; non ce ne sono proprio.
Pare che nessun cittadino di Matera abbia fatto notare la cosa, forse perché rassegnati e stanchi di dover attendere miglioramenti al riguardo non da oltre trent’anni, come i genovesi che vanno a Milano, ma da molto più tempo. Comunque, riportiamo qui il testo di Luca Bizzarri che è il seguente: «Sono sul treno che va da Genova a Milano. Lo prendevo da ragazzo, per andare a fare teatro. Era il 1990, ci metteva un’ora e quaranta. Poi siamo andati su Marte. Il treno per Milano da Genova ci mette sempre un’ora e quaranta. Quello del 1990 era anche più bello, il treno».
Era più bello allora anche il treno delle FAL che tocca Matera; una ferrovia che però, sempre negli anni Novanta, qualcuno si ostinava ancora a chiamare Calabro-Lucane pur collegando Matera con la Puglia e non con la Calabria. Quel treno era la mitica Littorina. Alla quale almeno i materani erano affezionati. Forse anche per un implicito ammonimento democratico che finiva per ricordare a tutti che di residuati del fascismo ancora ce ne potevano essere in circolazione. La Littorina FIAT, a parte considerazioni di carattere politico, indubbiamente era più bella. E comunque i passeggeri l’amavano.
Col tempo, soprattutto ai tempi della FAL, di treni ne sono stati cambiati eccome, addirittura con locomotori a zero emissioni. Ma al passeggero tutti questi cambiamenti sono sembrati purtroppo come qualcosa di gattopardesco. Si cambia, si cambia, ma perché tutto rimanga come prima. E, indubbiamente, per quanto riguarda i tempi di percorrenza e per tanto altro, tutto è rimasto più o meno come prima e instradato sullo scartamento ridotto.
Certo, bisogna riconoscere che anche le lagnanze del genovese Luca Bizzarri hanno il loro fondamento. Perché per raggiungere Milano l’alternativa che uno come lui avrebbe è l’automobile che però, almeno allo stato attuale, richiede mezz’ora più del treno. Ma poi, una volta arrivati a Milano, dove vai con la macchina?
Per chi da Matera deve andare a Bari invece, allo stato attuale, in tre quarti d’ora si arriva. E poi, nel capoluogo pugliese, di parcheggi se ne trovano, sia pure a pagamento; se ne trovano anche in centro. Segno questo che forse la città di Bari è stata amministrata meglio di Milano. Chi lo sa? Giacché ci siamo però, cominciamo a insinuare anche questo genere di cose.
Il considerevole risparmio di tempo andando da Matera a Bari in auto, però, è vero che fa risparmiare tempo, ma non fa risparmiare denaro, con quello che costa la benzina. Né c’è risparmio in termini di risorse ambientali o nelle emissioni in atmosfera. Ciò significa che se il treno è un problema, l’auto non può essere la soluzione.
C’è chi accusa Bizzarri anche di aver scritto che siamo andati su Marte ma con i treni siamo fermi agli anni Novanta. Non è vero niente che siamo andati su Marte – protestano questi – anzi, non siamo andati nemmeno sulla Luna. E comunque sia, sul fatto che la Terra sia piatta non ci piove.
Vabbè, si sa come vanno a finire le discussioni sui social. Che parliamo a fare, se le discussioni non portano a nessuna conclusione? Meglio concludere con un’immagine della mitica Littorina, orgoglio delle impeccabili ferrovie fasciste, in servizio negli anni del Ventennio in tutta la penisola e, come in questo caso, nelle colonie.
Scrivi un commento