Dagli spazi infiniti del Cielo
Gabriele scendi in quelli angusti
di una modesta casa
in un villaggio sconosciuto
tra mura domestiche
e il divino si fa spazio nell’umano,
talamo di vita nuova.
.
Vieni, o Dio, nella periferia del mondo,
la casa diventa Tempio
che accoglie il tuo Verbo
nel grembo di giovane donna
nella polvere di case scavate
nelle rocce che svettano
incontro a te che ti fai creatura.
.
Ai confini della Galilea delle genti
inizia una storia nuova
che salva ogni uomo
spezza vetere credenze
filosofie e culture diverse
mostra il tuo volto di Padre
che fissa i suoi figli lontani.
.
Nell’umile e piccola Nazareth
tu, Immenso Eterno,
scegli le periferie obliate
quali dimore
dimenticate dagli uomini
arricchite dal tuo “si” per noi
persi tra strade tortuose.
.
Il tuo composto silenzio, Giuseppe,
nel meritato riposo
agita ogni pensiero
mentre sagomi il legno
nella bottega del borgo
ora riempita di luce
visitata dal Cielo infinito.
.
Discendente della casa di Davide
si compie ogni promessa
perché tu sei fedele, Signore,
e desideri il bene di ogni creatura
anche quando si perde
tra filari di uva selvatica,
negli ovili attaccati da lupi.
.
Maria, Regina del Signore,
scelta dal Re come sua Serva
ti rallegri dopo il turbamento
nell’imperativo del profumo della gioia
ora piena di grazia
vinci la paura della storia
e da te verrà a noi la Vita.
.
✠ Don Pino
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