L’Avvento è l’attesa del DIO che diventa uomo. Oggi – invece – nessuno attende più nulla, nessuno ama fare le file o aspettare il momento opportuno, tutti vivono l’attimo e ogni attività è programmata, pianificata, prenotata. La nostra vita altro non è che un continuo self-service che eroga servizi e beni in tempo reale e non ci rendiamo conto che l’istante è dell’uomo, ma il tempo è di Dio.
Il Signore, però, ha deciso di farsi attendere perché l’attesa è lo spazio della conversione, la santità di chi resta attaccato alla vita nonostante tutto.
Questa attesa per essere operosa deve esplicitarsi in tempo di preparazione e di riflessione sul nostro modo di essere cristiani: se continuare a far finta di nulla o far nascere – sul serio – il Bambino Gesù nei nostri cuori. Deve essere l’Inizio di un nuovo cammino, un tempo da vivere bene al servizio della pace e della riconciliazione definitiva con Dio e i fratelli, evitando di cadere nella solita retorica dell’essere più buono “almeno a Natale”.
E’ tempo propizio per ricostruire una nuova etica sociale di vera pace perché il rischio che stiamo vivendo è la fine del dialogo e dell’incontro fra le culture diverse. In questo periodo dobbiamo scavare nelle nostre coscienze per ritrovare sogni di fraternità umana, perché la vera sfida è di essere contemporanei al proprio tempo senza dimenticarne il passato. “Il futuro ha un cuore antico” scriveva Carlo Levi.
E’ il momento opportuno per ritornare nel deserto: luogo ideale per fare silenzio, ripensare a nuove forme di spiritualità personali e collettive e maturare scelte irreversibili volte al bene comune, eliminando le tante parole inutili che ci impediscono di essere fratelli (tutti).
L’Avvento è un invito perentorio a vegliare, cambiare, ricominciare per gustare la gioia vera del Natale, felici di attendere il Signore che conosce la nostra vita e i nostri desideri. In questo tempo guerriero, ognuno di noi si chiede perché Dio non risponde alle nostre richieste di pace e nessuno si accorge che ci parla con il Suo silenzio.
Dovremmo solo imparare ad ascoltarlo!
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