Melfi. Due giorni: “La nostra terra ci parla, parliamo alla nostra terra”
La presidenza nazionale dell’Azione Cattolica ha incontrato, tra sabato 14 e domenica 15 ottobre, la Delegazione Regionale e i responsabili diocesani dell’AC della Basilicata, presso il Salone degli Stemmi del Palazzo Vescovile di Melfi.
Una consuetudine ormai consolidata, quella del livello nazionale di visitare le regioni per leggere, sostenere ed ascoltare sul campo le diverse realtà, è un’opportunità per la regione di raccontarsi, negli aspetti geografici, sociali e culturali che caratterizzano la vita di fede in cui le varie comunità cristiane vivono.
“La nostra terra ci parla, parliamo alla nostra terra” era il titolo della due giorni, alla quale hanno preso parte all’incontro un centinaio di responsabili dei vari settori: giovani, adulti, educatori di Azione cattolica ragazzi, ragazzi del Movimento Studenti e del Movimento Lavoratori. All’incontro hanno partecipato anche alcuni dei vescovi: il “padrone di casa”, monsignor Ciro Fanelli e monsignor Francesco Sirufo, Arcivescovo di Acerenza e segretario della CEB (Conferenza Episcopale di Basilicata).
Un’occasione di confronto sul ruolo del laicato
Il sabato pomeriggio è stato particolarmente dedicato al confronto con la delegazione regionale (guidata da Pina Della Speranza, della diocesi di Matera-Irsina), le Presidenze e i consigli diocesani.
La domenica, invece, grande appuntamento, cui sono stati invitati tutti i presidenti parrocchiali, insieme agli aderenti all’Azione Cattolica.
Tanti i temi toccati e rilanciati nel dibattito e nel confronto che ne sono seguiti a partire dalla realtà che si tocca con mano e con la quale ci si confronta in ciascuna diocesi. Sinodo, protagonismo dei giovani, partecipazione, cultura. Oltre a Giuseppe Notarstefano, anche i responsabili adulti, giovani, ACR, Movimento Studenti e Movimento Lavoratori; presenti anche gli assistenti centrali insieme a monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Generale dell’Azione Cattolica, che domenica mattina ha celebrato la messa nella Cattedrale di Melfi.
Notarstefano: l’AC sia una “casa accogliente“. Al via l’anno assembleare.
È stata un’importante occasione di dialogo, confronto e scambio, anche in ottica di prospettive future, sul cammino non solo associativo ma più in generale del laicato nella Chiesa. Ci si è interrogati, con uno stile sinodale, “sulla necessità” della presenza dell’Azione Cattolica nella Chiesa e sul come ridefinire oggi il suo servizio per l’annuncio del Vangelo nella Chiesa e nel mondo. La ricchezza delle riflessioni ha permesso di mettere a fuoco alcune parole chiave, proposte come cifre della progettazione e dello stile con cui rinnovare la proposta del Vangelo alle donne e agli uomini di oggi. I lavori della domenica mattina, dopo la presentazione e il ricordo di alcuni “pezzi forti” dell’AC lucana (il vescovo monsignor Vincenzo Cozzi e la laica Pinella Vignola), hanno consentito alla presidenza nazionale di segnare la strada e di fornire indicazioni e suggerimenti.
Il presidente nazionale Giuseppe Notarstefano, in particolare, ha messo in risalto come l’Azione Cattolica sia chiamata ad essere casa accogliente ed aperta a tutti, perché è bello camminare con tutti e aiutare le persone a scoprire i propri talenti. In tal senso, la proposta associativa a servizio della comunità deve essere malleabile e flessibile, avendo come cifra un modo di lavorare e di procedere in squadra. Notarstefano ha anche incoraggiato i presenti a scommettere sulle tante esperienze positive raccontate nella due giorni.
Con questo appuntamento regionale ha preso così avvio l’anno assembleare che proseguirà in modo intenso a tutti i livelli sino all’assemblea nazionale convocata a Roma nel mese di aprile 2024.
Scrivi un commento