“La Chiesa che sogniamo. Un cantiere sinodale per un’estate eccezionale”
Sogno una Chiesa che cammina. Da Gerusalemme verso la periferia.
Liberamente ispirata alla preghiera di don Omar Valsecchi
Sogno una Chiesa che si ferma, davanti all’uomo ferito senza chiedergli da dove vieni, a che religione appartieni, cosa pensi. Si ferma semplicemente e basta.
Sogno una Chiesa che non si vergogna dell’uomo. Lo abbraccia anche se è contaminato.
Sogno una Chiesa che non giudica.
Non condanna.
Non opprime.
Sogno una Chiesa che impari dai piccoli. Senza paura di piangere.
E di ridere.
Di morire. E di risorgere.
Sogno una Chiesa di Chiese.
Dove nessuno sia primo.
Dove nessuno sia ultimo.
Semplicemente discepola del suo Maestro.
Sogno una Chiesa che non si difende. Ma che difende i piccoli.
Sogno una Chiesa che perdona.
Che tenga le porte aperte delle proprie chiese.
Sogno una Chiesa che sogna. Il sogno del suo Maestro.
Che chiama nella notte come un bambino.
Perché vuole che quel sogno continui. Amen.
Una ventina di lucani, provenienti da tutte le diocesi della Basilicata, hanno preso parte all’Incontro nazionale delle Presidenze Diocesane, organizzato dall’Azione Cattolica Italiana (AC), dal titolo “La Chiesa che sogniamo. Un cantiere sinodale per un’estate eccezionale”.
L’incontro si è svolto dal 24 al 27 agosto presso il Centro Mariapoli a Castel Gandolfo (RM).
Sono stati giorni in cui i 750 partecipanti, provenienti da tutta Italia, in qualità di responsabili associativi, hanno fatto esperienza di fraternità e di formazione come laici cristiani che ancora oggi scelgono la parrocchia come luogo privilegiato del loro impegno ecclesiale: la strada che ha anche indicato papa Francesco.
Insieme agli ospiti intervenuti, abbiamo cercato di comprendere quali cambiamenti ecclesiali e sociali stanno caratterizzando il nostro tempo e in che modo i laici di AC possano continuare a portare frutto nella vita delle comunità ecclesiali e delle città.
È stata, inoltre, un’occasione per fare esperienza di Chiesa sinodale, vivendo con una rappresentanza dei nostri Pastori (ben 30 i vescovi presenti, tra i quali Mons. Rocco Pennacchio, che in Diocesi tutti conosciamo) dei “cantieri sinodali” per ripensare insieme la vita ecclesiale delle nostre comunità.
È stato un percorso che ha attraversato i quattro aspetti dell’essere laici di AC nella Chiesa di oggi:
- la gratitudine al Signore per la nostra esperienza di fede;
- il radicamento in Cristo e nel territorio;
- il prendersi cura della Chiesa e dei fratelli;
- la generatività.
Proprio a partire da questi quattro aspetti e con lo sguardo teso al futuro, l’incontro è una tappa fondamentale nel cammino di preparazione al percorso assembleare che porterà tra fine 2023 e inizio 2024 al rinnovo delle cariche a livello parrocchiale e diocesano e alla XVIII Assemblea Nazionale di AC che si svolgerà il prossimo anno, in cui si voteranno, tra l’altro, i nuovi responsabili a livello nazionale.
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