La vocazione insopprimibile all’amicizia e la vita della Repubblica

Una riflessione sull’intervento del Presidente Mattarella al Meeting di Rimini

Tanti sono gli argomenti che meriterebbero un’approfondita riflessione tra quelli trattati dal Presidente Sergio Mattarella nel suo intervento al Meeting di Rimini. Negli anni, il Capo dello Stato ha intessuto con la manifestazione riminese un lungo rapporto che ha avuto forse il suo momento più significativo sette anni fa in occasione dei settant’anni della Repubblica. 

Il tema del Meeting di quest’anno, “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”, si prestava particolarmente a riproporre con forza le idee fondative della convivenza civile, così chiaramente espressi, secondo il Presidente, dalla Carta costituzionale.

Sentendo parlare Sergio Mattarella sembrava rivivere, oltre ai principi del Codice di Camaldoli, richiamati dallo stesso Presidente, anche quello che scriveva Marco Tullio Cicerone, in una delle sue ultime opere, “Laelius de amicitia”: «Quale casa è così stabile, quale città è così salda da non poter essere sconvolta dalle fondamenta a causa degli odi e delle discordie? Da ciò si può giudicare quanto di buono ci sia nell’amicizia».

Qui il retore latino nota che se la convivenza sociale è costantemente minacciata da odi e da discordie, il cuore umano rivela sempre una sorprendente capacità di ricostruire una rete di rapporti, di legami; in altre parole, di rigenerare la società in cui vive. E, per esempio, si rimane impressionati nel vedere quanto vasta fu ai tempi dell’imperatore Augusto, questa rete di “socii et amici populi romani”, fino a raggiungere tutto il mondo allora conosciuto.

Tornando all’intervento di Mattarella, c’è da chiedersi se è oggi possibile ricostruire una società, in un momento in cui sembrano prevalere le discordie tra i popoli, come possiamo vedere sui confini europei, e il rifiuto di accettare chi è diverso?

«Su cosa si fonda la società umana» ha affermato Mattarella al Meeting; «la realtà nella quale ciascuno di noi è inserito; la realtà che si è organizzata, nei secoli, in società politica dando vita alle regole – e alle istituzioni – che caratterizzano l’esperienza dei nostri giorni? È, forse, il carattere dello scontro? È inseguire soltanto il proprio accesso ai beni essenziali e di consumo? È l‘ostilità verso o il proprio vicino, o il proprio lontano? È la contrapposizione tra diversi? O è, addirittura, sul sentimento dell’odio che si basa la convivenza tra le persone? Se avessimo risposto affermativamente, anche, soltanto, a una di queste domande, con ogni probabilità, il destino dell’umanità si sarebbe condannato da solo; e da tempo. Invece, il crescere dell’amicizia fra le persone è quel che ha caratterizzato il progresso dell’umanità. L’amicizia, come vocazione – incomprimibile – dell’uomo».

C’è soltanto da chiedersi quale può essere oggi il soggetto capace di assumersi il compito – senza escludere doveri e responsabilità – di seguire questa vocazione insopprimibile del cuore umano all’amicizia, fino al punto da investire la stessa Repubblica con le sue istituzioni?

Il Presidente Mattarella sembra non avere dubbi: questo soggetto sono i giovani. «La speranza è in voi giovani» ha detto. E ai giovani si è rivolto con questo appello: «Non rinunciate, mai, alle relazioni personali; all’incontro personale; all’affetto dell’amico; all’amore; alla gratuità dell’impegno. Il mondo è migliore, se lo guardiamo con gli occhi giusti».

Un aiuto, in questo caso, può venire, secondo il Presidente, dalla Costituzione. Ha invitato perciò i giovani a non considerare la Costituzione come qualcosa di legato soltanto a un momento storico superato, ma siano condivisi anche oggi i suoi principi ispiratori.

«Quest’anno» ha concluso il Presidente della Repubblica, «il Meeting ribadisce la sua ragione fondativa: “Meeting per l’amicizia fra i popoli”, come suona, il suo nome, per esteso. Ce n’è bisogno. Fate che la speranza e l’amicizia corrano, anche, sulle vostre gambe. E si diffondano attraverso le vostre voci».

Rimini, 25/08/2023 (II mandato)
Il Presidente Sergio Mattarella alla giornata conclusiva della 44a edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli
Galleria Quirinale

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Paolo Tritto

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