Due lucani ad Harlem: Leonard Covello e Vito Marcantonio

Storie di emigrazione nell’ultimo libro di Renato Cantore

Tutti i movimenti migratori presentano caratteristiche simili, dice Renato Cantore, noto giornalista RAI. Tutti questi movimenti seguono le stesse dinamiche. È vero, ci sono migranti che fuggono dalle guerre; oggi sempre più spesso fuggono dai mutamenti del clima e dalla desertificazione dei territori. Ma c’è qualcosa che è sempre presente nella decisione del migrante di partire dalla propria terra: la povertà e la ricerca di condizioni di vita migliori.

Anche nella valigia del povero emigrante, però, c’è un tesoro nascosto. C’era almeno negli emigranti che nel secolo scorso hanno lasciato la Penisola diretti negli Stati Uniti. La ricchezza di questi uomini era innanzitutto la speranza. Dice Cantore che, contrariamente a quanto si possa pensare, non è il disperato che parte; parte chi ha una speranza, chi crede in una possibilità di benessere per la propria vita e per la propria famiglia.

Gli italiani che andavano via, inoltre, portavano con loro un’esperienza di unità di popolo; un’unità che voleva dire solidarietà, sostegno, amicizia. Gli italiani che emigravano, per quanto poveri potessero essere, avevano talvolta un’altra grande risorsa: il genio italiano.

Di tutto questo possiamo trovare un riscontro nel libro dello stesso Renato Cantore edito da Rubettino: “Harlem, Italia. Covello e Marcantonio, due visionari nel ghetto dei migranti”. Covello e Marcantonio, due lucani originari della provincia di Potenza, infatti, furono tutto questo. Seppero esprimere al meglio la genialità italiana; Leonard Covello sarà un grande educatore, con un’idea di educazione multietnica, a partire dall’integrazione scolastica dei ragazzi italo-americani. Ancora oggi, a Covello, al suo metodo educativo, si riconosce una visione profetica.

Vito Marcantonio, avvocato, sarà per sette legislature deputato al Congresso americano e probabilmente altre legislature gliene avrebbe riservate la vita se non fosse venuto a mancare troppo presto. Viene ricordato principalmente per essere stato uno dei grandi sostenitori di Fiorello La Guardia, mitico sindaco italoamericano di New York tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento. Più che per questo, però, Marcantonio merita di essere ricordato per aver dato una degna rappresentanza politica agli italiani d’America, per aver fatto sentire quegli emigrati italiani, a pieno titolo, cittadini americani, sottraendoli così al rischio concreto di finire succubi di organizzazioni criminali.

Quello di Covello e di Marcantonio non fu un impegno privo di difficoltà. Si trattava di scalfire grossi pregiudizi, come lo stereotipo degli italiani “mafia, spaghetti e mandolino”. O come quello degli italiani comunisti che portò addirittura a negare a Marcantonio un funerale cattolico. Marcantonio, in realtà, nel corso della sua attività politica cambiò ben cinque partiti e questo dovrebbe far capire quanto fosse lontano dal comunismo. Ma purtroppo proprio quegli anni erano in America gli anni della caccia alle streghe del maccartismo e le cose andarono così. Un interessante approfondimento di questo aspetto della vita di Marcantonio, insieme a una diffusa esposizione del libro di Cantore, con un’intervista allo stesso autore, si trova in un podcast, preparato dall’Associazione Italiana dei Centri culturali, in occasione del Meeting di Rimini 2023 sul tema “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”.

Infatti, la storia di Marcantonio e Covello proprio questo può testimoniare: la fedeltà a un’unità di popolo. O, come ama dire papa Francesco, l’esempio di un’amicizia sociale. Nonostante il grande prestigio di cui godevano Covello e Marcantonio a New York, essi non vollero mai abbandonare il quartiere di Harlem, condividendo la dolorosa quotidianità di questa povera comunità di emigrati italiani.

Il loro “sogno americano”, dice Renato Cantore, non era quello di salvarsi da soli, ma di crescere insieme alla comunità, guidandola verso importanti conquiste: il riconoscimento della lingua italiana, la scuola di comunità, alloggi dignitosi, i diritti di cittadinanza, una rete di protezione sociale, condizioni migliori di vita e di lavoro.


L’Ora Solare (TV2000) – Italiani emigranti, le storie di chi è partito per cercare fortuna. (Vai al Link)

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Paolo Tritto

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