Al via la 37^ Giornata Mondiale della Gioventù
320 mila giovani da 160 nazioni, 60 000 dall’Italia, 100 dalla Basilicata.
Stamattina è partito l’autobus che raccoglie i giovani delle Diocesi di Matera-Irsina, Tricarico e Tursi-Lagonegro: 5 sacerdoti – don Gianpaolo Grieco, don Marco Volpe, don Claudio Molfese, don Luigi Tuzio, don Saverio Zorzi – e diversi accompagnatori laici, una trentina di giovani e tanto entusiasmo.
Sei giorni di catechesi, momenti di spiritualità, confessioni, tempi per la visita della città natale di S. Antonio, che noi italiani diciamo “da Padova, e – perché no? – per una nuotata nell’Oceano Atlantico o stasera nel Mar Ligure a Monterosso (SP), per la tradizionale Via Crucis presieduta dal papa e, infine, per la veglia di preghiera e la Celebrazione conclusiva, il clou della GMG, domenica 6 agosto.
Le prime ore di quest’avventura…
Una celebrazione eucaristica nella chiesa “Madonna di Pompei” di Grassano Scalo e poi… via in bus per La Spezia!
Domani tappa a Pau (Pirenei Atlantici) e dopodomani finalmente il gruppo guadagnerà Lisbona.
Tanto desiderio di conoscenza tra i ragazzi di cui solo alcuni si conoscevano, ma tra i ragazzi – si sa, con una foto o lo scambio di un follow su Instagram – è più facile. Un clima sereno dopo un anno di lavoro, o magari alla fine di un ciclo di studi (diversi dei ragazzi presenti hanno terminato qualche settimana fa l’esame di maturità) o alla vigilia di una scelta di vita di cui la GMG conferma l’intuizione.
Non solo ragazzi, anche una famiglia: Carmen e Agostino della Diocesi di Tursi, con la piccola Alessandra di un anno e mezzo. Mentre i più giovani del gruppo Simone e Alessandro di Matera,16 anni.
“Maria si alzò e andò in fretta”
È il tema della GMG di quest’anno ed è tratto dal capitolo n. 1 del Vangelo di Luca (Lc 1,39). Dopo che si fu ripresa (dopo che fu “risorta”, per tradurre alla lettera il testo originario) dal “terremoto” da cui fu colpita – non ce lo neghiamo, sarebbe inumano – per l’annuncio dell’angelo Gabriele, Maria si alzò (risorse, appunto; anche in inglese i due termini si tradurrebbero entrambi allo stesso modo) e si avviò in fretta per Ain Karim, in Giudea, per casa di sua cugina Elisabetta, anziana, incinta di Giovanni Battista.
Alzarsi, farsi prossimi, mettersi in moto – alle volte con fatica – verso l’altro per condividere una gioia o portare aiuto sono le esigenze della nostra epoca di cui papa Francesco invita anche i giovani a farsi carico.
“Maria è modello dei giovani in movimento, non immobili davanti allo specchio a contemplare la propria immagine o ‘intrappolati’ nelle reti. Lei è tutta proiettata verso l’esterno”.
Messaggio di papa in occasione della XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù
Un tema importante per la nostra Diocesi che ha la Madonna della Visitazione come sua protettrice, eppure solo otto giovani hanno aderito alla proposta.
Il messaggio di mons. Antonio Giuseppe Caiazzo
I numeri
Sono un po’ in calo dappertutto rispetto alle scorse edizioni, in particolare europee. Basti pensare a Cracovia (2016) con 3 milioni di giovani, di cui 600 mila italiani. Similmente a Rio de Janeiro nel 2013 e a Madrid nel 2011. Le iscrizioni a questa 37^ edizione (320 mila in tutto, 60 mila dall’Italia) vedono una riduzione del novanta per cento. Già a Panama 2019 (alla vigilia del Covid) fu evidente un calo a 700 mila giovani, di cui 900 italiani, ma quest’ultimo dato afferente il nostro paese non può essere ritenuto confrontabile con i dati delle altre GMG considerando che l’incontro di Panama fu a gennaio in una meta così lontana. Nei nostri contesti è il mese scolastico o universitario più a pieno regime, pieno di scadenze, inusuale da utilizzare per un periodo di ferie.
Cosa dire? Probabilmente le proposte che ricevono i ragazzi sono tante, non in ultimo in termini di viaggio, e i social sono le nuove piazze dove i nostri giovani stringono nuove conoscenze: a questo bisogno di relazione un tempo intervenivano proprio le nostre GMG. Non escludiamo che la stagione storica delle GMG stia finendo.
Non dimentichiamo però che al di là della quantità delle presenze sono le motivazioni (forti) e le modalità di chi vi partecipa che danno il peso all’evento.
Allora lasciamo che i nostri giovani vivano a pieno questo evento di Grazia, che nel tempo è stato occasione di svolta nella vita di tante persone, anche a livello vocazionale.
È la 37^ Giornata della Gioventù
La GMG è un’invenzione di S. Giovanni Paolo II, risalente alla Domenica delle Palme del 1984: era la giornata clou del “Giubileo della Redenzione”, in cui il vangelo – il racconto della passione – centrava il tema di quell’anno santo che ricadeva a 1950 anni della salvezza dell’umanità. Papa Wojtyla volle dedicare ai giovani quel giorno centrale di quell’anno santo: li invitò a Roma e consegnò ad una loro rappresentanza una croce di legno: “l’amore del Signore Gesù per l’umanità. L’annuncio che solo in Cristo morto e risorto c’è salvezza e redenzione”.
Il “giubileo dei giovani” fu un successone: a Roma erano previsti 60 mila giovani e se ne presentarono 300 mila.
“Dobbiamo rivederci il prossimo anno!”. E di là una tradizione giunta ad oggi che prevede l’alternanza di 1-2 GMG vissute a livello Diocesano e una come raduno mondiale di tutti i giovani in un unico posto. Solo il 2020 è “saltato”, essendo il mondo in regime di pandemia. Ecco perché dal 1984 siamo giunti quest’anno alla 37^ GMG.
Cos’è la GMG?
Diamo la parola a don Gianpaolo Grieco, responsabile del servizio diocesano di pastorale giovanile, che parte oggi per la sua settima Giornata della Gioventù (dopo Parigi 1997, Roma 2000, Colonia 2005, Madrid 2011, Rio De Janeiro 2013, Cracovia 2016).
“Dopo sei GMG, ripenso che ognuna di esse ha lasciato come un segno nella mia vita: volti incontrati, parole che mi hanno segnato, esperienze che hanno aperto nuovi orizzonti. La GMG è un’esperienza molto particolare per un giovane. Ognuno prende quello di cui più è capace in quel momento:
1. un’esperienza di cattolicità (universalità) della Chiesa: vedere migliaia (o milioni) di giovani riuniti apre la mente e il cuore all’universalità dell’esperienza dell’incontro col Risorto. Lo Spirito Santo si esprime nel diverso modo proprio della cultura di ogni popolo in una molteplicità di modalità. I festival e le celebrazioni tenute all’interno della città prescelta diventano momento per scoprire nuovi modi di pregare e di conoscere tantissime realtà giovanili attraverso conferenze, cultura, spettacoli e celebrazioni.
2. una forte spinta: le GMG danno carica a chi le vive in un’esperienza collettiva del popolo di Dio che ascolta lo Spirito per poter annunciare nelle proprie città che la fede non è tramontata ma anzi rivive attraverso le catechesi e le esperienze proposte. Forse per gli italiani può sembrare scontato ma per tanti paesi dove i cristiani sono in minoranza, la GMG dona la capacità di sentirsi rincuorati davanti alle sfide di ogni giorno soprattutto lì dove i cristiani sono oggetto di persecuzione o di derisione.
5. approfondimento della fede: la GMG apre lo sguardo al mondo e ci fa sentire parte di una famiglia e di una realtà che desidera un mondo migliore fondato su Cristo. Dico sempre che il modo migliore per seguire la GMG è la poltrona di casa davanti alla Tv con una bella bibita ghiacciata… ma così ti togli tutto il gusto di poter dire un giorno “io ero uno di loro!”, “io ero lì a dire che noi ci siamo per un mondo migliore!”.
Un bel ricordo è quello di un ragazzo che per i suoi 18 anni insieme alle sue passioni fece stampare sulla sua torta il logo della GMG di Cracovia segno che qualcosa era cambiato in lui.
L’augurio che anche questa GMG rappresenti un bell’evento per tutti i partecipanti.
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