Circa trecentocinquanta pellegrini sono partiti dalla Lucania per raggiungere Lourdes. Tra loro molti malati che la sezione lucana dell’Unitalsi ha voluto accompagnare verso la grotta di Massabielle, riprendendo un’antica tradizione che per l’emergenza sanitaria della pandemia da Covid, come tante altre attività, negli anni precedenti è andata incontro a limitazioni.
Il pellegrinaggio, guidato quest’anno da mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, vescovo di Matera-Irsina e Tricarico, aveva per tema “Che si costruisca qui una cappella”, riprendendo l’esplicita indicazione espressa dalla Madonna nelle sue apparizioni a Bernadette.
Oggi l’Unitalsi vuole riproporre questo invito a costruire “una cappella” in modo che Lourdes sia un luogo dove nuovamente possano accorrere da tutto il mondo pellegrini, malati, credenti o anche fedeli di altre religioni. Lourdes vuole essere un luogo dove la gente, come ricorda don Mimmo Florio, assistente della sezione di Potenza dell’Unitalsi, possa ritrovare se stessa, possa trovare spiritualità, preghiera e pace interiore.
In questa occasione, tra i pellegrini provenienti dalle sette sottosezioni dell’Unitalsi della Basilicata, 50 sono gli ammalati e i disabili, 150 i volontari, 2 i medici, 5 gli infermieri e 143 i pellegrini. 290 hanno raggiunto Lourdes in treno e 60 in aereo.
Il messaggio della Vergine, secondo l’Unitalsi, è un invito a costruire oggi, a ricostruire dopo i due anni di pandemia, a ricominciare. A ripartire da un punto preciso. “Che si costruisca qui”, dice la Madonna. Ripartire da un luogo fisico che è “dimora di Dio con gli uomini” e dove è Dio il costruttore. Mentre per l’uomo questo luogo può essere il punto dove poter fare esperienza di quella gioia immensa che la fede dona.
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