La ristrutturazione della Chiesa Madonna Santissima delle Virtù (Nuova), nei Sassi di Matera

“L’artista ricorda a tutti che la dimensione nella quale ci muoviamo, anche quando non ne siamo consapevoli, è quella dello Spirito. La vostra arte è come una vela che si riempie dello Spirito e fa andare avanti. L’amicizia della Chiesa con l’arte è dunque qualcosa di naturale. Ma è pure un’amicizia speciale, soprattutto se pensiamo a molti tratti di storia percorsi insieme, che appartengono al patrimonio di tutti, credenti o non credenti. Memori di questo aspettiamo nuovi frutti anche nel nostro tempo, in un clima di ascolto, di libertà e di rispetto. La gente ha bisogno di questi frutti, di frutti speciali”.  Questa suggestiva affermazione è di Papa Francesco espressa nel discorso agli artisti partecipanti all’incontro promosso in occasione del 50° Anniversario dell’inaugurazione della collezione d’Arte moderna dei Musei vaticani tenuto il 23 giugno scorso nella Cappella Sistina.

Questa citazione è importante perché le parole del Papa dimostrano l’importanza di un aspetto della pastorale verso la quale spesso c’è indifferenza se non addirittura ignoranza. Quindi, quando si apprende che la Chiesa italiana destina i fondi dell’8xmille per la ristrutturazione, restauro o ricostruzione dei luoghi di culto la notizia non può che dare grande gioia non solo ai cultori dell’arte ma in particolare ai fedeli e agli stessi presbiteri che possono ritornare ad amministrare i sacramenti in tante chiese che prima erano inaccessibili.

E’ questo il caso della Chiesa della Madonna Santissima delle Virtù (Nuova), nei Sassi di Matera che ha ottenuto un finanziamento dalla CEI con l’8xmille di € 74.754 per consolidamento e restauro copertura, murature portanti, volte e interni, bonifica delle murature dall’umidità. In pratica si è riusciti a rimettere in sesto questa antica chiesetta della seconda metà dell’800.

Situata nel Sasso Barisano, e precisamente nel Rione Vetere, la chiesa di Madonna delle Virtù Nuova fu costruita verso la fine del XIX secolo e solennemente consacrata nel 1895 da mons. Diomede Falconio (1895-1899), Arcivescovo di Matera e Acerenza.

La realizzazione dell’edificio si rese necessaria allorché la duecentesca chiesa rupestre di Madonna delle Virtù, situata nel Rione Civita e attualmente utilizzata dal Circolo “La Scaletta” come sede per le grandi mostre di scultura contemporanea, a causa dell’eccessiva umidità degli ambienti, fu ritenuta inadatta al culto.

La facciata, dalle linee molto semplici, presenta un bassorilievo della Madonna con il Bambino detta “delle Virtù”, accompagnata dall’iscrizione “A divozione del popolo”, e un semplice rosone circolare sul portale di accesso.

Ai lati dell’ingresso, entro due nicchie, le statue di San Michele Arcangelo (a sinistra, guardando il portale) e San Leonardo (a destra). Nella parte terminale della chiesa trova posta il piccolo campanile con le due campane di fine ‘800.

L’interno, a navata unica, presenta un altare maggiore in marmo bianco, realizzato – ad eccezione degli angeli posti alle estremità – contestualmente all’erezione della chiesa, e una seicentesca alzata in tufo, proveniente dall’ex chiesa di Gesù Flagellato. Al centro dell’alzata, il mosaico della Madonna con il Bambino (Madonna delle Virtù), con accanto le tele di Sant’Alfonso Maria de Liguori e San Bernardo da Chiaravalle (II metà XX sec.), firmate dall’artista materano Francesco Pentasuglia. La portella della custodia del SS. Sacramento, il Crocifisso e i candelieri dell’altare, tutti in ottone, risalgono anch’essi alla fine dell’800.

A destra dell’ingresso, è collocata una statua di Santa Lucia, sul tipico basamento in legno dorato utilizzato per le processioni. A seguire, l’armadio contenente la statua di Sant’Antonio Abate, commissionata nel 1895 da Pasquale Montemurro e da questi donata alla Confraternita di Gesù Flagellato, affinché la custodisse entro la vicina chiesa di Sant’Antonio Abate. La statua è custodita qui per via dei lavori di restauro che interessano la chiesa omonima.

A sinistra dell’ingresso, entro una nicchia ricavata nella muratura, si trova la piccola statua di San Brunone; a seguire, entro un armadio, la statua ottocentesca della Madonna delle Virtù. In controfacciata trova posto un grande armadio ligneo, utilizzato per conservare i parametri e i vasi sacri.

Le quattro finestre della parte superiore della chiesa sono decorate con vetrate moderne, con i simboli delle quattro virtù cardinali, fondamenta di una vita dedicata al bene: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza.

“Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, immagina farne migliaia”. Questo il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in relazione il valore di ogni firma con la realizzazione di migliaia di progetti in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

Sono oltre 8.000 i progetti che, ogni anno, si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nel Terzo mondo. La Chiesa chiede ai fedeli ed ai contribuenti italiani di riconfermare con la destinazione dell’8xmille la fiducia e il sostegno alla sua missione per continuare ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo.

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Domenico Infante

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